Norcia, premio ‘Attila’ al sindaco Alemanno

Ad assegnarlo, polemicamente, è il presidente del Wwf di Perugia, Sauro Presensini, per le scelte su Castelluccio

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Il ‘premio’, al sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, glielo attribuisce polemicamente il presidente del Wwf di Perugia, Sauro Presenzini: «Si tratta del ‘Premio Attila’ contro l’ambiente – spiega Presenzini -per non aver avuto il coraggio di conoscere approfonditamente e risolvere un problema annoso e ciclico, ma affrontandolo impropriamente solo a colpi d’Ordinanza».

Castelluccio Tutto nasce dall’approvazione del Piano regolatore generale (Prg) e del Piano di azione per la mobilità (Pams) di Castelluccio di Norcia, che aveva anche provocato le dimissioni dal consiglio comunale di Norcia di Gian Paolo Stefanelli, capogruppo di minoranza ed ex sindaco. Le polemiche su Castelluccio vanno avanti da mesi e lo scontro, tra sindaco e associazioni ambientaliste, è frontale: secondo il Wwf le scelte del sindaco faranno di quell’area un’enorme parcheggio. «Il Pian Grande di Castelluccio di Norcia – spiega Presenzini – è sostanzialmente il fondo di un antico lago appenninico, ora prosciugatosi e noto per i suoi fenomeni carsici la cui estensione raggiunge circa 15 kmq e costituiscono un ambiente unico e straordinario, ed allo scopo sono tutelati sia con vincolo paesaggistico statale, che come sito di importanza comunitaria (Sic). Ovvio e conseguente sarebbe il comportamento, di chi vuole ‘affacciarsi’ ed entrare in tale area che richiede una sensibilità e delicatezza d’approccio,quasi in punta di piedi».

La «sensibilità» Ma, dice il presidente del Wwf di Perugia, «così non è per il sindaco Alemanno, che di mestiere fa il geometra, al quale non si può di certo rimproverare la carenza di una sensibilità specifica o di studio», tanto che ha chiesto ad un avvocato (Valeria Passeri, specialista in tematiche e contenziosi ambientali complessi), di valutare la presentazione di un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica per varie ipotesi di reato. Secondo Presenzini, il sindaco non avrebbe messo in atto «nessuna azione di tutela, nessuna motivazione approfondita, nessuna concertazione reale partecipata di confronto sulla sensibilità di aree delicatissime, nessuna presa in considerazione dei parcheggi esterni all’intera area del Pian Grande come chiedono da anni le associazioni ambientaliste, con l’istituzione di un servizio navetta elettrica o a metano per i visitatori lasciando il Pian Grande sgombro da veicoli e tutelando il colpo d’occhio. Se voleva far cassa, ci sarebbe riuscito meglio in questo modo».

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