Il Pampepato di Terni punta deciso all’Igp

Oltre venti produttori e associazioni aderiscono al gruppo di lavoro che porterà alla richiesta della certificazione europea

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Sulla ricetta ‘originale’ non ci sono certezze assolute, ma sul fatto che il pampepato sia il ‘re’ dei prodotti tipici della provincia di Terni, ci sono pochi dubbi.

Oltre venti produttori Da tempo si sta lavorando per ottenere la certificazione Igp – Indicazione geografica protetta – e mercoledì 18 ottobre alle ore 11, nella sala del consiglio della Camera di commercio ternana si firmerà l’atto di costituzione del gruppo di produttori, che conterà la partecipazione di più di 20 fra le pasticcerie e forni più importanti del territorio. A seguire, si firmerà la convenzione fra i soggetti promotori del progetto, ovvero la Camera di commercio, la Confartigianato Imprese Terni, la Coldiretti Umbria, il Parco 3A, e il neocostituito gruppo di produttori. «Questo momento – spiega l’ente macerale – costituisce il via ufficiale all’inizio dei lavori verso la certificazione».

Igp Il termine ‘Indicazione geografica protetta’, meglio noto con l’acronimo Igp, indica un marchio di origine che viene attribuito dall’Unione Europea a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristica dipende dall’origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e elaborazione avviene in un’area geografica determinata. Per ottenere la Igp, quindi, almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in una particolare area. Chi produce Igp deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.

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