Overdose e furti, due ‘grane’ per l’Umbria

Audizione nella commissione d’inchiesta regionale dei prefetti di Perugia e Terni. Nel capoluogo otto morti per overdose nel 2018

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Droga, tanta e sempre più ‘giovane’ – sia a Perugia che a Terni – e i reati connessi allo spaccio che tendono, per natura, a restare nell’ombra. A differenza, ad esempio, dei furti che vengono denunciati dalle vittime. Così il paradosso statistico e sociale è che i numeri tendono ad essere migliori quando i controlli e la repressione delle forze dell’ordine vengono meno.

L’oggetto della discussione

Anche di questo, ma pure dei reati predatori, si è parlato giovedì mattina di fonte alla commissione d’inchiesta del consiglio regionale dell’Umbria. Ospiti i prefetti di Perugia e Terni, Claudio Sgaraglia e Paolo De Biagi. Oggetto del confronto, convocato dal presidente Giacomo Leonelli (Pd), i ‘decessi per overdose e gli altri eventi acuti mortali o a rischio di morte correlati all’assunzione di droghe ed alcol’.

Perugia e i ‘pendolari’ della droga

La criminalità diffusa e legata a traffico e spaccio di droga – ha riferito il prefetto di Perugia – è presente «soprattutto nella zona della stazione ferroviaria. I consumatori sono soprattutto italiani (perugini, studenti fuori sede, abitanti delle province limitrofe) mentre lo spaccio viene gestito da nordafricani e albanesi. La linea ferroviaria Foligno-Roma e Terontola-Firenze viene utilizzata dagli acquirenti delle sostanze che si fermano per comprare la droga, a volte la consumano in loco, e poi ripartono».

Overdose fatali

I morti per overdose a Perugia, nel 2017, sono stati sette. Uno in più nei primi dieci mesi del 2018: tutti eventi legati all’assuzione di eroina, a volte associata ad altre droghe. «Coloro che muoiono per overdose – ha detto il prefetto – vengono generalmente da un lungo percorso di tossicodipendenza. In prefettura sono stati segnalati 97 soggetti come assuntori di sostanze stupefacenti. I 23 carabinieri recentemente assegnati a Perugia saranno destinati al contrasto della criminalità e del traffico di droga. Assume una certa importanza il recupero delle zone periferiche degradate e la repressione degli esercizi pubblici in cui si spaccia droga o vengono venduti alcolici fuori dalle regole. La prefettura – ha concluso Claudio Sgaraglia – collabora al ‘Progetto scuole sicure’ del ministero dell’Interno, a cui invia report semestrali, e nei pressi delle scuole vengono svolti controlli anche con unità cinofile».

A Terni preoccupano droga e furti in abitazioni

Per quanto riguarda Terni, Paolo De Biagi ha definito «soddisfacente» la situazione della sicurezza pubblica, «anche se ci sono due settori che generano allarme: i furti nelle abitazioni e i reati legati allo spaccio di droga. Questi – ha detto il prefetto – generano maggiore apprensione nella popolazione perché interessano i giovani e perché si teme che dietro allo spaccio ci potrebbero essere organizzazioni criminali radicate, un elemento che per ora a Terni non avrebbe trovato riscontri». I dati riferiti alla detenzione di sostanze stupefacenti e quelli dei reati di spaccio, in provincia di Terni, hanno registrato un incremento tra il 2015 e il 2016 (+35%), tra il 2016 e il 2017 (+29%) per poi decrescere nei primi 10 mesi del 2018 (-30%). Il 13% delle persone segnalate per uso di droga sono minori, con un abbassamento dell’età dei consumatori. Lo spaccio si concentra nel capoluogo di provincia (80%) e nelle località
di passaggio vicino ai caselli autostradali. «La posizione geografica di Terni e i collegamenti con Roma, Perugia e Firenze, la rendono una piazza appetibile per il commercio di droga, per il rifornimento delle sostanze e il loro semplice passaggio».

«Servono altre risorse»

Al termine dell’incontro il presidente Leonelli ha raccolto le indicazioni emerse dal dibattito, prefigurando la richiesta alla giunta regionale di stanziamenti aggiuntivi, nel Documento di economia e finanza regionale, in favore dei progetti legati al contrasto delle dipendenze tra gli studenti e i giovani umbri. Leonelli ha condiviso e sottolineato l’importanza di affiancare all’azione di contrasto svolta dalle forze di polizia quella di prevenzione delle agenzie formative e delle famiglie, affinché i ragazzi non vengano lasciati soli di fronte a questi rischi.

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