Omicidio Moracci: «Sono innocente»

Terni, la donna che secondo i carabinieri è la sesta complice respinge le accuse

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«Innocente». Angela Cioce; la colf accusata di essere uno degli elementi decisivi nella preparazione della rapina che il 28 aprile scorso è finita con la tragica morte di Giulio Moracci; respinge con decisione tutti gli addebiti che le vengono ascritti. E si definisce «stravolta e sconvolta, sia per la morte dell’uomo, che per il fatto di essere considerata una possibile complice».

LE FOTO DEL LUOGO DELL’OMICIDIO

Giulio Moracci, la vittima

Giulio Moracci, la vittima

«Persona di fiducia» La donna, difesa dagli avvocati Emidio Gubbiotti e Sara Giovannelli, peraltro conferma «di aver prestato servizio, a lungo e a più riprese» presso l’abitazione dei Moracci, tanto definirsi «una persona di fiducia, non solo dei due anziani, ma anche del figlio e della moglie», nonostante si fosse verificato un episodio strano: dalla casa erano spariti dei soldi o degli oggetti, ma nessuno l’aveva «mai accusata di nulla», tanto che il rapporto era proseguito regolarmente».

L’ANNUNCIO DELL’ARRESTO – IL VIDEO

Le conferme Altro elemento sul quale Angela Cioce offre conferme è quello relativo al fatto che lei conosce bene Claudio Lupi e Gianfranco Strippoli: «Lupi frequenta una sua amica – spiega l’avvocato Gubbiotti – ed è attraverso lui che ha conosciuto Strippoli, con il quale c’è stata una frequentazione, precedente però al periodo nel quale si è verificata la tragica rapina».

L’ARRESTO DI LUPI E STRIPPOLI – IL VIDEO

Le prime indagini

Le prime indagini

I rumeni In una occasione, poi, Angela Ciocie ha effettivamente incontrato i tre rumeni – Elvis Katalyn Epure (20), Gheorghe Buzdugan (21) e il terzo complice, Daniel Budzugan (43), zio di Gheorghe – autori materiali della rapina finita con la morte di Giulio Moracci: «Durante un pranzo a casa di Lupi, forse il giorno stesso del colpo finito in tragedia». Ma in quella occasione «non si è assolutamente fatto cenno a quello che la banda aveva in mente di fare».

Le chiavi Altro elemento che Angela Ciocie vuole chiarire è quello relativo alle chiavi di casa Moracci: «Mai stata in loro possesso», ha detto ai suoi avvocati, «perché era sempre la padrona di casa ad aprirmi la porta quando andavo e quando i Moracci si assentavano, lasciavano le chiavi in un posto concordato».

La strategia difensiva I legali della donna, per adesso, si stanno «concentrando sullo studio delle carte che ci sono state messe a disposizione e, anche sulla base delle affermazioni che Angela Cioce farà – la donna è agli arresti domiciliari – chiederemo che la sua posizione venga rivalutata».

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