Perugia, caos asili: «Colpa della giunta»

In merito all’iter per ottenere il bonus per le iscrizioni nell’anno 2017 intervengono i consiglieri comunali del Partito Democratico

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È cominciato lunedì mattina, alle 10, l’iter per ottenere il bonus per le iscrizioni agli asili nido nell’anno 2017. Per i bambini già iscritti basta presentare le ricevute del pagamento delle rette. Per i bambini che si iscriveranno da settembre invece bisogna presentare ricevuta di iscrizione al prossimo anno scolastico e della prima retta: un bel problema per le famiglie perugine che devono far fronte con i ben noti ritardi, già oggetto di proteste in consiglio comunale.

BONUS BEBÈ TUTTE LE INFORMAZIONI – IL DOCUMENTO INPS

I requisiti Lo spiega l’Inps nel suo prospetto informativo. Nel caso di minore iscritto per la prima volta all’asilo nido a decorrere dal mese di settembre 2017 (anno scolastico 2017/2018) la presentazione della domanda sarà possibile solo nel caso in cui sia fornita prova dell’avvenuta iscrizione e del pagamento almeno di una retta di frequenza. Le ricevute corrispondenti ai pagamenti delle rette relative ai mesi successivi dovranno essere allegate entro la fine del mese di riferimento e comunque non oltre il 31 dicembre 2017. Ma come si fa se – come nel caso di Perugia – le graduatorie non sono ancora pronte?

ISCRIZIONE AI NIDI DI PERUGIA – TUTTE LE INFO DAL SITO INTERNET

Il post di Leonelli Se lo è chiesto anche l’esponente Pd Giacomo Leonelli – neo papà – che, sul suo profilo Facebook, scrive: «Oggi partono le domande fino a esaurimento risorse per il bonus bebè del Governo (1000 euro a testa seguendo l’ordine di presentazione della domanda). Per avere il bonus devi presentare l’iscrizione al nido. Ma il Comune di Perugia ha ritardato senza motivo i bandi degli asili pubblici. Quindi nessuno risulta ad oggi iscritto (a meno che i genitori non l’abbiano iscritto a un asilo privato) e alcuni miei amici neo-genitori mi comunicano che sono stati impossibilitati a presentarla per mancanza di requisiti. Morale della favola? Sembra che possa esserci una buona possibilità che le famiglie dei bambini di Perugia rischino di perdere il bonus di 1000 euro a favore di quelle di altre città dove i bandi sono stati presentati tempestivamente e che già da oggi (risultando i loro figli già iscritti) possono presentare la domanda».

Fino a esaurimento Fra l’altro, come è stato ampiamente pubblicizzato sia dal Governo sia da Inps, l’erogazione dei contributi non è soggetta a una verifica Isee. Non ci sono limiti per ottenere il contributo, a parte la disponibilità. In pratica: prima si fa la domanda e più possibilità ci sono di ottenere i mille euro. Una volta finiti i soldi, si chiude il rubinetto. E infatti, in coda al post di Leonelli, qualcuno lo fa notare: «Pare siano già state caricate 30 mila domande – scrive una signora – quindi temo che il rischio sia ormai certezza: niente bonus alle famiglie di Perugia che hanno iscritto i figli ai nidi pubblici». «Anche io la stessa esperienza – aggiunge un’altra – dal patronato Acli mi richiedono i dati dell’asilo nido che ancora non ho. Più tempo passa e meno possibilità ho per ricevere il bonus»

Il contributo può essere corrisposto attraverso la presentazione della domanda da parte del genitore, per far fronte a due distinte situazioni: a beneficio di bambini nati o adottati/affidati dal primo gennaio 2016, per contribuire al pagamento delle rette relative alla loro frequenza in asili nido pubblici e privati autorizzati (è il cosiddetto «bonus asilo nido»); in favore dei bambini al di sotto dei tre anni, impossibilitati a frequentare gli asili nido in quanto affetti da gravi patologie croniche, per i quali le famiglie si avvalgono di servizi assistenziali domiciliari (contributo per introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione).

Il Partito Democratico La denuncia arriva dai consiglieri comunali del Partito Democratico Tommaso Bori, Sarah Bistocchi, Leonardo Miccioni, Alessandra Vezzosi e Diego Mencaroni. Il rischio è concreto e alla base del problema ci sono i notevoli disagi registrati e causati dalla non ottemperanza da parte del Comune agli obblighi normativi del rispetto dei requisiti previsti per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie al funzionamento dei servizi d’infanzia. «Come già abbiamo avuto modo di sottolineare tempo fa – dichiarano i firmatari – il Comune di Perugia sta sottovalutando il problema dei servizi educativi. Non è di certo la prima volta, basti pensare a come è stata gestita la questione delle mense scolastiche per esempio. Ad oggi c’è una nuova criticità. Infatti, dopo un periodo di assenza di termini certi di apertura delle iscrizioni ai nidi comunali, questa amministrazione ha aperto le iscrizioni per gli asili nidi comunali in notevole ritardo rispetto agli anni precedenti e rispetto a tutti gli altri comuni. Le domande, infatti, si possono presentare solo a partire dal 6 luglio con chiusura dei termini al 26 di questo mese. Non sono pochi i problemi alla cittadinanza e le incertezze per le famiglie perugine, che in molti casi, non potendo attendere agosto per avere una conferma o meno dell’accettazione del proprio figlio/i al nido, si trovano costretti ad iscrivere i bambini agli asili privati».

I fondi «Il Governo ha stanziato 144 milioni di euro per sostenere le famiglie ed aiutarle nelle spese per gli asili – spiegano i consiglieri – prevedendo un bonus di mille euro per i bimbi nati a partire dal primo gennaio 2016 (c.d. bonus nido). Per poterne beneficiare è necessario attestare l’iscrizione al nido, infatti la domanda sarà possibile solo nel caso in cui sia fornita prova dell’avvenuta iscrizione e del pagamento di almeno una retta di frequenza, oppure dell’avvenuto inserimento in graduatoria del bambino. In ogni caso l’erogazione avverrà solo a seguito di allegazione di ricevuta di pagamento. Terminati i fondi a disposizione non sarà più possibile presentare le domande, perciò è evidente che la tempistica delle richieste è fondamentale. A causa del ritardo delle iscrizioni negli asili di Perugia il rischio è che le famiglie che iscriveranno i propri figli presso gli asili pubblici non potranno accedere al fondo e, quindi, beneficiare del bonus per il pagamento della retta, mentre coloro che hanno iscritto o decideranno di iscrivere i bambini alle strutture private avranno maggiori possibilità di ottenere tale contributo. Per questo abbiamo deciso di presentare un’interrogazione chiedendo al sindaco Romizi ed alla sua Giunta se sono a conoscenza di questa problematica che intenzioni hanno per far in modo che tutte le famiglie abbiano le stesse possibilità di ottenere il bonus previsto dal Governo».

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