Norcia non vuole perdere i suoi angeli

Distaccamento vigili del fuoco: i sindacati temono la dismissione, ma il comando provinciale assicura: «Non sarà così». Gli appelli del sindaco Alemanno e dei parlamentari Zaffini e Prisco

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Aggiornamento: nello schema di decreto Norcia non c’è!

Ancora aperta la questione sul distaccamento vigili del fuoco di Norcia. Nei giorni scorsi i sindacati di categoria avevano lanciato l’allarme sulla possibile chiusura del distaccamento, che al momento conta su 5 vigili del fuoco permanente e su alcuni volontari. Ora però sembra che la situazione sia rientrata, ma sia i sindacati sia le istituzioni invitano a tenere alta la guardia.

L’allarme dei sindacati

Dal prossimo 18 novembre i 5 operatori effettivi lasceranno il distaccamento per effetto della mobilità nazionale. Secondo il sindacato Uilpa, questa è l’anticamera della chiusura, «il che – denuncia il segretario regionale Giuseppe Ferraro – lascerebbe un vasto territorio come la Valnerina, con tutte le sue emergenze, di fatto senza un presidio, considerando che il più vicino si troverebbe a Spoleto. Non possiamo permetterlo». Si è mossa anche l’associazione ‘Passione Umbria’, che ha segnalato la questione sui social. Ma la sede di Norcia, preziosa in un territorio tuttora in stato di emergenza, non sarà dismessa, assicurano le istituzioni.

Zappia assicura: «Terremo aperto»

«La necessità di ridefinire un dispositivo di soccorso con i nuovi numeri di cui si dispone non significa in alcun modo dichiarare la chiusura di una sede distaccata – ha dichiarato intanto Michele Zappia, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Perugia – noi faremo di tutto per acquisire le risorse che servono per la piena operatività; del resto solo il ministro dell’interno potrà emettere un provvedimento di chiusura».

L’appello di Alemanno: «Avamposto prezioso»

«Il comando provinciale – conferma in una nota il sindaco di Norcia – sta già operando nel solco dei regolamenti interni al corpo per trovare una soluzione alla sostituzione del personale. La fine dello stato di emergenza, oggi prevista fino al 31 dicembre 2020 ma destinata ad essere protratta, garantisce comunque la continua presenza del comando operativo avanzato sul territorio. Abbiamo a cuore le sorti del nostro distaccamento che da sempre riteniamo un fiore all’occhiello della nostra Comunità. In più occasioni – continua Alemanno – abbiamo avuto modo di sottolinearne l’importanza della presenza in un territorio delicato come il nostro e i molteplici incontri che in questi mesi abbiamo tenuto con tutte le parti interessate ne sono ampia testimonianza».

L’interrogazione parlamentare

Intanto, i parlamentari umbri di Fratelli d’Italia, Prisco e Zaffini, hanno annunciato una interrogazione al ministro Lamorgese: «Qualunque decisione va presa con immediatezza al fine di offrire la dovuta chiarezza al personale del corpo e alla cittadinanza della Valnerina», scrivono i due. «Sin dalla sua prima attivazione – viene spiegato in un comunicato – il presidio aveva assegnate 16 unità operative rispetto alle 30 complessive necessarie per il suo regolare funzionamento. Il comando provinciale di Perugia è riuscito fino ad oggi a garantirne l’operatività ricorrendo allo straordinario del personale operativo. Il taglio del personale rischia di creare un serio danno alla zona della Valnerina nella delicata fase post sisma in cui si sta chiudendo la fase emergenziale».

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