di S.F.
Calma, prudenza e piedi di piombo. Seppur l’atto da firmare per procedere con l’iter sia paradossalmente tra i più ‘banali’ e meno impegnativi per l’ente, ma vuoi per il commissariamento del Comune o per il timore di cadere in errori si sta registrando un rallentamento nel percorso per il nuovo palazzetto dello sport: attendismo sulla nomina della commissione che dovrà occuparsi dell’apertura delle ‘busta tecnica’ della Salc S.p.A. di Simonpietro Salini, l’unica società in corsa.
La determina è pronta da un paio di mesi – la Salc ha ricevuto lo scorso dicembre l’ok per i requisiti economici-finanziari e tecnico-professionali, ma serve altro – e l’ormai ex assessore ai lavori pubblici Sandro Corradi, il 2 febbraio scorso, aveva già fatto intendere che la questione non stava filando proprio liscia: «Il milione e 200 mila euro sugli oltre 3 complessivi che mette il Comune sono opzionali e sono legati agli operatori del mercato. La situazione per il mattatoio non è rosea, non c’è un loro – il commento di tre settimane fa – interesse serio nella gestione dello spazio: posso dire che ho pronte due manifestazioni d’interesse (tentativo esplorativo), una per il mercato e una per il mattatoio, ma vanno portate in giunta e serviranno a capire se c’è qualcuno che può essere coinvolto nel discorso». In realtà l’iter si è impantanato sulla mera questione riguardante la commissione. E a palazzo Spada c’è chi teme un possibile slittamento delle tempistiche rispetto alla realizzazione. La Salc attende.
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Le verifiche e la prudenza Senza la firma sulla nomina della commissione non si avanti insomma. Eppure non si tratta all’apparenza di un passaggio così rischioso per il Comune: di fatto si deve dare il via libera ai cinque membri e al presidente per la valutazione della busta tecnica come atto propedeutico per l’aggiudicazione definitiva. Invece – ed ecco una delle cause ha messo in standby la situazione – c’è stato un controllo sulle persone che dovrebbero far parte della commissione: sono sorti infatti dubbi e incertezze sulla permanenza nel ruolo occupato per via dei recenti accadimenti e quindi sono scattate alcune verifiche. Sembra siano andate bene. Ma non basta.
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Il confronto con Cufalo e la copertura Nel progetto da oltre 15 milioni di euro è previsto un cofinanziamento comunale da oltre 3 milioni. Secondo punto: al momento non c’è la copertura finanziaria – diverso è il caso della scuola Carducci, per citare una situazione opposta – e quindi ulteriore prudenza nel fare il minimo passo, per lo più in vista dell’aggiudicazione della gara. Non sia mai che possa scattare un ricorso del futuro aggiudicatario. Per questo motivo a palazzo Spada si aspetta un tête-à-tête sul tema con il commissario Antonino Cufalo e i sub-commissari Andrea Gambassi ed Emanuele D’Amico: priorità e possibilità maggiori per contratti già firmati su progetti con copertura finanziaria certa. Per gli altri più attenzione e ponderatezza.
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Il rischio Segnali negativi non ce ne sono su eventuali, serie problematiche che possano ostacolare il compimento dell’iter. Ci sono invece punti interrogativi – le ipotesi lanciate da Corradi ad agosto, in merito all’affidamento dei lavori, sono già state superate – sulle tempistiche per i passaggi mancanti: di questo passo c’è il pericolo che il percorso possa trovare la sua conclusione con mesi di ritardo rispetto alle previsioni iniziali. Tra la dichiarazione di dissesto finanziario in arrivo e Cufalo al lavoro la parola d’ordine è cautela. E i mesi passano.