Passo indietro Tpl, Latini: «Dal prefetto»

Umbria, resta la distanza fra la Regione – da un lato – e Comuni e sindacati dall’altro dopo la decisione di procedere a tagli netti

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di G.N.

«Chiederò un incontro al prefetto di Terni per avere un quadro più chiaro della situazione relativa alla delibera di giunta regionale dello scorso maggio sul trasporto pubblico locale»: così il sindaco di Terni, Leonardo Latini, commenta la riunione che si è tenuta giovedì matti in Regione. Latini faceva parte della delegazione di Anci Umbria, composta dal presidente Francesco De Rebotti e da altri sindaci dell’Umbria, che ha incontrato l’assessore regionale ai trasporti Giuseppe Chianella, in un confronto che è durato quasi tre ore.

TAGLI AL TPL, PROTESTA IN PIAZZA

Tempistiche e metodi da rivedere

«Diverse sono le questioni da approfondire – ha aggiunto il primo cittadino di Terni – anche per quanto riguarda metodi e merito della delibera di giunta regionale con cui si prevedono tagli del 10% sul Tpl». Si preannuncia, dunque, un’estate calda sul fronte del trasporto pubblico, con servizi che potrebbero essere – come in passato – drasticamente ridotti. Un provvedimento che appare contro corrente rispetto alle linee di indirizzo europeo che spingono verso una mobilità sempre più alternativa e sostenibile, ma che, evidentemente, potrebbe trovare una sua ragione nell’assenza di risorse. In particolare sindaci hanno contestato all’assessore metodi e tempistiche della delibera arrivata come una mannaia sui comuni, alle prese con i bilanci e con mesi di progettazione dei Pums. Senza contare che ci sono sindaci eletti al primo mandato che si ritrovano con la ‘patata bollente’ fra le mani.

I conti che non tornano

Da parte sua, l’assessore Chianella fa sapere che «ci sarà un nuovo incontro il prossimo 26 giugno» e che nel frattempo «province, comuni e le aziende di trasporto, lavoreranno per costruire una proposta accettabile che metta in sicurezza i servizi locali su gomma per il 2019 e possa rappresentare una buona base di partenza anche per il 2020, anno in cui dovrà svolgersi la gara unica di bacino regionale».

Il tavolo tecnico

Lo stesso asessore ha riferito che «da lunedì prossimo si metterà al lavoro un tavolo tecnico per valutare l’ottimizzazione dei servizi umbri. Abbiamo analizzato con molta franchezza la situazione e la necessità di mettere in campo azioni sia per riequilibrare i conti degli anni passati, sia per gestire il presente e programmare il futuro. Non è affatto un’operazione semplice, perché vanno trovate le risorse necessarie e riorganizzati i servizi. Abbiamo distinto il pregresso dall’attuale perché dobbiamo intervenire immediatamente per il 2019 ed eventuali riorganizzazioni dei servizi possono essere fatte, con minori sacrifici, nel periodo estivo e dunque a scuole chiuse e con città che fanno registrare un minor carico di persone per via delle ferie. Proprio per questo motivo, abbiamo chiesto a province, comuni ed aziende uno sforzo straordinario per programmare il periodo che va dal 1° luglio fino alla riapertura delle scuole prevista per il mese di settembre. Questa è una delle azioni che abbiamo proposto».

Dalla Regione più stanziamenti per coprire i costi del personale

«Come Regione – ha detto Chianella – abbiamo già deciso che, per far fronte alle necessità di equilibrio finanziario del sistema, oltre ai cinque milioni stanziati in via straordinaria, aumenteremo a 7 milioni, con la prossima manovra di assestamento, il fondo a carico del bilancio regionale per coprire i costi del Contratto di lavoro dei dipendenti. Abbiamo chiesto uno sforzo economico anche agli enti territoriali che, tra l’altro, sono i veri titolari dei servizi e sono coloro che intrattengono rapporti diretti con le aziende. Poi potremo continuare a discutere anche dei problemi legati al mancato versamento dell’Iva e attendere nel frattempo il via libera dall’Agenzia delle Entrate per la costituzione della nuova agenzia regionale per la mobilità che ci consentirà di risparmiare costi finanziari di gestione molto importanti».

I sindacati

«Il primo quadro fornito dall’assessore Chianella conferma le nostre preoccupazioni. Si parla di razionalizzazione, quindi di taglio di servizi, ma non è chiara l’entità né tanto meno le conseguenze sui lavoratori e sui cittadini»: la parola passa ai sindacati dei trasporti dell’Umbria, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl e Orsa che, sempre giovedì mattina, sono stati ricevuti, dopo un sit-in di protesta, dall’assessore Chianella. «Da parte nostra – affermano le sigle – abbiamo ribadito che non accetteremo ulteriori tagli che metterebbero a rischio i servizi minimi in molte zone della regione e quindi il diritto costituzionale alla mobilità. Peraltro questa scelta sarebbe in clamoroso contrasto con tutte le dichiarazioni di principio che vedono nella mobilità alternativa all’automobile l’unica via per uno sviluppo sostenibile». Permane pertanto lo stato di agitazione in attesa del prossimo incontro, fissato per il 27 giugno, nel quale la Regione dovrà fornire, dopo il passaggio con i comuni – ai quali i sindacati chiedono di assumersi la propria quota di responsabilità – numeri precisi, soprattutto rispetto alle risorse da mettere nella prossima gara».

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