Ordinanze antismog, ternani ‘disciplinati’

Poco più di 200 multe su oltre 3.400 controlli della polizia locale durante il blocco del traffico, solo una per i riscaldamenti accesi. Ma nel 2019 già tanti sforamenti di Pm10

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di F.L.

Quasi 3.400 controlli, poco più di 200 contravvenzioni elevate: i ternani sembrano aver ‘digerito’ l’ordinanza del blocco del traffico, stando al bilancio finale dei quattro mesi in cui – a fase alterne, viste le diverse sospensioni – nelle giornate di domenica, lunedì e martedì è rimasto in vigore il provvedimento antismog che ha limitato la circolazione in città.

Alessandra Pirro

I numeri

Nel periodo compreso tra il 18 novembre e il 12 marzo, le 223 pattuglie della polizia locale impegnate nella verifica del rispetto dell’ordinanza firmata dal sindaco Latini hanno controllato in totale 3.394 veicoli (1.603 nel 2018 e 1.791 nel 2019), verbalizzando 202 infrazioni, con una media dunque di una multa ogni 17 controlli. Dopo le 86 multe totali registrate tra novembre e dicembre 2018, il ‘picco’ mensile a gennaio, con 57 contravvenzioni, poi scese alle 35 del febbraio e alle 24 di marzo (quando il provvedimento è rimasto però in vigore solo per due settimane, venendo sospeso con tre settimane di anticipo rispetto alla ‘scadenza’, visto il miglioramento delle condizioni della qualità dell’aria). «Un trend in linea con lo scorso anno, anche se appare difficile fare un confronto, visto che rispetto ad allora l’ordinanza di blocco del traffico è cambiata – commenta il maggiore Alessandra Pirro, a capo del nucleo ambientale della polizia locale di Terni -. In generale, comunque, non ci sono altissimi livelli di contravvenzioni, anche perché il parco macchine ternano si è abbastanza rinnovato».

Focus anche sui camini

Capitolo riscaldamenti

Parallelamente all’ordinanza di blocco del traffico era poi in vigore anche quella relativa ai riscaldamenti, con il divieto di utilizzo dal lunedì al giovedì della biomassa legnosa: in questo caso è stata addirittura solo una la multa redatta dalla polizia locale, su oltre un centinaio di accertamenti svolti. Molti dei quali – sia su segnalazione che su iniziativa – da parte degli agenti della I sezione territoriale di Borgo Rivo, la zona dove maggiormente si concentrano camini e stufe a pellet (in diversi casi prima fonte di riscaldamento, dunque esclusi dall’ordinanza). «Nonostante la difficoltà di accesso alle abitazioni private, nelle quali non possiamo imporre la nostra presenza – commenta il tenente Eros Laudi, coordinatore della sezione -, abbiamo svolto molti sopralluoghi, ma soprattutto cercato di sensibilizzare la cittadinanza sulla necessità di migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente. E su questo punto abbiamo constatato con soddisfazione che il concetto è stato recepito ed il provvedimento rispettato».

La centralina Arpa Carrara

Inizio d’anno col ‘bollino rosso’

Quali gli effetti concreti delle due ordinanze sull’aria della Conca ternana? In attesa che l’amministrazione comunale si pronunci sulla base dei dati Arpa, per ora è possibile dire che nei cinque mesi in cui sono state in vigore si sono registrati in totale 35 superamenti del livello limite giornaliero di Pm10 a Borgo Rivo, 28 a Carrara, 42 a Le Grazie, 11 a Prisciano e 41 a Maratta. Nei primi tre mesi del 2019, invece, i superamenti sono stati 20 a Borgo Rivo,15 a Carrara, 17 a Le Grazie, 6 a Prisciano e 21 a Maratta. Numeri già peggiori dello scorso anno, quando fino a marzo gli sforamenti nelle cinque zone monitorate erano stati rispettivamente 19, 13, 18, 5 e ancora 18.

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