Perugia ‘anti disabili’: «Progettazione miope»

Il presidente dell’osservatorio regionale parla di barriere architettoniche: dal ‘caso’ di via Ripa di Meana alla marcia Perugia-Assisi

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di Gaia Nicchi

Rompere il muro delle barriere architettoniche, anche a Perugia, e andare oltre l’isolamento: farlo è possibile, ma serve una rivoluzione culturale. «Ci vuole coraggio ad affrontare il tema delle barriere architettoniche, perché non trova una collocazione negli impegni culturali e di tutte le componenti politiche»: a parlare è il cavaliere Raffaele Goretti, presidente dell’osservatorio regionale dell’Umbria sulla condizione delle persone con disabilità.

L’accessibilità e la politica

L’accessibilità – per Goretti – riguarda «la politica e gli organismi tecnici amministrativi che sono impreparati a una visione di ‘universal design’, non sono abituati a una progettualità per tutti. La progettazione, oggi, è rivolta al giovane, aitante e atletico, senza considerare che c’è un decremento delle nascite e un aumento della popolazione anziana».

Le persone disabili, gli anziani, le famiglie e l’accessibilità

Secondo il presidente dell’osservatorio, si continua ad affrontare la questione dalla parte sbagliata: «L’accessibilità non è prerogativa delle persone che stanno su una sedia a rotelle, ma anche di genitori che si muovono con i passeggini, di anziani che, spesso, non riescono a uscire di casa. L’Umbria è la seconda regione per numero di persone anziane, con un grado di invalidità che sta aumentando in modo considerevole. Nella nostra regione, ogni anno, 9 mila persone sono classificate dall’Inps come invalidi civili. Di queste, 6 mila sono ultra 65enni. Le persone disabili sono circa 60 mila, il 6% della popolazione umbra».

‘No’ a politiche discriminatorie

Raffaele Goretti chiede, in sostanza, «che non vengano attuate politiche discriminatorie per chi ha disabilità, ma siano progettati spazi urbani che tengano conto di tutte le persone».

Via Ripa di Meana, Perugia

Il ‘caso’ di via Ripa di Meana

Di recente il Comune di Perugia ha sistemato il parcheggio di via Ripa di Meana, con rifacimento del marciapiede che, tuttavia, presenta una strettoia che rende inaccessibile il passaggio sia a persone disabili, sia a chi transita con passeggini e persino ai passanti: «Una nuova opera con scivoli – osserva Goretti – che non rispetta il principio basilare della sicurezza pedonale. E dalla parte opposta, i marciapiedi non sono fruibili per tutti».

I servizi igienici pubblici nel centro storico

«Nel centro storico di Perugia non ci sono servizi igienici pubblici accessibili alle persone disabili. La questione è che non si deve costruire una toilette per persone disabili, ma strutture accessibili a tutti».

La Marcia per la pace e i diritti calpestati delle persone disabili

La Marcia della pace Perugia-Assisi è la manifestazione per eccellenza in cui si parla di diritti umani. Peccato che lo scorso 7 ottobre i diritti delle persone disabili non siano stati rispettati: «Abbiamo trovato ostacoli in più punti, persino il palco a Santa Maria degli angeli era, per noi, inaccessibile. Sollecitiamo gli organizzatori – prosegue il responsabile dell’osservatorio regionale sulla disabilità – ad ovviare a queste problematiche e a parlare di diritti per tutti. Per noi era un’occasione per far sentire la nostra voce dal palco, ma non ci siamo potuti arrivare».

Le persone disabili, o santi o eroi

«C’è una connotazione culturale grave nella nostra società che considera le persone disabili, o santi o eroi. Serve, al contrario, la normalità nella disabilità e gli unici strumenti per creare pari opportunità sono accessibilità e inclusione sociale». Proprio di questo si parlerà il prossimo 20 ottobre, a Villa Umbra: «L’autonomia e l’ambiente tra inclusione e isolamento: le soluzioni per una ricostruzione inclusiva. L’accessibilità come modello».

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