Norcia: «Diamo l’addio a parchi e parcheggi»

Sarebbe la conseguenza della delocalizzazione delle attività commerciali: «Stiamo distruggendo quel poco di patrimonio che ci era rimasto»

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La notizia circolava già da un po’ ma ora diventerà realtà per tutta la comunità nursina. Via parcheggi e parchi pubblici, là dove un tempo si parcheggiava o si sostava sulle panchine ora ci sarà spazio solo per le realtà commerciali delocalizzate.

Le attività lungo il viale della Stazione

Viale della Stazione Dopo il villaggio dello shopping realizzato in viale della Stazione, poco fuori porta Ascolana, dove da qualche settimana attendono di poter riaprire al pubblico le 24 attività delocalizzate nei container in legno, ora nuove attività commerciali saranno installate nei parcheggi davanti a porta Romana e, soprattutto, nei giardinetti pubblici. Se lungo il viale i commercianti fremono per poter ripartire, dal momento che i container in legno erano pronte già a fine mese ma ancora oggi mancano gli allacci di luce e gas e sta già iniziando a fare freddo, la preoccupazione per alcuni cittadini è che sparisca del tutto la città come la ricordavano, anche dopo il sisma.

 

Ambiente «E’ evidente che siamo ben felici che i nostri artigiani, commercianti e produttori possano riaprire le loro attività e tornare a lavorare dopo più di un anno di stop – commenta la signora Erminia Fausti – ma ora stiamo continuando a distruggere, ulteriormente, una città già abbastanza martoriata dal terremoto. Anziché tutelare quel poco che è rimasto dopo il terremoto, la mano dell’uomo sta arrecando una devastazione totale del nostro ambiente».

IL TERREMOTO

I container in legno

Parcheggi Tutte le aree parcheggio, quello sotto il pub, quello davanti all’Hotel Garden e quello di piazzale Melvin Jones, dov’erano prime le scuole medie, non ci saranno più. Al loro posto strutture mobili e temporanee per le tante realtà produttive ferme ormai da troppo tempo. «Fermo restando che tutti hanno diritto di lavorare, abbiamo paura che questa delocalizzazione non faccia bene neanche a loro. Se non ci sono più parcheggi chi verrà a Norcia a fare acquisti o a visitare la città? – si chiede ancora Erminia – Arrivando a Norcia ora si vedono solo le mura di cinta ormai ridotte a un ammasso di macerie. Ora spariranno anche i giardini e la pineta».

I giardini Sono tanti i cittadini che chiedono che Norcia torni ad avere un aspetto più decoroso, sia per i turisti che per la stessa comunità, in modo da diventare ancora più attrattiva. Nel frattempo, spariti i parcheggi, si passerà ad ‘occupare’ i giardini, quelli con la fontanella e che si aprono alla vista all’ingresso nella città e quelli dove è cresciuta la maggior parte dei nursini. «Probabilmente per ospitare qualche attività si taglieranno tutti gli alberi – racconta ancora Erminia – Noi ci siamo cresciuti, quello era l’unico ricordo affettivo che ci era rimasto».

Tutela e decoro Servirebbero scelte più ponderate, commentano a Norcia, sia per il presente che per il futuro della città. E, soprattutto, condivise. La salvaguardia dell’ambiente, la tutela di ciò che il terremoto non ha distrutto e un ambiente più decoroso per rendere la città di San Benedetto attrattiva anche dopo il sisma. «Più Norcia è bella e più attrae, più è fruibile più ne guadagniamo tutti. – conclude Erminia – Tutti devono lavorare ed è giusto che possano riprendere la propria attività, ma ci sono tanti spazi e luoghi più adatti, conservando parcheggi e giardini pubblici, bene prezioso per la comunità».

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