Perugia, canile ‘stangato’ dal Nas

I militari hanno rilevato diverse carenze su una struttura gestita dalla comunità montana. Sanzione da 500 euro al gestore

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Sequestro amministrativo sanitario con divieto di movimentare gli animali in entrata: questo il provvedimento applicato dai carabinieri del Nas di Perugia nei confronti di un canile del territorio provinciale, esteso su uno spazio di 20 mila metri quadrati gestito dalla comunità montana.

Le mancanze «Il provvedimento – spiega il Nas perugino – è stato adottato dopo che i militari hanno rilevato gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali tali da non garantire standard minimi di benessere per gli 80 cani ricoverati, quali: assenza di griglie a copertura dei canali di scolo reflui; aree per la sgambatura invase da erbe infestanti e materiale in disuso non pertinente e potenzialmente pericoloso per gli animali; infiltrazioni d’acqua nei locali destinati al ricovero degli animali; assenza del veterinario/direttore sanitario; promiscuità tra le aree destinate a canile-sanitario e quelle destinate a canile-rifugio con potenziale trasmissione di zoonosi». Al gestore del canile sono state contestate sanzioni amministrative per 500 euro.

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