Nestlé-Perugina, ormai è una partita a scacchi

Si lavora sui dettagli per la cassa integrazione ma nessuno si espone. Al ministero incontro tecnico (senza il Ministro)

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È durato poco più di un’ora il confronto tecnico fra dirigenti di Nestlé Italia e del Ministero del Lavoro sulla ipotesi di cassa integrazione lunga per Perugina. Evidentemente, non era una riunione decisionale (e infatti non c’erano quelli che le decisioni dovevano prenderle: assenti sia il Ministro Giuliano Poletti sia Gianluigi Toia, responsabile delle relazioni industriali della multinazionale svizzera). Forse perché la decisione è stata già presa: arrivati a questo punto, conviene a tutti concretizzare questa ipotesi che ormai aleggia sulla vertenza da qualche mese, da quando lo stesso Poletti ne parlò ad Assisi, alla riunione di Confindustria.

POLETTI SU PERUGINA: CASSA ‘LUNGA’ POSSIBILE – VIDEO

Lo stabilimento Perugina di San Sisto

Il galateo italico Altre informazioni non ce ne sono. Nel giorno del tanto atteso incontro di Nestlé presso il Ministero del Lavoro, l’unica notizia che è arrivata dal quartier generale italiano della multinazionale svizzera è quella relativa a una ricerca sul galateo e sulle abitudini degli italiani a tavola. Su Perugina nemmeno una parola ufficiale. E anche in via ufficiosa nessuno dice nulla. Si resta quindi ancorati a ciò che è emerso dopo il tavolo ministeriale della settimana scorsa, quando il viceministro Teresa Bellanova, i dirigenti Nestlé e rappresentanti nazionali dei sindacati confederali sembravano concordi nel dire che – sì – si erano fatti passi avanti, ma la vera notizia era l’allungamento della cassa integrazione. Certo, avevano detto che bisognava valutare i requisiti, limare i dettagli tecnici, ma si capiva che si trattava davvero di sottigliezze.

PERUGINA, TUTTE LE TAPPE DELLA VIA CRUCIS – ARCHIVIO

Ma nessuno lo dice Al tempo stesso però nessuno vuole sbilanciarsi sulla decisione dandola per fatta. Nessuno vuole fare la prima mossa in questa partita a scacchi, né l’azienda né i sindacati. C’è ancora una settimana di tempo prima del 28, quando le parti si rivedranno ancora una volta per l’ennesimo vertice al secondo piano della sede di Confindustria, in via Palermo. E, soprattutto, proseguono le adesioni alle varie soluzioni prospettate dall’azienda ai potenziali esuberi: il termine di San Valentino non era perentorio e la sensazione è che – finché si potrà – si cercherà di ‘piazzare’ il maggior numero di addetti possibile. Insomma, la cassa c’è, ma deve essere considerata una extrema ratio, un paracadute, che non deve influenzare le trattative in corso a San Sisto. Che sono ancora lunghe e tutt’altro che concluse, come si è affrettato a precisare in questi giorni Michele Greco (Flai Cgil), dopo che i suoi colleghi del nazionale, a Roma, erano stati molto più possibilisti.

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