Palasport Terni, novità dislocazione volumi

Commissione consiliare ‘nervosa’ giovedì. Melasecche: «Verrà collocato in maniera diversa rispetto al progetto iniziale». Bagarre con Fiorini: «Danneggia lei stesso e la città»

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di S.F.

Una commissione consiliare che, a lungo, si è trasformata in occasione di bagarre tra l’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche e il consigliere del Gruppo Misto – i due mister ‘preferenze’ delle amministrative 2018 – Emanuele Fiorini. Sul tavolo il tema delle ultime novità legate all’iter per la realizzazione del palasport al Foro Boario: giovedì mattina a palazzo Spada si è fatto il punto su finanziamenti, migliorativi, mattatoio, mercato settimanale e il mercato ortofrutticolo. Annunciata una delle novità contenute nella busta tecnica della Salc S.p.A. di Simonpietro Salini, l’unica a farsi avanti per la costruzione e la gestione della struttura.

SI ATTENDE L’OK PER LA PROCEDURA SEMPLIFICATA DELL’OSL

Il mercatino del mercoledì

Il tentativo di azzeramento del carico finanziario

La base della discussione è un atto di indirizzo – sarà poi ritirato dopo uno scambio di vedute tra la presidente di commissione Sara Francescangeli e Alessandro Gentiletti, il quale lamentava la scadenza d’orario prefissato per i lavori in aula, con tanto di votazione per far restare tutti lì nonostante fosse programmato il question time – presentato dai consiglieri del Pd, Senso Civico e Terni Immagina lo scorso 15 gennaio. Quattro mesi fa. Comunque utile per un aggiornamento dello stato dell’arte: situazione nota su mattatoio e mercato ortofrutticolo, con l’assessore Melasecche – in avvio per lui anche una discreta arrabbiatura per i riscaldamenti spenti alla scuola ‘Matteotti’ – che si è concentrato in maggior misura sull’aspetto economico-finanziario. «Dopo che il consiglio avrà approvato – ha cercato di riassumere – la procedura semplificata dell’Osl, il Comune può inserire legittimamente nel piano triennale delle opere pubbliche l’intero finanziamento pari a 3,5 milioni di euro con Iva compresa. Questa è la peggiore delle ipotesi». L’obiettivo è un altro: «Accorpando la vendita di diritti reali immobiliari prevista nel contratto e l’aiuto della fondazione Carit, considerato che siamo nella fase di richiesta ed i colloqui procedono in modo positivo, speriamo di poter in qualche modo azzerare il carico finanziario per l’ente».

IL PUNTO SU MATTATOIO E MERCATO ORTOFRUTTICOLO

L’interno prospettato

La novità della collocazione e gli spettacoli estivi

I tecnici valutano punto per punto l’offerta tecnica del gruppo di Salini. In questo caso l’assessore mette sul piatto una novità: «La busta contiene dei miglioramenti – ha esposto sulla Salc – rispetto al progetto preliminare. Il primo è nella dislocazione dei volumi: ho avuto conferma che il palasport viene collocato in maniera diversa rispetto al progetto iniziale». Si va nel dettaglio: «La parte retrostante – ha specificato – del palasport d’estate potrà essere ‘aperta’ con un grande palco con 4500 posti a sedere: sarà un luogo dello spettacolo estivo che va finalmente a recuperare l’area del fiume». A ciò si aggiunge l’aspetto riguardante la viabilità – viale dello Stadio e viale Borzacchini in primis – e l’idea di procedere con una cartellonistica luminosa come «nelle città più moderne, Bolzano e Trento ad esempio» per avere indicazioni sui posti disponibili nei parcheggi della città. Ovviamente da posizionare in diversi punti.

L’APERTURA DELLA BUSTA ECONOMICA

Enrico Melasecche e Giuseppe Chianella

Il pressing sulla Regione e il palaBarton

Nel mezzo della discussione viene tirato in ballo anche il palaBarton. Con lo scopo di far ‘pressing’ sulla Regione: «La giunta regionale ha dato 500 mila euro al Comune di Perugia per incrementare il numero dei posti del palaBarton. Potrebbe allora darli anche a noi per il sottopasso ciclopedonale sotto la ferrovia Terni-Sulmona: in questo modo potremmo realizzare un numero elevatissimo di posti auto e con pochi passi raggiungere lo stadio o l’area del palasport». Melasecche ha parlato di una richiesta complessiva di 1 milione di euro agli uffici di palazzo Donini. Capienza 4 mila posti per attività sportiva e 5500 per gli spettacoli. «La capienza più aumenta e più costa per la realizzazione, la manutenzione e il riscaldamento. Ognuno di noi vorrebbe il massimo ma poi c’è la realtà. C’è chi parlava di mondiali di scherma: possiamo giustificare un costo che manda fuori mercato tutto quanto? C’è l’esperienza delle Piscine dello stadio ad esempio, bisogna trovare i meccanismi che non portino a difficoltà per il gestore e per il Comune», ha aggiunto. A questo punto Michele Rossi (Terni Civica) chiede lumi sul mercatino settimanale del mercoledì: «Farlo restare lì durante i lavori lo vedo difficile, non si può individuare una nuova area?». La replica arriva a stretto giro: «Lo hanno voluto gli operatori stessi e il problema organizzativo è dell’impresa, non nostro». Poi parte la bagarre tra qualche perplessità degli altri consiglieri.

PALAFONDAZIONE CARIT: «UNICA IDEA. IL RESTO NULLO»

Fiorini durante il primo intervento

Fiorini attacca: «Lei è incoerente»

L’ex leghista – da tenere a mente i buoni rapporti con l’ex assessore al bilancio Fabrizio Dominici, citato anche da Melasecche per ricordare la vicenda legata all’ex polveriera – aveva già manifestato la sua contrarietà a questa procedura. E giovedì mattina ne ha approfittato per salire in cattedra: «Vedo dell’incoerenza da parte dell’assessore. Nel 2016-2017 lei dichiarò in consiglio comunale che il palasport al Foro Boario non era realizzabile, oggi invece dice sì. Bene, nel tempo si può cambiare idea. Ribadisco che quel bando andava annullato, voglio visionare il contenuto della busta economica e il piano triennale delle opere pubbliche corrente. Inoltre all’assessore dico che più piccolo lo facciamo e meno è utilizzabile, si rischia di fare come il Pd con le opere incompiute. E poi i 5 mila metri quadrati di commerciali si fanno o no? Comunque sia se riesce a farlo le farò i complimenti e le stringerò la mano, anche in forma pubblica».

LE IPOTESI DI COSTI E RICAVI PER IL PALASPORT

Fiorini giovedì mattina in commissione

«Lei ha preso la strada verso l’isolamento»

Superfluo ribadire che dall’altro lato non si resta in silenzio, anzi. «Sono leggermente perplesso. Qui le idee sono chiare e non c’è confusione. Non esistono opere del Pd o di altri, ma esistono strutture per la città: se ricominciassimo da zero la progettazione Terni perderebbe terreno e finanziamento. La sua ipotesi condanna Terni alla retrocessione continua, ci siamo stancati di giocare partite – la metafora calcistica di Melasecche – senza fare gol: entro due anni e mezzo dobbiamo realizzarlo, sono convinto che si potrà inaugurare entro questa consiliatura ed iniziare ad avere flussi importanti di turismo ed attrattività. Il bando da annullare per quali motivi? Ce lo spieghi. Lei ha preso una strada che la sta portando all’isolamento dalla città. Lei continua una sua battaglia personale animata non so bene da chi o cosa, ciò danneggia sia Terni che lei. Battaglie di retroguardia non servono a nessuno. Sta demonizzando la città. E la struttura sarà utilizzabile, stia tranquillo. Non si insegna a Salini e ad esperti professionisti come si costruisce. Io incoerente? Nel 2016 dissi che farlo al Foro Boario avrebbe comportato difficoltà, è diverso». Non finisce qui.

Il progetto

«Palasport non lo vedremo mai». La critica

L’ultima parte è solo botta e risposta tra i due contendenti. C’è chi assiste quasi divertito e chi, come Rossi, è infastidito dall’atteggiamento di Fiorini. Che non molla: «Ho visto – ancora rivolto all’assessore, mentre i ‘colleghi’ Cecconi e Giuli sono pronti per il question time e attendono che la bagarre finisca – che si è agitato un po’. Se occorre io so ammettere gli errori, non voglio che la città regredisca. Dico che secondo me questo palazzetto noi non lo vedremo mai e non voglio un’altra opera incompiuta». La chiusura è della controparte: «Tocco ferro e mi auguro che possa vederlo», con sorriso. Il consigliere di Terni Civica interviene e cerca di spezzare il ritmo: «Basta siparietti personali, non si può venire in commissione per fare questo». Breve confronto tra i due e confronto concluso.

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