Perugia, casa negata: parlano i protagonisti

Dopo le polemiche dicono la loro il proprietario perugino che non affitta agli stranieri e la studentessa giordana che sogna di insegnare l’italiano

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di P.C.

Li abbiamo chiamati Susanna e Giordano. L’episodio ha destato sorpresa e sconcerto in molti, ma c’è stato anche chi ha fatto spallucce, sottolineando come, in fondo, sia una cosa sempre esistita. Secondo la logica che ognuno fa ciò che vuole a casa propria.
Di seguito l’intervista. Più in basso quella alla studentessa

L’intervista al proprietario

«Ho commesso qualche reato?»: si schermisce subito il giovane perugino entrato nell’occhio del ciclone per essersi rifiutato di fittare una casa a una giovane studentessa musulmana che si trasferirà per un anno a Perugia per studiare italiano.

Si fa presto a giungere a conclusioni, quindi volevo parlare con lei per capire cosa sia successo…

«Preferisco scegliere le persone a cui affitto, c’ho le mie idee, penso che sul privato ancora ci sia la possibilità di decidere da soli chi mettersi in casa… tutto qui».

Ma il motivo qual è? Si sente più sicuro? Una scelta ideologica?

Tutti noi che abbiamo figli vogliamo un futuro per questo paese simile a quello che avevamo noi da piccoli. Non so se ha presente cosa sta succedendo qui a Perugia. Non si può più uscire tranquillamente la sera. Di certo non sarò certo io ad avallare questo cambio epocale del nostro stile di vita. Ma ho violato qualche legge?

Beh…

No perché sto ricevendo messaggi con insulti, minacce…

Addirittura!

Eh sì sì. Capisce dove siamo arrivati?

Quando è successo?

Mi pare ieri. Ne ricevo molte di richieste, a volte non rispondo. Ma a chi insiste spiego il perché non mi interessa.

Era una stanza nella sua abitazione?

Non diffondiamo ulteriori notizie…

Era solo per capire, siccome mi ha parlato di figli, se si sentiva minacciato ad avere qualcuno in casa che non fosse straniero.

Sta diventando un mondo molto brutto dove non si è più padroni a casa propria… sono questi dei circoli che mettono in giro ste storie. Degli esaltati politici

Invece lei… non lo fa per ragioni politiche o idelogiche?

Io lo faccio perché voglio un futuro per i miei figli. Non voglio aver paura di uscire di casa. Già ce l’ho perché sia mia moglie che mio figlio ormai non escono di casa dopo una certa ora, a Perugia. Lei cosa ne pensa? Che opinione s’è fatto? 

Beh… non trattandosi di una persona che desse la sensazione né aggressiva né particolarmente fastidiosa… insomma, non sembra, a guardarla, né un fondamentalista islamico né uno spacciatore o un ubriacone.

Io i fondamentalisti islamici, gente che viene su coi barconi e che spacciano qualsiasi cosa sotto casa mia li vedo tutti i giorni.

Si ma lei non sembrava una persona di cui aver paura…

Io non so chi è né mi interessa, io non voglio affittare a questo tipo di culture. 

Quindi lei non affitta a stranieri?

Guardi… non me faccia parla’ perché, io lo so, lei è uno che scrive… scommetto che sta registrando… vero?

Solo per non dover prendere appunti durante la telefonata, ma se non mi autorizza non uso l’audio

No, non l’autorizzo, non voglio essere riconosciuto. Qui mi metteranno sulla gogna. Comunque a me non mi pare di aver violato qualche norma. Anzi, magari sarò io a fare qualche denuncia nei confronti di chi mi minaccia e mi scrive insulti privati…

«Musulmana? Niente casa»: shock a Perugia

L’intervista alla studentessa

Susanna si trova in Giordania. È preoccupata. Non vuole che la vicenda renda difficile il suo periodo di studio in Italia. Il suo sogno è insegnare l’italiano agli arabi e l’arabo agli italiani. Parla e scrive bene in italiano, ma per esprimere meglio alcuni passaggi chiede di esprimersi in inglese. Ci tiene a non creare fraintendimenti. E la sensazione è che non fosse sua intenzione creare alcun incidente diplomatico, ma semplicemente esprimere sconcerto e delusione.

Come si è sentita quando ha letto quella risposta.

Sinceramente, pensavo di non aver capito bene. Speravo che il mio italiano non fosse così buono. Anche perché finora non avevo mai sentito o letto cose del genere da alcun italiano.

Da quanto tempo si trova in Italia?

Ora sono in Giordania, vivo ad Amman. Sono stata nel vostro paese per sei mesi, dal settembre 2018 al febbraio 2018 circa. Poi sono tornata a casa e ho finito la laurea.

Solo sei mesi e già parli così bene italiano?

Beh, non così bene. Anche perché non lo uso così tanto nel mio paese. Ora vorrei tornare. Ho vinto una borsa di studio del ministrero degli Esteri e per questo mi sono messa a cercare casa a Perugia.

Come mai proprio l’Italia?

Il mio sogno è insegnare l’arabo agli italiani che amano la lingua araba. Ho già ho uno studente italiano che ama l’arabo. Il secondo sogno – e spero di riuscire ad essere abbastanza brava – è insegnare italiano agli arabi.

Insomma, creare un ponte fra le due culture…

Mi sembra banale dirlo, ma non tutti i Musulmani o Arabi sono terroristi…

Beh, questo è scontato.

Non per tutti a quanto pare. E spero che la mia esperienza sia utile per far cambiare idea a qualcuno.

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