Perugia, ecco Camicia candidato a sindaco

Il consigliere comunale è diventato famoso per le tante inaugurazioni cui ha preso parte in questi anni: dalle colonnine salvavita con i defibrillatori alle nuove strade

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Nell’ultima consiliatura, si è distinto in particolare per i tanti nastri tagliati: nuove strade e nuove colonnine con defibrillatori, due missioni che lo hanno visto quasi sempre in prima fila. Ha indossato spesso la fascia tricolore per farsi immortalare forbici in mano ed ora aspira a conquistarla in vista delle prossime elezioni. Salvare vite è uno dei crucci per il candidato a sindaco Carmine Camicia, che intanto però è riuscito nell’impresa di salvare dall’oblio la storica sigla ‘DC’. Una lista della Democrazia Cristiana, infatti, lo supporterà in questa avventura, insieme al movimento civico ‘Perugia con il cuore’ e ‘Perugia: social city’.

COMUNE DI PERUGIA: IL PROGETTO CUORE

Comune casa di tutti

Carmine Camicia

«Palazzo dei Priori sarà la casa di tutti i cittadini e le porte saranno sempre aperte a tutti – ha detto Carmine Camicia annunciando la sua discesa in campo – Perugia deve rialzare la testa e la sua rinascita può avvenire innanzitutto attraverso la riorganizzazione della macchina comunale, ripristinando gli assessorati chiave, come quello dello sport, sulla sicurezza, del lavoro e della sanità, e ricostituendo almeno cinque circoscrizioni, che serviranno a far sentire meno soli chi vive e abita in periferia e a fare da tramite tra chi governa e la città».

Il cantiere comunale

«Da oltre 20 anni – attacca Camicia – la manutenzione a Perugia non viene più effettuata e la tenuta delle strade è l’esempio palese di come i sindaci, compreso quello uscente, che non è riuscito nemmeno a gestire l’ordinario, abbiano guidato il capoluogo umbro.

Finestra aperta per i socialisti

«La finestra per i socialisti – ha puntualizzato l’aspirante sindaco – sarà sempre aperta. Ricordo che la storia in passato ha visto socialisti e democristiani insieme, così come la storia di questa città ha radici socialiste, con Casoli sindaco, ricordato anche e non solo per il percorso meccanizzato. ‘Perugia con il cuore’ non è altro che una continuità del ‘Progetto cuore’ che in quasi cinque anni ha reso il capoluogo umbro una città cardioprotetta, coinvolgendo migliaia di cittadini. Il mio obiettivo è di continuare un percorso che dura da vent’anni anni e che negli ultimi cinque mi ha visto guardiano sull’operato della giunta».

I regolamenti e le vie degli artisti

«Con impegno e determinazione, scontrandomi anche con l’attuale sindaco, sono riuscito a far timbrare i dirigenti dell’ente, a far modificare diversi regolamenti vetusti, l’ultimo sarà approvato a breve e riguarda il regolamento comunale d’igiene, che risale al 1936 e porta ancora la firma del podestà. In qualità di vicepresidente della commissione toponomastica, ho proposto di dare un nome alle rotatorie che prima erano anonime e Ponte San Giovanni ha il vanto di avere il viale degli artisti, dove le strade sono dedicate a personaggi dello spettacolo come Sordi, Villa, De Filippo, Troisi, Totò. Sul piano della sicurezza sono stato il promotore di un regolamento contro l’accattonaggio, gli accompagnatori di carrelli, i parcheggiatori abusi e lavavetri, regolamento approvato e disatteso dall’attuale primo cittadino, ma che oggi con il decreto sicurezza deve essere rispettato».

Codice argento al pronto soccorso

«Per il quartiere Fontivegge, sono stato il primo a proporre con un atto approvato dal Consiglio comunale il presidio fisso in piazza del Bacio, utilizzando i locali esistenti della polizia urbana. Decisione che come al solito non è stata presa in considerazione dal sindaco uscente. Sul fronte sanitario, vista la latitanza della giunta, sono riuscito a proporre e a far approvare diversi atti deliberativi: il codice argento al pronto soccorso, la possibilità di far curare i perugini affetti da epatite C, la riorganizzazione dei vari reparti del Santa Maria della Misericordia grazie anche al contributo di medici e cittadini utenti».

Il caso Gesenu

«Sono sempre stato presente con atti e iniziative anche a difesa dell’ambiente, l’ultima quella delle balle accumulate nell’impianto di Gesenu, dove poi è intervenuto il Noe, ed infine, anche sul piano casa ho cercato di mettere in evidenza le tante anomalie della città: le diverse centinaia, forse migliaia, di appartamenti pubblici inutilizzati e che invece potrebbero essere destinati ai soggetti socialmente deboli, come ad esempio gli alloggi abbandonati di San Sisto e quelli di via Martiri dei Lager chiusi da diversi anni».

 

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