Pd Terni: «Sindaco dica la verità o vada via»

Guerra aperta fra Dem e amministrazione Latini. Bocci: «Lui attacca noi. Ma è colpa del Pd se maggioranza e giunta perdono i pezzi?»

Condividi questo articolo su

Dopo una settimana di tensioni, attacchi, contrattacchi – e pure il rischio di uno ‘scontro fisico’ fra il consigliere Dem Orsini e l’assessore Melasecche – l’ultimo culmine (in ordine cronologico) della battaglia fra Pd e amministrazione comunale di Terni è stato raggiunto sabato. Quasi in contemporanea, i consiglieri comunali e le segreterie dei Democratici – umbra e ternana -, il sindaco Latini («Il Pd deve stare solo zitto e vergognarsi») e lo stesso assessore ai lavori pubblici (che ha replicato alle accuse sui lavori di smontaggio della Telfer) si sono nuovamente ‘accapigliati’. Se da un lato l’opposizione si frega le mani per le difficoltà politiche della maggioranza a trazione leghista e della stessa giunta, dall’altro l’amministrazione punta a ristabilire quell’ordine che negli ultimi tempi è decisamente mancato. Ma i numeri sono numeri e se in consiglio la situazione non è più rosea come all’inizio per chi amministra, dall’altro le elezioni europee – se dovessero sorridere alla Lega – potrebbero dare quell’ulteriore impulso politico, oltre ai tentativi in corso da parte della commissaria leghista Saltamartini, per ‘serrare le fila’ e magari rimettere mano all’esecutivo di palazzo Spada, con sfumature decisamente più intense di ‘verde’.

IL SINDACO LATINI ALZA I TONI: «PD STIA ZITTO, SI DEVE VERGOGNARE»

All’attacco

Inizia il capogruppo in Comune, Francesco Filipponi: «Questa mattina c’è stato un attacco vergognoso del sindaco verso il Pd, con un atteggiamento che può dirsi ‘fascista’ per toni e contenuti. Noi stiamo costruendo un’alternativa ad un centrodestra sempre più litigioso, che vacilla sui numeri dopo la ‘fuoriuscita’ di tre consiglieri di maggioranza ed ha appena visto l’estromissione dell’assessore al bilancio Dominici». Gli fa eco il segretario Dem di Terni, il senatore Leonardo Grimani: «C’è profonda irritazione per le dichiarazioni di questa mattina del sindaco e per i suoi giudizi sprezzanti. Non siamo qui però per parlare male di Latini ma per manifestare dissenso e perplessità su ciò che sta avvenendo. In base al dissesto, secondo qualcuno, non dovremmo più esprimere pareri: tutto ciò è inaccettabile, è un alibi ormai usato in maniera gratuita da chi amministra Terni quando, invece, ci si dovrebbe concentrare sul presente e il futuro. E oggi – ha aggiunto Grimani – si sta arrancando su tutto, da ciò che il centrosinistra ha prodotto nel tempo in termini di progetti, ad una visione futura della città. Si preferisce lasciare spazio alla dialettica politica, ai litigi interni, piuttosto che a progetti per Terni. E la Lega ha completamente smarrito anche la strada del proprio progetto, facendosi commissariare da una persona rispettabile ma che, ovviamente, non conosce il nostro territorio e che sta lì per ‘tenere buone’ le varie anime leghiste. Noi abbiamo proposte, mezzi e una classe dirigente che può dare una prospettiva».

MELASECCHE: «ECLATANTI AUTOGOL DEL PD, ECCOLI»

«E questa è l’amministrazione del cambiamento?»

Duro il consigliere Valdimiro Orsini: «Siamo preoccupati per la città. Il sindaco stamattina ha detto che ‘noi vogliamo fare la guerra all’amministrazione comunale’. La verità è che stiamo svolgendo solo il ruolo che ci hanno assegnato gli elettori. Compito dell’opposizione è verificare, controllare e proporre. Ma questo modo di trattare le opposizioni, da parte della maggioranza, è inaccettabile. Loro parlano sempre di ‘polemica’, di ‘guerra’ perché soffrono la minoranza. C’è chi è arrivato a dire che ‘non li facciamo lavorare’. Si erano presentati alla città come la coalizione del cambiamento, per una ‘Terni ai ternani e non più subalterna a Perugia’. Noi non siamo mai stati subalterni a nessuno, abbiamo sempre interloquito a differenza di un’amministrazione commissariata da una bella signora che viene da Roma, l’onorevole Saltamartini, e che dice al sindaco e al suo esecutivo cosa devono fare. Di fatto – ha affermato Orsini – la giunta si sta appropriando di progetti ed idee altrui: anche l’altro giorno, sul palco del nuovo centro commerciale Cospea, sono salite persone precedentemente contrarie all’opera, al cavalcavia e pure allo stesso palasport. Sindaco e maggioranza stiano tranquilli: non siamo in guerra, lavoreremo per il futuro della città e denunceremo le cose che riteniamo poco chiare, come abbiamo fatto in questi giorni». «È vero – ha aggiunto la consigliera Tiziana De Angelis -, siamo preoccupati. Da questa giunta assente anche in consiglio e dalla sciatteria istituzionale dell’amministrazione, spesso disinformata e disorganizzata anche dal punto di vista tecnico. Ciò comporta, fra l’altro, la perdita di fondi e opportunità perché non c’è un progetto che riescano a portare a termine. Sono autoreferenziali e questa è la peggiore cosa, l’opposto di condivisione e progettualità».

