Nuovo sequenziatore all’ospedale di Perugia

Una donazione per la diagnosi e l’individuazione della terapia farmacologica nei pazienti oncologici, da Aucc e Avoncoll al laboratorio di biologia molecolare

Condividi questo articolo su

«Un valore di 42 mila euro». Aucc e Avoncol hanno donato al laboratorio di biologia molecolare della struttura complessa di oncologia medica dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia un nuovo sequenziatore di Dna di ultima generazione, apparecchiatura utile per la diagnosi e l’individuazione della terapia farmacologica nei pazienti oncologici.

L’associazione

«Avoncol, fondata nel 2010, confluendo in Aucc – spiega il suo presidente Carlo Porcellati – porta in dote la somma di 42 mila euro, utile per l’acquisto del nuovo sequenziatore». La decisione di unire le forze tra le associazioni di volontariato è stata apprezzata dal presidente di Aucc: «Chi fa volontariato non cerca la competizione – ha sottolineato Giuseppe Caforio – unire le forze vuol dire dare linfa nuova all’oncologia medica di Perugia, continuando a dare sostegno in più direzioni per rendere un servizio migliore ai pazienti oncologici».

Apparecchiature di ultima generazione

La dottoressa Vienna Ludovini ha sottolineato come «il centro dell’azienda ospedaliera di Perugia si è dotato di apparecchiature di ultima generazione che rendono un servizio utile non solo al paziente ma anche all’intero sistema di assistenza, permettendo risparmio di risorse, accelerando in maniera notevole la diagnosi e di conseguenza permettendo di iniziare il trattamento medico e gli aggiustamenti delle terapie sulla base dell’attività svolta dal sequenziatore». Negli ultimi anni «il cancro viene affrontato in maniera completamente diversa», ha aggiunto il dottor Fausto Roila. «La tecnologia sotto questo aspetto ha permesso di curare in primo luogo il paziente e poi la malattia. Il nostro laboratorio nella terapia del melanoma e del tumore al polmone ci ha permesso di conseguire risultati straordinari impensabili fino a poco tempo fa».

Il volontariato

Per il direttore generale dell’azienda ospedaliera Emilio Duca «la forza del volontariato è sorprendente, perché capace di accelerare i tempi e abbattere la burocrazia. L’apparecchio donato dalle associazioni di volontariato ha il doppio valore di essere utile anche per la ricerca, settore nel quale in Italia si continua ad investire troppo poco». Il laboratorio di biologia molecolare è diretto dalla dottoressa Vienna Ludovini che guida una squadra composta da tre biologhe, due tecnici e una biotecnologa. Ogni anno vengono analizzati circa mille casi riguardanti tumore dell’ovaio, della mammella, del polmone, del colon e di melanoma. Nel laboratorio si svolgono anche esami di farmacogenetica, analisi volte a ridurre la tossicità di alcuni farmaci.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli