Perugia, Breda profeta e ‘mangia allenatori’

I gol del Perugia nel recupero – pronosticati dal tecnico trevigiano – fatali ai colleghi: dopo Florin (Ascoli) esonerato anche Bollini (Salernitana)

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di P.C.

Fabio Grosso è autorizzato a fare gli scongiuri. In due settimane, suo malgrado, Roberto Breda ha fatto fuori due colleghi – Florin e Bollini, esonerati dopo averlo incrociato – con reti segnate oltre il tempo di recupero. E siccome non c’è due senza tre…

Il gol di Buonaiuto a Salerno

Due su tre Il lampo di Falco contro l’Ascoli è stato fatale a Florin (esonerato e sostituito in settimana proprio da Serse Cosmi, che molti volevano sulla panchina del Grifo), il colpo di testa di Buonaiuto contro la Salernitana ha portato in dote un punto in classifica e l’esonero di Alberto Bollini, arrivato proprio in queste ore. E volendo fare un altro passo indietro destino simile poteva toccare a Sandro Pochesci – dopo il pari in extremis nel derby umbro – se non fosse per il fatto che il tecnico Unicusano è amato dalla piazza e con il suo piglio resiste in sella alle Fere nonostante il penultimo posto in classifica e due mesi senza vittoria.

Gestione razionale delle difficoltà A parte la curiosa coincidenza, va sottolineato un aspetto che poco ha a che vedere con la casualità e molto con la razionale gestione tecnico tattica. I gol decisivi nei minuti finali di certo non sono pianificati a priori, ma arrivano anche grazie a un mutato approccio della squadra. Sì perché una delle prime cose che Roberto Breda disse dopo il suo arrivo a Perugia era proprio legata ai gol nei finali di tempo. Più in generale, alla necessità di riportare nel gruppo biancorosso la necessaria tranquillità per gestire i momenti difficili: «Se la squadra prende un gol deve rimanere in partita – queste più o meno le sue parole – perché poi c’è sempre tempo per pareggiare, pure al novantesimo». Pure oltre il novantesimo, per la verità, visto che contro Ternana, Ascoli e Salernitana le reti sono arrivate nel tempo di recupero, portando in dote ben 5 punti e un bel po’ di autostima.

Falco in extremis contro l’Ascoli

Il normalizzatore Del resto era proprio quello che gli si chiedeva. Calmare una piazza incandescente. Riportare serenità nello spogliatoio. Dare fiducia a giocatori sfiduciati. Restituire ai tifosi una squadra ‘normale’, dopo due mesi sulle montagne russe: prima un inizio spumeggiante, poi un ottobre deprimente, con 5 sconfitte consecutive, fino all’esonero di Federico Giunti. Non che la missione fosse facile. Breda si presentò con un tutt’altro che ‘sereno’ 3-3 a Cremona. Poi due partite deprimenti (pari con l’Avellino e sconfitta esterna a Venezia), quindi due ‘esplosioni’ di gol: il 5-0 al Carpi a il roboante 8-3 subito a Udine in Coppa Italia, prima del trittico ‘normale’

Imparare ad amare Insomma, a piccoli passi, con la forza del lavoro, il ‘normalizzatore’ Breda si sta facendo apprezzare anche a Perugia, dopo le scetticismo iniziale. Di certo non è uomo da grandi slanci emotivi. Non li concede e non ne attrae. Non è Cosmi, tanto per capirci, e nemmeno Stellone (in lizza con lui – e preferiti dalla piazza – per il dopo Giunti). Breda, per carattere e per tipo di gioco proposto, non è tipo da infiammare le folle. Però, a poco a poco, il suo lavoro sta pagando. E fra i tifosi del Perugia qualcuno se ne sta accorgendo.

Raggiungere Bucchi La classifica dice che il Perugia è pienamente in corsa per i playoff. E con le tre partite che mancano in teoria potrebbe addirittura, alla fine del girone d’andata, superare i 30 punti, che furono il punteggio di Bucchi lo scorso anno: un risultato che fu giudicato soddisfacente da tutto l’ambiente. Più realisticamente, Breda può conquistare fra i 4 e i 7 punti, arrivando fra i 27 e i 30. Un risultato comunque soddisfacente, dopo tutto quello che è successo nel mese di ottobre.

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