Omicidio Moracci, colf rifiuta processo breve

Terni, a differenza degli altri imputati Angela Cioce rifiuta l’abbreviato. I legali: «Convinta di poter dimostrare la propria innocenza»

Condividi questo articolo su

di F.T.

In cinque – i tre autori della rapina di via Andromeda e i due presunti basisti – hanno chiesto di accedere al rito abbreviato e usufruire, in caso di condanna, di un sensibile sconto di pena. Lei no: andrà a giudizio di fronte alla corte d’Assise, per difendersi a viso aperto e in aula dalle pesanti accuse – concorso in omicidio, rapina e sequestro di persona – formulate dal pm Barbara Mazzullo. Convinta di poter dimostrare la propria innocenza.

LA TRAGICA RAPINA DI VIA ANDROMEDA

Colf ‘infedele’ ‘Lei’ è Angela Cioce, la colf 48enne di origini pugliesi arrestata dai carabinieri in seguito alla rapina di Gabelletta dello scorso 28 aprile, sfociata nel tragico omicidio del 91enne Giulio Moracci. Per gli inquirenti, sarebbe stata proprio la donna a fornire le prime preziose indicazioni al gruppo che ha progettato e quindi messo a segno il ‘colpo’ all’interno della casa di via Andromeda dove la vittima, Giulio Moracci, viveva insieme alla moglie Fioranna (82), salvata dai carabinieri dopo che i rapinatori l’avevano legata, tappandole naso e bocca con il nastro adesivo.

OMICIDIO DI GABELLETTA: LA VICENDA

Corte d’Assise Dal giorno dell’arresto, scattato il 5 giugno ad oltre un mese di distanza dall’omicidio, Angela Cioce – ristretta ai domiciliari – non ha mai smesso di affermare la propria estraneità rispetto ai tragici fatti di Gabelletta. Concetti ribaditi anche attraverso i propri legali – gli avvocati Sara Giovannelli ed Emidio Gubbiotti – che a poche ore dalla scadenza dei termini per accedere al rito abbreviato, hanno preso atto della volontà della donna: difendersi in aula, nel processo – a questo punto riservato solo a lei – che inizierà il prossimo 16 febbraio.

I FUNERALI DI GIULIO MORACCI

Abbreviato Una scelta diversa da quella compiuta dagli altri cinque soggetti arrestati dai carabinieri del nucleo investigativo e del reparto operativo: i tre rumeni fermati in flagrante – Elvis Katalyn Epure (20), Gheorghe Buzdugan (21) e Daniel Budzugan (43), zio di Gheorghe – e i due italiani, presunti basisti, il 60enne Gianfranco Strippoli e il 44enne ternano Claudio Lupi. I primi, difesi dall’avvocato Giuseppe Squitieri del foro di Roma, sono stati individuati dalle indagini come gli autori materiali della rapina-omicidio. Gli altri due, assistiti dall’avvocato Francesco Mattiangeli, avrebbero progettato il colpo in tutti i suoi dettagli, fornendo il necessario supporto alla banda proveniente dal Lazio. Tutti e cinque hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato, ‘condizionato’ all’acquisizione di perizie medico legali di parte – in campo i dottori Massimo Lancia e Laura Panata – volte ad accertare le cause del decesso di Giulio Moracci. Per loro il processo verrà probabilmente spostato ad un’altra data, a porte chiuse e di fronte al Gup.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli