Mobilità: «Terni, una piccola Amsterdam»

Appuntamento in Bct dopo i tavoli di partecipazioni: idee e contributi fino al 20 agosto. Focus su ciclabili, micromobilità elettrica e ferro

Condividi questo articolo su

di S.F.

L’incontro

«Mi aspetto che Terni possa diventare una piccola Amsterdam, indipendemente dal fatto che si possa caricare la bicicletta sul mezzo pubblico. Intanto mettiamo in sicurezza i percorsi dei ciclisti, poi il resto». Un estremo ottimismo – non costa nulla sperare, poi spesso la realtà inchioda – quello lanciato venerdì mattina in biblioteca comunale da Sandro Costantini, dirigente della Regione Umbria per il servizio valutazioni ambientali, sviluppo e sostenibilità ambientale: è stato uno dei protagonisti dell’incontro di consultazione preliminare e illustrazione del Rap, utile alla successiva Vas in merito al Piano urbano della mobilità sostenibile dell’area che coinvolge anche Narni. Un appuntamento propedeutico alla definizione del progetto e raccogliere contributi sul tema: focus in particolar modo sulle ciclabili, le cosiddette ‘cerniere’ e la micromobilità elettrica.

IL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE (RAP) PER IL PUMS: DOCUMENTO E LINEE GUIDA

Alfredo Manzi e Sandro Costantini

La liaison Terni-Narni che funziona e l’area vasta

Prima di scendere nei dettagli gli assessori Andrea Giuli – out il sindaco Leonardo Latini e la ‘titolare’ dell’ambiente Benedetta Salvati, presente invece la funzionaria Marta Frittella – per Terni e Alfonso Morelli per Narni hanno voluto mettere in evidenza la liaison instaurata tra le parti nonostante l’appartenenza politica agli antipodi: «Il Pums sta prendendo forma – ha esordito il vice del 45enne avvocato – nelle linee strategiche, ci interessa un piano ambizioso e attento alla qualità dell’ambiente. Certo, non sarà facilissimo applicarlo magari. Molto bene la collaborazione stretta con il Comune di Narni in un concetto di area vasta senza rimanere fermi su radicalismi, una sinergia che riguarda anche la cultura per un’azione insieme». Medesimo messaggio dal collega: «La cosa più rilevante è che si sia concretizzato questo politica di area vasta per il bene della ‘Conca’, non era scontato che accadesse». Le linee guida le spiegano i tecnici di Sintagma, la società di ingegneria vincitrice del bando per lo sviluppo.

I LABORATORI DI PARTECIPAZIONE PER IL PUMS

Il centro di Terni e l’ipotesi per le ciclabili

L’importanza del piano

Oltre a Costantini per la Regione c’era Alfredo Manzi, responsabile per le Valutazioni ambientali strategiche di Terni: «Questa è una fase – ha esordito il primo – per dare idee e contributi per il Pums, una consultazione preliminare da chiudere entro il 20 agosto per suggerimenti calzanti. I tempi sono stretti perché seguiranno altre fasi, in primis i 60 giorni post approvazione del progetto a disposizione per le osservazioni . Sappiamo tutte le problematiche del ternano, per quel che mi riguarda buon Pums è più importante di un piano regolatore perché riguarda le strategie dei prossimi anni per traffico ed impatto sull’ambiente. Nel vostro accordo inoltre si accompagna quello sottoscritto con il ministero per le misure legate al miglioramento della qualità dell’aria». Manzi invece – vengono fatti notare i pochi giorni a disposizione – ha evidenziato che «bisogna arrivare alla fine dell’anno con il piano per la possibilità di rapporti con la commissione europea, la definizione ci serve per accedere ai fondi di Agenda urbana».

TERNI ELECTRIC RECHARGE, IL BANDO

L’esposizione del piano per il trasporto su ferro

Le idee: ferro e biciplan. Le osservazioni

Parola poi ai tecnici di Sintagma che, dopo aver ricordato gli undici incontri già svolti per il Pums, hanno riassunto in breve le idee: «Si tratta del primo Pums di area vasta in Umbria, un impegno stimolante e complicato. Un piano che ha al centro la sostenibilità: dal 1° novembre 2019 al 31 marzo 2020 – un flash sull’accordo citato da Costantini con il ministero – per quattro giorni a settimana non potranno circolare in un’area grande auto a benzina ed euro 4 diesel, dal 1° novembre 2020 salgono a cinque. Il piano si deve adeguare e dare risposte concrete, bisogna dare un’alternativa all’impiego delle auto: in termini di trasporto su ferro abbiamo pensato ad un sistema in stile metropolitana di superficie – focus anche sulla linea da Cesi e sull’area della piastra logistica, si chiede con forza un’accelerazione in tal senso – e dall’altro biciplan per la mobilità dolce». Visione di maxi carte con tutte le spiegazioni del caso e palla al funzionario del Comune Walter Giammari: «Si parla anche di cerniere di mobilità, car e bike sharing, micromobilità elettrica. Le cerniere devono essere dei punti dove ci sono chance di muoversi in maniera diversa». Tra i presenti è molto attiva – l’unica o quasi – Anna Maria Rulli, presidente dell’associazione Pro Natura Terni: «Qual è il peso economico che ha sulla cittadinanza questo piano? E nel caso come viene sopperito». Per il momento si resta sul vago: «Al momento è solo una bozza e il Pums non c’è, non possiamo dirlo ora». In quanto alle frequenze dei treni a mo’ di metropolitana di superficie si parla di 20 e 40 minuti, in quest’ultimo caso per orari non di punta.

L’ACCORDO CON IL MINISTERO: SALGONO NUMERO GIORNATE STOP PER LE AUTO

Il vicesindaco Giuli

«Attenzione a creare piano col buco»

Si passa al biciplan e qui si apre un dibattito un pelo più acceso. Riprendono i tecnici Sintagma: «Pensiamo di collegare le aree periferiche dei due comuni al centro storico, tra qualche settimana avremo tutti gli itinerari. La nostra idea è che il tratto borgo Rivo-centro sia fattibile (nel contempo però è arrivato lo stop per il progetto ipotizzato), uguale per Cospea, borgo Bovio e la ciclabile per Narni. Un’alternativa all’auto è fattibile con un mix di zone 30, ovvero le piccole porzioni di strada dove il ciclista ha gli stessi diritti e doveri dell’automobilista». C’è però chi, giustamente, fa notare che esistono anche Cesi e Gabelletta: «Si può fare stralcio – interviene Giammari – su quello». Quindi torna alla carica la Rulli: «Avete previsto per i mezzi pubblici posti dove posizionare le biciclette come accade a Copenhagen e altrove? Da loro la ciclabilità è motivo di vita. Altrimenti si fa un piano che nasce zoppo». C’è un problema: «Si tratta di una cosa che va normata a livello nazionale, non siamo noi a risolvere questi problemi. Al massimo possiamo dire che c’è questa necessità». Per non parlare di borgo Rivo: «Un grande ostacolo è la ‘strozzatura’ di Ponte Le Cave», aggiunge il funzionario.

RETE CICLABILI TERNI, PROGETTO IN MANO ALLA POLITASK ENGINEERING DI ROMA. SALTA BORGO RIVO

Ciclisti a Terni

Micromobilità elettrica e fondi che non ci sono

Infine è stato posto l’accento sulle quattro opportunità per la micromobilità. Anche qui c’è un muro difficile da superare: «I primi due – puntualizza Giammari – riguardano mezzi senza manubrio, hoverboard e monowheel. Il decreto parla di una sperimentazione biennale: possono circolare solo nelle aree pedonali e non devono superare i 6 chilometri orari. Gli altri sono con manubrio e possono raggiungere i 20 km orari nelle piste ciclabili e nelle zone 30, si tratta di monopattino e segway». Peccato che occorra anche la segnaletica e qui la faccenda si fa scura: «Bisogna installarla tutta quella complementare, significa cambiare tutti i segnali di circolazione e secondo un calcolo ci servono centinaia di migliaia di euro. Non credo ci siano finanze per farlo, lo mettiamo nel piano come possibilità». Molto astratta la cosa.

I COMMERCIANTI ALZANO LA VOCE SULLA CICLABILE IN VIA LUNGONERA SAVOIA

Chi c’era

Al secondo piano della Bct presenti anche Cinzia Ciavarroni (Regione), Alessandra Trionfetti (Comune Narni), Antonio Zitti (Comune Narni), Giuseppe Fiocchi (Comune Arrone), Francesco Longhi (Comune Orvieto), Natascia Calanchini (Confcommercio), Massimo Peraio, Chiara Bagnetti, Gabriele Ponzo (Class onlus) e Stefano Cecere.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli