Parto ‘ad ostacoli’, Cristina ora è felice

Perugia, la storia di una neo mamma che ha dovuto affrontare un aneurisma cerebrale e una trombosi ad una gamba: «Grazie ai medici»

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Cristina, 29 anni, parrucchiera a Foligno, è mamma da tre giorni di Lorenzo, 3 chili e 700 grammi. Un parto non facile, ma ora che è tornata a casa, ha grande desiderio di raccontare la sua gioia dopo tanti ostacoli superati.

Un altro ricovero

Quando a poche settimane dalla fine della gravidanza il ginecologo di fiducia le aveva diagnosticato una trombosi ad una gamba, Cristina era piombata nello sconforto. Aveva già dovuto subire un delicatissimo intervento chirurgico alla testa eseguito lo scorso marzo dal dottor Mohammed Hammam ed era ragionevole pensare che da lì in avanti tutto sarebbe filato liscio. Ed invece, un altro ricovero in ospedale non previsto, l’angoscia di vedere in pericolo il sogno di dare alla luce un figlio.

Lavoro di squadra

«I medici di Perugia – racconta la donna si sono presi cura di me quando mi è stato diagnosticato un aneurisma cerebrale con alto rischio di emorragia e quando già contavo i giorni per la nascita di Lorenzo. Invece una trombosi ad una gamba ha cambiato il quadro clinico e costretto il ginecologo ad optare per un parto indotto». Anche il dottor Giorgio Epicoco, direttore della ginecologia del Santa Maria della Misericordia, ricorda le difficoltà di quei giorni: «La situazione si è presentata subito in tutta la sua gravità nei primi mesi di gravidanza. Abbiamo costituito un gruppo multidisciplinare con ostetrici, neurochirurgo, radiologo interventista, anestesista e responsabile della radioprotezione per decidere la soluzione migliore. Si è deciso per un’embolizzazione endovascolare sotto guida radiologica».

Travaglio indotto

Dopo quel delicato passaggio, la gravidanza procede regolarmente finché a quando a Cristina non viene diagnosticata una trombosi alla gamba, che la costringe ad iniziare una terapia con eparina. «In relazione al rischio emorragico – spiega il dottor Epicoco – abbiamo dovuto programmare travaglio e parto visto che l’eparina deve essere sospesa almeno per 24 ore». Travaglio indotto con mezzi meccanici e durato per oltre un giorno e mezzo. Alla fine però, erano passate da poco le 17 di martedì 13 agosto, Lorenzo è venuto alla luce.

Dall’angoscia alla gioia

«La gioia del mio bambino ha cancellato in un attimo sofferenze e sconforto – dice Cristina, raggiante -. Ho realizzato di essere la donna più felice al mondo e ora dico grazie di cuore a Lucrezia Petretta, l’ostetrica che ha avuto una pazienza infinita e mi ha dato un supporto psicologico straordinario. Dico grazie al dottor Hammam che è arrivato poche ore dopo il parto e mi ha fatto piangere di commozione quando ha voluto prendere Lorenzo tra le braccia. E poi il dottor Epicoco, paziente alla massima potenza, sempre capace di trasmettere fiducia. Ecco, quello che ha colpito di più me e il mio compagno Michele è stata la grande umanità dei medici e del personale infermieristico. Professionisti ma al tempo stesso persone con la ‘p’ maiuscola. Il nome da dare al nostro bambino lo avevamo deciso da tempo, ma quando mi hanno ricordato che è anche uno dei santi patroni di Perugia, ne siamo stati felici. Porteremo tutti e per sempre nel nostro cuore».

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