Nestlè – Sindacati: dialogo tra sordi

Perugina, nessun accordo. Le parti restano incollate alle reciproche posizioni. Intanto il tempo passa. Dal Ministero: cassa sì, ma solo ‘residuale’

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di P.C.

Alle 21 suona il gong e si apre la porta del ring (pardon, della stanza) da cui fino a un secondo prima si sentivano urla e pugni sbattuti sul tavolo. I sindacalisti filano via accigliati. Dietro di loro i tre rappresentanti di Nestlè – Toia, Di Giulio e Pointet – escono calmi e sorridenti, per quanto provati. Si capisce subito chi ha vinto questa ripresa, seppur ai punti.

IN MATTINATA L’INCONTRO A ROMA SULLA CASSA INTEGRAZIONE – I DETTAGLI

I vertici Nerstlé Italia a Perugia

Vittoria in difesa Come il pugile che sa di essere in vantaggio, Nestlé gioca con il gatto col topo, consapevole di avere una situazione di vantaggio e di aver tolto all’avversario un’altra arma: la cassa integrazione ci sarà – vero – ma solo alla fine del piano di ricollocazione e solo per chi non è riuscito a trovare un posto, dentro o fuori San Sisto. Con la consapevolezza che non si possono rifiutare offerte di lavoro ‘congrue’, a rischio di perdere la possibilità di accedere ad ammortizzatori sociali, proprio come aveva lasciato intuire il comunicato della Regione, diramato in mattinata. Relativamente poco importante che nel frattempo sia entrato in vigore il jobs act (che dà meno garanzie contrattuali): «Se questo fosse il problema, non ci sarebbero più ricollocamenti perché vengono fatte tutte col jobs act», spiega Toia al termine dell’incontro, in una lunga conversazione con i giornalisti che proponiamo integralmente.

PARLA GIANLUIGI TOIA AL TERMINE DELL’INCONTRO IN CONFINDUSTRIA

La posizione dei sindacati A quanto si apprende, dopo quasi sei ore di incontro e quando la tensione stava salendo alle stelle, i sindacati hanno deciso di abbandonare il tavolo e non sottoscrivere alcun accordo. «Abbiamo chiesto un accordo complessivo che desse certezze in merito a tutti i punti sul tavolo – spiegano alcuni delegati subito dopo l’incontro – proroga della cassa integrazione, isopensione, ricollocamenti, internalizzazioni, contratti a 6 mesi e soprattutto una gestione condivisa dei percorsi e delle scelte, specie per quanto riguarda il piano di ricollocamenti esterni. L’azienda invece ha cercato un confronto con noi solo in merito ad alcune questioni, chiudendo totalmente sulla possibilità delle internalizzazioni e percorrendo la strada di una scelta unilaterale in merito alla gestione dei ricollocamenti esterni».

LA REPLICA DEI SINDACATI A TOIA – VIDEO

«La verità è che Nestlé non voleva la cassa» Ma ciò che più ha deluso i rappresentanti dei lavoratori è stata la sensazione che, sotto sotto, la Nestlé la cassa non la volesse proprio: «Ci è sembrato di leggere la volontà di creare una serie di condizioni affinché sia difficile sia la richiesta che la gestione della cassa integrazione, addirittura facendo un passo indietro rispetto a quanto dichiarato nell’ultimo incontro in Confindustria, in merito alla decorrenza del cambio dei contratti, che ora dice di voler attuare dal 1 luglio 2018, a prescindere dalla proroga della Cigs». I sindacati, invece, speravano che la cassa ci fosse per tutti (anche chi accetta il part-time), con entrata in vigore del piano a partire dall’estate del 2019. «Per tutti questi motivi – dicono i sindacati – non ci sono le possibilità per raggiungere un accordo».

TUTTO SULLA VERTENZA PERUGINA – ARCHIVIO UMBRIAON

Perugina, sindacati al tavolo

Meno posti fuori San Sisto Avevamo anticipato che potevano esserci delle variazioni sui posti a disposizione e che c’erano delle riflessioni in corso fra le aziende che si erano dette disponibili ad accogliere i fuoriusciti. E in effetti i timori erano fondati: la cifra venuta fuori in un primo momento parlava di 43 posti; il volantino fatto girare a San Sisto addirittura ne riportava 49; invece da quest’ultima riunione è venuto fuori che i posti disponibili sono 31. Più ovviamente i 50 di Servizi Associati, che restano disponibili.

SILENZIO ALL’ARRIVO IN CONFINDUSTRIA

A proposito di Servizi Associati La cooperativa di servizi, attiva a Perugia da oltre 40 anni in vari ambiti, si è resa disponibile a farsi carico di 50 unità lavorative. Ma non per San Sisto (questo lo ha chiarito Toia). Nella sede Perugina il lavoro è abbastanza incostante: ci sono giorni in cui servono anche 60-70 addetti, altri in cui ne servono meno della metà. A seconda dei carichi e degli scarichi (per Nestlé, Servizi Associati si occupa prevalentemente di logistica). Secondo i sindacati quei 50 posti di lavoro potevano essere riportati all’interno della Nestlé, ma la multinazionale non la pensa allo stesso modo; per ragioni soprattutto economici: «Fare internalizzazioni per noi significa aumentare i costi – dice Toia – viceversa rispettando i costi avremmo dovuto fare contratti in deroga, creando lavoratori di ‘serie A’ e altri di ‘serie B’», ha detto Toia. Però – ribatte il sindacato – i 60 mila euro di incentivo (30 al lavoratore, 30 all’azienda) anziché darli via in questo modo potevano servire proprio per colmare il gap retributivo.

L’ACCORDO DEL 2016 PARLAVA DI ESUBERI SOLO VOLONTARI – DOCUMENTO

Volontari… fino a un certo punto Insomma, l’accordo non c’è, ma siamo alla stretta finale. Malgrado le posizioni dei sindacati, che legittimamente non accettano le logiche aziendali. Nelle prossime settimane, volenti o nolenti, i lavoratori individuati come esuberi dovranno scegliere: o part-time (150 circa) o ricollocamenti esterni (81 disponibili, per ora). Se non arriveranno candidature volontarie, sarà l’azienda a scegliere, facendo leva sul vincolo della legge: se non accetti un’offerta congrua perdi la cassa integrazione, non solo quella futura, pure questa. E come se non bastasse lo spauracchio normativo c’è l’incentivo economico (30 mila euro a chi accetta lavoro fuori, 25 a chi sceglie il part-time) che però è in vigore solo fino al 30 giugno. Insomma, bisogna muoversi, secondo l’azienda. Quando tutto sarà finito, se non subentreranno altre disponibilità fuori San Sisto, coloro che resteranno ancora ‘a spasso’ (e solo loro) avranno diritto al prolungamento della cassa integrazione, a partire dal 16 luglio, per ulteriori 12 mesi.

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