‘PalaFondazione Carit’: «È l’idea. Poi il nulla»

Terni, l’assessore ai lavori pubblici Melasecche – che sostiene l’idea foro Boario – dà battaglia e rilancia: «C’è chi è senza le minime competenze»

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In attesa che anche il consiglio comunale, finalmente, affronti la questione – era all’ordine del giorno della seduta di lunedì pomeriggio, votato il rinvio alle 20.25 su richiesta di Orlando Masselli – il tema-palasport, che continua a dividere la giunta Latini, fa registrare una nuova tappa con l’intervento ‘social’ dell’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche, sostenitore del progetto («il Pala Fondazione Carit» lo ha già intitolato) che vedrebbe la struttura sorgere nella zona del foro Boario e su posizioni ben distanti dai colleghi di giunta Dominici, ma pure Proietti (sport), che vedono invece di buon occhio la realizzazione dell’impianto in zona Maratta. Circa gli altri soggetti politici, mentre la vicenda sembra aver riavvicinato le posizioni del M5s a quelle dello stesso Melasecche – con i pentastellati di conseguenza più distanti da Dominici – il sindaco, per ora, ufficialmente resta in silenzio anche se non avrebbe nascosto un certo interesse per l’idea-Maratta. La Fondazione? Per ora alla finestra, in attesa che l’amministrazione comunale prenda una direzione chiara. Magari in tempi celeri.

PALASPORT A TERNI, PRESSING SUL SINDACO

Enrico Melasecche

«Quali interessi ci sono dietro?»

Rispondendo all’intervento di un utente che invocava legalità e rispetto delle procedure, a prescindere dalla  soluzione adottata, Enrico Melasecche ha colto l’occasione per ribadire il suo già chiaro – e non pare intenda arretrare dalla propria posizione – pensiero, senza lesinare frecciate: «Mi spiega secondo lei – chiede l’assessore – quali aspetti dell’unico progetto in gara europea di palasport esistente non sarebbero legali e trasparenti? Da un lato c’è una gara europea che ha portato ad un passo dall’apertura del cantiere con una delle più importanti imprese italiane che opera in tutto il mondo, dall’altro c’è il nulla, con soggetti che vorrebbero realizzare un qualcosa di misterioso sulla polveriera, terreno non di proprietà del Comune ma del ministero della Difesa che non intende cederlo al Comune semplicemente perché è vincolato come ex campo di concentramento nazista. Le sembra serio tirar fuori da parte di soggetti che evidentemente non hanno la minima competenza né giuridica né amministrativa, una bufala del genere pur di far saltare l’unico progetto serio che può consentire ai ternani di avere un bellissimo palasport, dopo 35 anni che a Perugia si sono costruiti il pala Evangelisti oggi pala Barton? Mi chiederei piuttosto quali interessi ci siano dietro questa stranissima manovra dilatoria. Io di idee in proposito ne ho varie».

LA NOMINA DELLA COMMISSIONE PER LA SALC, A CAPO IL DIRIGENTE MARCO FATTORE

«La SALC è stanca e potrebbe mollare tutto»

«Ci sono molti metodi – prosegue l’assessore ai lavori pubblici – per bloccare un progetto importante quando si hanno interessi personali contrapposti. Ad esempio ci si comincia a fare domande, si utilizza il benaltrismo, metodo anche questo ben conosciuto. Nel dubbio, creato ad hoc da alcuni soggetti ben determinati, intanto si frena e l’impresa SALC di Simon Pietro Salini, tra le più note ed accreditate in Italia, rimasta in lizza dopo una gara europea, stanca di questo tira e molla e che potrebbe ‘mollare’ Terni, lasciandola per molti altri anni con la bocca asciutta. Perugia e Foligno hanno il proprio palasport da decenni, noi a Terni ci lamentiamo ma quando finalmente c’è qualcuno che ‘ci soffia’ per realizzarlo, siamo capaci di dividerci e far saltare tutto. Negli ultimi anni quando quel progetto veniva elaborato e le procedure partivano in Comune, i giornali ne parlavano, non c’erano molte critiche se non quelle che io stesso, allora consigliere di opposizione, ponevo. Oggi però, migliorato decisamente il progetto, azzerato di fatto l’onere per il Comune, perché si cerca in tutti i modi di bloccarlo?».

LE DIVISIONI IN GIUNTA SUL PALASPORT

Dove dovrebbe sorgere il sottopasso

Il ‘Pala Fondazione Carit’

Ai dubbi dell’utente su una viabilità ‘problematica’ con un palasport in zona stadio – oltre all’esigenza di evitare contemporaneità di eventi fra il ‘Liberati’ e la nuova struttura – Melasecche risponde con le proprie idee: «Per migliorare i flussi ciclopedonali dal lato della città verso la ‘Città dello Sport’ ricordo che, su richiesta del sottoscritto, è stato progettato un sottopasso ciclopedonale da via Airoldi verso il cancello del ‘Liberati’ che migliorerà addirittura l’attuale situazione critica del mercoledì mattina (giorno di mercatino, ndR) in cui viene rallentata la circolazione su viale dello Stadio da parte di chi, oggi, è costretto ad attraversare a raso. Quanto ai veicoli – prosegue l’assessore ai lavori pubblici – ricordo che le aree al di là della ferrovia sono di proprietà del Comune (in perequazione) per cui verrà risolto il problema realizzando un enorme parcheggio (con altro sottopassaggio almeno ciclo pedonale) in modo da ridurre, rispetto ad oggi, il flusso delle auto che entrano da viale dello Stadio per andare a vedere la partita e domani tutti gli incontri di basket o gli spettacoli che ci saranno al ‘Pala Fondazione Carit’. Il posizionamento della nuova struttura su quell’area, oggi fortemente degradata, andrà a completare la ‘Città dello Sport’ arricchendo la città di un pezzo importantissimo che a Terni non eravamo stati in grado fin qui di realizzare, con il vantaggio di non obbligare migliaia di ternani a prendere l’auto per andare a Maratta in cui manca tutto, nuove strade e parcheggi che costano milioni di euro».

«TERNANELLO SI FARÀ», 26 OTTOBRE 2017

Il Liberati

Progetti Ternana: «Ci sono dei problemi». Consiglio rinvi

Infine, sollecitato, l’assessore non risparmia – sul gruppo Solo le Fere – un ‘passaggio’ sulla Ternana e i progetti societari: «In un recente incontro con l’ex presidente della Ternana, poco prima delle dimissioni, sindaco presente, Stefano Ranucci ha dichiarato formalmente che la società era seriamente intenzionata ad acquistare il ‘Liberati’ per patrimonializzarsi e costruire accanto la foresteria, la nuova sede ed un altro campo per allenamenti. Ha anche dichiarato che non era più interessata a realizzare il ‘Ternanello’ proprio per concentrare gli sforzi sullo stadio e sui terreni immediatamente adiacenti. Il problema rimane ovviamente il valore, le procedure pubbliche obbligatorie per legge e, purtroppo, la situazione sul fronte sportivo». Alle 20.22 si inizia a parlarne in consiglio comunale, ma c’è subito lo stop: Orlando Masselli chiede il rinvio – in aula non ci sono né Dominici né Melasecche – alla seduta successiva ed è accontentato. Nessuna sorpresa.

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