«Non abbiamo capito, ma ora si fa finta»

Perugia, l’ex ministro dell’Interno Minniti: «Non abbiamo saputo rispondere a rabbia e paura. Il paese sull’orlo di una crisi di nervi»

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di G.N.

Rabbia, paura, immigrazione sono alcuni dei temi di cui ha parlato l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti giovedì sera, alla sala dei Notari di palazzo dei Priori a Perugia, presentando, insieme alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e a padre Enzo Fortunato, il suo libro ‘Sicurezza e Libertà. Terrorismo e immigrazione: contro la fabbrica della paura’. Ai giornalisti non ha rilasciato interviste e alla domanda se ha sciolto la sua riserva alla candidatura del Partito Democratico non ha risposto.

I due sentimenti incompresi dal Pd: rabbia e paura

«La rabbia e la paura sono i due sentimenti – ha detto l’onorevole Minniti – cui il Pd non ha saputo dare risposte adeguate». Parlando della paura, l’onorevole ha sostenuto che «la gente non aveva bisogno di statistiche, né di sapere che nel 2017 sono stati ottenuti i migliori risultati in termini di minori reati rispetto agli ultimi dieci anni». Quanto alla rabbia, «inutile dire a una persona che ha perso il lavoro che durante il nostro operato abbiamo registrato tanti segni più, come la crescita e l’occupazione». Dall’altro, ci sono i «nazionalpopulisti che fanno finta di ascoltarli».

Il grande tema dell’immigrazione

«È una strategia comunicativa, quella dell’attuale governo. Non c’è alcun evento. Ma fino a che punto si può tenere un paese sull’orlo di una crisi di nervi? La corda è tesa e se si dovesse spezzare verrebbe meno la democrazia del paese».

I riferimenti all’attuale ministro dell’Interno

«Nessuno di noi può sottrarsi alla legge. E se c’è un ministro dell’Interno che dice di voler fare qualcosa verso chi lo critica, questa è una minaccia. In una democrazia bisogna consentire di parlare soprattutto a chi è distante da te».

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