«Fallimento, isolamento, eterodirezione»

Il vice presidente della Regione, Fabio Paparelli, non ha mezzi termini: «Sono bastati nove mesi di governo per certificare il fallimento delle mire espansionistiche della Lega nelle città del centro-sud. Qui Salvini è venuto a fare qualche selfie ma ha rubato 13 milioni del Piano Periferie, destinati alla riqualificazione di Terni Est, redistribuendoli alle città del nord Italia. Ci sono vertenze ferme da mesi nei ministeri del governo gialloverde, come Terni Industry. Ci sono soprattutto tre elementi: fallimento, isolamento istituzionale di questa giunta anche verso il governo e l’eterodirezione di chi si fa dire ciò che deve fare. Il rischio è che ci scippino pure altro: per l’area di crisi industriale complessa, lo sviluppo dei fattori locali è fermo perché finita l’esperienza Calenda al ministero, non è più arrivata una sola convocazione per portare avanti i contenuti di quel piano. Intanto ci si continua ad appropriare di progetti e investimenti, come i fondi messi a disposizione dalla Regione su tutta una serie di progetti centrali per il futuro di Terni».

Le divisioni della maggioranza

Anche il segretario provinciale del Pd di Terni, Paolo Silveri, si è detto «sorpreso della reazione stizzita del sindaco quando ha appreso che avremmo tenuto una conferenza stampa. Tutto ciò che è accaduto in questi mesi – ha aggiunto – ci preoccupa per il futuro della città. Come si fa ad andare avanti seriamente con una maggioranza completamente divisa? Come si affronta la crisi industriale del territorio se si litiga ogni giorno? Lasciamo perdere poi sui grandi temi come le infrastrutture, la sanità, lo sviluppo. Un’amministrazione in guerra e che forse già avverte tutta la sua precarietà, deve preoccuparci in ottica presente e futura».

«Il sindaco dica la verità alla città»

L’ultima parola al segretario regionale del partito, Gianpiero Bocci: «È un momento delicato per Terni ma non voglio entrare nelle polemiche perché questa città non ne ha bisogno. Servono invece fatti e coerenza, non le espressioni volgari di un sindaco, in linea con il suo partito che trova forza nella volgarità e nell’aggressività. Purtroppo ci troviamo di fronte ad un primo cittadino incapace di rispondere a tante cose che non sono state provocate dal Pd ma che, se Latini vuole essere trasparente, deve spiegare alla città. Ha vinto le elezioni attaccando la passata amministrazione e promettendo una svolta: a pochi mesi dal suo insediamento – ha affermato l’ex sottosegretario all’Interno – non solo non sono state realizzate le cose che aveva promesso, ma quegli uomini e quelle donne che con lui avrebbero dovuto rappresentare la svolta, lo stanno abbandonando e lasciando da solo. È questo il tema principale a cui deve rispondere il sindaco, lasci perdere gli insulti al Pd. Faccia un corso accelerato per stare dentro un’istituzione dove la dialettica democratica è elemento centrale. E dica alla città, a distanza di pochi mesi dalla sua elezione, cosa c’è sotto a ciò che sta succedendo. Chi andava sotto braccio con il sindaco in campagna elettorale, oggi gli dice ‘addio’ perché la situazione è cambiata. Mi preoccupa molto anche il silenzio di Latini su alcune vicende: la questura di Terni, ad esempio, viene penalizzata dallo stesso ministro che è anche segretario del partito del sindaco che, a sua volta, resta silenzioso. È imbarazzante per lui, non per il Pd. E poi: il governo precedente dà milioni per le periferie, quello attuale li sottrae e il sindaco non vede, non sente e non parla. Ma ora qualcosa dovrà dire, no? Dopotutto ha appena mandato via il suo assessore al bilancio. E invece non dice niente, non dice la verità e che fa? Dà la colpa alla vecchia amministrazione che, sì, avrà le sue colpe, ma non c’entra niente se il suo assessore al bilancio, scelto da lui, dopo pochi mesi se ne va in polemica. Dica la verità alla città, esca dall’anonimato. E se non si sente in grado di proseguire, chieda scusa e faccia in fretta un passo indietro».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli