Norcia, pugno mortale all’alba: lutto cittadino

Profondo dolore per la morte del 32enne Emanuele Tiberi, colpito dal coetaneo Cristian Salvatori che ora si trova in carcere

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La lite, per motivi futili ma ancora tutti da decifrare, davanti al pub ‘La Vineria’, poi il pugno, probabilmente sferrato in faccia, e la caduta esanime in terra, dalla quale non si è più risvegliato: è quanto ricostruito finora dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Norcia in merito alla morte di Emanuele Tiberi, il 32enne nursino aggredito all’alba di domenica dal coetaneo Cristian Salvatori, anche lui di Norcia ed arrestato dall’Arma a poche ore di distanza dal fatto, prima del tragico epilogo.

Morte cerebrale Ricoverato inizialmente all’ospedale di Spoleto, i medici hanno tentato disperatamente di salvare la vita di Tiberi, in gravissime condizioni, trasferendolo al Santa Maria di Terni, dove però è deceduto nel pomeriggio di domenica. In stato di coma ed emorragia cerebrale, alle 17.34 il personale sanitario – secondo quanto ha riferito l’azienda ospedaliera – ha dato il via all’accertamento di morte cerebrale, che prevede sei ore di tempo per confermare l’avvenuto decesso.

Chi era la vittima Dopo il diploma al liceo classico di Norcia, aveva frequentato un corso triennale per diventare tecnico del suono, una professione che lo aveva portato per qualche tempo lontano dalla sua cittadina di origine, visto che aveva lavorato a Londra anche per conti di gruppi musicali di fama. Da qualche mese il 32enne era però rientrato a Norcia per avviare un’attività agricola insieme allo zio. La madre è invece la proprietaria della profumeria di piazza del Teatro.

La dinamica Starà ora a Cristian Salvatori – inizialmente accusato di tentato omicidio, ipotesi modificata dopo il decesso in omicidio, probabilmente preterintenzionale – raccontare cosa sia accaduto intorno alle 5 di mattina davanti al locale, che aveva già abbassato le saracinesche: al momento nessun testimone avrebbe fornito elementi utili a risalire alle motivazioni del pugno, un gesto che sarebbe stato fulmineo, mentre i due (entrambi incensurati) stavano parlando a distanza da altri giovani. Un gesto così violento da non lasciare scampo a Tiberi, dalla corporatura piuttosto esile, che è caduto in terra e avrebbe quindi sbattuto la testa. 

Davanti al giudice Il 33enne accusato di omicidio è ora rinchiuso nel carcere di Spoleto: nelle prossime ore dovrà comparire davanti al gip per essere sottoposto ad interrogatorio di garanzia, nel frattempo il pm Vincenzo Ferrigno – titolare del fascicolo di indagine – dovrà disporre l’autopsia sul corpo della vittima. Norcia, intanto, è completamente scossa da un dramma al momento ancora da spiegare.

Lutto cittadino Il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, è intervenuto sul fatto con una nota in cui annuncia anche il lutto cittadino per il giorno in cui si svolgeranno i funerali di Emanuele Tiberi: «Nella notte tra sabato e domenica – scrive il primo cittadino – si è consumata a Norcia una terribile tragedia che non ha precedenti nella nostra comunità. L’imponderabile ha certamente avuto un ruolo determinante nello svolgimento dei fatti che non possono non costringerci a considerare molto approfonditamente l’accaduto. Il dolore profondo che ciascuno di noi sta intimamente provando e la frustrazione per non aver potuto fare nulla per evitare l’accaduto, sono certamente i sentimenti più comuni che ho raccolto tra la nostra gente che di tutto aveva bisogna tranne che di piangere un nostro brillante giovane, scomparso in una situazione assurda. Due famiglie, conosciute da tutti noi, vivono oggi con tutti i distinguo del caso una situazione a cui non sarà possibile rassegnarsi. L’unica speranza è che il tempo, solo il tempo, possa aiutare Ernesto, Simonetta, Leonardo, Eleonora, Cesare, Giulia e Lella a ritrovare un po’ di serenità. Perché tutto ciò non sia accaduto invano spero, auspico, chiedo ai nostri ragazzi di ribellarsi, di non accettare più supinamente di sciupare la propria vita in serate ‘senza senso’».

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