Nestlé-Perugina: prosegue agitazione

Nessuna novità dopo il tavolo a Confindustria. Martedì assemblea con le Rsu, mobilitazione continua in vista dell’incontro al Mise

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Non ci sono passi in avanti. Non che i lavoratori si aspettassero qualcosa di diverso dopo l’incontro che lunedì ha avuto luogo con i vertici di Nestlé all’interno della sede di Confindustria. «Le prossime ore saranno cruciali per capire come procedere» hanno dichiarato a fine incontro dalla Cgil.

Il tavolo Presenti, intorno al tavolo della sede degli industriali in via Palermo, il coordinatore Rsu Luca Turcheria, il segretario nazionale Flai Cgil Mauro Macchiesi oltre ai rappresentanti delle altre sigle sindacali. Per l’azienda, invece, c’erano Pierluigi Toia, direttore relazioni industriali Nestlé Italia, Francois Pointet, Elena Savinelli e Stefano Di Giulio, responsabile risorse umane dello stabilimento di San Sisto. Quasi tre ore, a porte chiuse, per tornare a casa con un nulla di fatto.

All’appuntamento, già in programma dopo la mobilitazione che sabato notte ha portato i lavoratori a manifestare davanti i cancelli dello stabilimento di San Sisto, i vertici della multinazionale svizzera non hanno fatto altro che confermare la propria posizione. Restano gli esuberi, circa 364 dipendenti e la «conferma che si manterrà una gestione solo sociale dello stabilimento e non industriale», dicono dal sindacato, dopo lo stop all’accordo firmato lo scorso anno con gli investimenti per rilanciare il settore cioccolatiero.

Esuberi «Qualcosa deve essere cambiato», confermano ancora dalla Cgil perché il piano industriale approvato non sarà portato avanti. Intanto, in vista dell’incontro, di nuovo, al Mise, in programma per il prossimo 27 settembre, le prossime ore saranno cruciali, come confermano dalla Cgil dell’Umbria. Ci sono poche strade, che si aprono, da qui in avanti, ma forse l’unica certezza è che la mobilitazione andrà avanti. «E’in programma per martedi – confermano ancora – una riunione che sarà decisiva per decidere assieme le strategie in vista dell’incontro al Ministero». Lo stato d’agitazione, dunque, non si ferma e nella prossima settimana la posizione dei dipendenti sarà più chiara oltre che ancora più ferma e decisa.

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