«Omicidio volontario? È un’accusa forzata»

Giorgia Guglielmi, madre del neonato trovato morto a Terni, è in isolamento a Capanne e ha incontrato il suo legale. Intanto Cesi, dove abitano i suoi genitori, si interroga

Condividi questo articolo su

«Non ho ammazzato mio figlio, l’ho abbandonato sì, ma non volevo che morisse»: dal carcere perugino di Capanne, dove è rinchiusa da martedì pomeriggio, Giorgia Guglielmi – la 27enne agli arresti con la pesante accusa di omicidio volontario aggravato per aver abbanondato il figlioletto, a poche ore dal parto, nel parcheggio del supermercato dell’Eurospin – continua a dare la sua versione. Lo ha fatto mercoledì con il suo legale, l’avvocato Alessio Pressi, a colloquio con lei per un’oretta, per la prima volta da quando sono scattate le manette.

Giorgia e l’avvocato Pressi

Dalla cella «È in isolamento, sta male ed è preoccupata» spiega l’avvocato, al quale la ragazza ha chiesto notizie della figlia più piccola, di due anni, ora affidata ai familiari. «Accusatemi di infanticidio, omicidio preterintenzionale, ma non di omicidio volontario, è un’accusa forzata» ha detto la giovane al suo legale di fronte alla nuova contestazione formulata dalla procura nell’ordinanza di custodia cautelare che l’ha portata in carcere. Una tesi, quella della 27enne, condivisa giuridicamente anche dall’avvocato Pressi, che – in attesa che venga fissato l’interrogatorio davanti al gip – vuole però leggere attentamente il provvedimento e studiare la giurisprudenza a riguardo. Dopo l’arresto il legale ha avuto modo anche di parlare con i genitori della ragazza, che hanno confermato di non essere a conoscenza della gravidanza in quanto non erano in buoni rapporti con la figlia.

Cesi sconvolta Una terrazza ben curata, tavolo e sgabelli in muratura, molte piante fiorite. Una casa all’apparenza più che dignitosa, difficile pensare che chi ci abita viva nel degrado o abbia davvero difficoltà economiche: è qui, all’inizio del borgo di Cesi, che è cresciuta Giorgia ed è qui che vivono i suoi genitori. Dalla porta d’ingresso – mercoledì mattina – esce un uomo, pantaloncini e maglietta. «Non ci serve niente, andate via. Non abbiamo nulla da dire» risponde a chi gli chiede un commento su quanto accaduto. Poca voglia di parlare c’è anche tra gli altri residenti di Cesi, la cui vita tranquilla e silenziosa è stata rotta da una notizia sconvolgente, che rapidamente, solo nel weekend, ha iniziato a circolare di casa in casa.

Il quadro economico «Siamo sconvolti – dice una signora tra le lacrime -, possibile che non ci fossero alternative ad un abbandono del genere? Povero piccolo». Ciò di cui tutti, a Cesi, non riescono a capacitarsi sono anche le motivazioni raccontate da Giorgia per spiegare il suo gesto, quelle economiche. Sembra che la ragazza fino a qualche mese fa lavorasse come estetista, il compagno albanese fa il muratore e, soprattutto, la famiglia di lei – che all’inizio non avrebbe visto di buon occhio la relazione, ma i rapporti sembravano essersi ricuciti – avrebbe potuto garantirle un sostegno. «Non navigano di certo nell’oro, ma all’apparenza non hanno neanche problemi economici» dicono altri vicini. I locali dell’unico genere alimentari del paese rimasto sono di proprietà proprio dei genitori della 27enne, che possono contare anche su alcuni terreni. «Una famiglia bravissima – continuano a ripetere a Cesi -, gentile e disponibile». Forse i rapporti non semplici con la figlia sono stati una delle micce della tragedia.

Personalità complessa Quanto a Giorgia, viene descritta come una ragazza un po’ schiva, riservata, che difficilmente andava al di là del ‘buongiorno e buonasera’ con chi incontrava. «Non è una persona cattiva, magari un po’ ‘fumantina’ – racconta un signore -. Ricordo, ma è successo diversi anni fa, che un giorno aveva la nocca delle mani nera, le chiesi come mai e mi disse che aveva dato un pugno ad una ragazza che l’aveva fatta innervosire. Ma nessuno poteva aspettarsi una cosa simile». Una personalità tutta da decifrare, insomma, quella di Giorgia, che dovrà essere chiarita, come ha già annunciato l’avvocato Pressi, anche attraverso una probabile perizia psichiatrica. Per cercare di dare una spiegazione ad un dramma che per ora non ne ha.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli