Omicidio Raggi, memoria e rabbia

Terni, messa in ricordo del 27enne ucciso in piazza dell’Olmo a quattro anni dalla morte. Gli amici: «Sentenza civile vergognosa, dov’è lo Stato?»

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«Una certezza l’abbiamo: nei nostri pensieri sei sempre presente e il nostro sorriso è il tuo sorriso. Più di ieri e meno di domani». Sono passati quattro anni da quella tragica notte tra il 12 e il 13 marzo 2015 in cui David Raggi venne ucciso in piazza dell’Olmo da Amine Aassoul, ma in familiari e amici il suo ricordo è più vivo che mai. Ed infatti con queste parole, lette dall’amica Benedetta, si è conclusa la messa di suffragio che martedì pomeriggio si è tenuta nella chiesa di San Paolo, a Cesure. In prima fila, come sempre, papà Valter e mamma Bruna, attorniati dall’affetto di quanti, tanti, hanno voluto bene a David nella sua breve vita.

OMICIDIO RAGGI, ‘ELEMOSINA’ DI STATO

Preghiere e incontri

Due genitori sempre composti nel loro dolore, nonostante debbano non solo convivere con la morte prematura di un figlio, ma anche con le beffe della giustizia, viste le ultime recenti notizie arrivate dal tribunale civile di Roma, che ha riconosciuto alla famiglia un indennizzo complessivo di poco più di 21 mila euro da parte dello Stato, senza ravvisare responsabilità per la mancata espulsione e la mancata carcerazione di Aassoul al momento dell’omicidio. «Continuano ad ammazzarci, ripeto quanto ho già detto all’avvocato Proietti: vale più la vita di un cane che di mio figlio» è il commento lapidario di Valter Raggi. Hanno invece voglia di esternare tutta la loro rabbia gli amici di David, che dopo la messa, come ogni anniversario, si sono ritrovati in piazza dell’Olmo in maniera simbolica, per trascorrere la serata insieme, come se il giovane fosse ancora insieme a loro.

TUTTO SULL’OMICIDIO DI DAVID RAGGI

«Questa non è giustizia»

«Una vergogna, due genitori che si sono visti portare via il figlio devono subire anche l’umiliazione che non ci sia un responsabile da parte dello Stato. Qualcuno ha armato la mano di Aassoul, non ci sentiamo rappresentati dallo Stato italiano. Sicuramente non finirà qui, deve essere fatta giustizia appieno, perché se l’omicida ha avuto sconti, David non ne ha avuto nessuno». Non usa mezza termini anche Francesco, un altro amico di David che parla a nome della compagnia. «Una mazzata- dice -, speriamo che in Italia cambi presto qualcosa».

PARLANO FRANCESCO E TAMARA, DUE AMICI DI DAVID – VIDEO

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