Attivista accoltellato: tensione alle stelle

In 4 contro gli attivisti di Potere al Popolo. Accoltellato un 37enne. Solidarietà dalla sinistra: «Azione fascista». Casa Pound: «Siamo noi gli aggrediti» . Si muove il Prefetto

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Il dato di fatto è che ci sono due persone picchiate, una delle quali – Mario Pasquino, 37 anni – ha ricevuto quattro coltellate. Medicati al Silvestrini, entrambi sono stati dimessi dopo poche ore. Sono due attivisti di Potere al Popolo che stavano attaccando manifesti a Ponte Felcino. In ospedale, hanno denunciato di aver subito un’aggressione da 4 persone non identificate nella serata di martedì. Un episodio che fin dalle prime reazioni è stato etichettato come di ‘stampo fascista’ anche se nessuno attribuisce colpe specifiche ad una organizzazione in particolare. Nel primo pomeriggio però arriva una dura nota di Casa Pound, che fornisce una nuova lettura dei fatti: c’erano loro, martedì sera, a Ponte Felcino. Ma non sarebbero gli aggressori bensì gli aggrediti. E fanno riferimento anche ad un video che – stando alla loro versione dei fatti – sarebbe in questo momento al vaglio della Questura. Ma andiamo con ordine.

Andrea Ferroni (Potere al Popolo)

L’aggressione Sono le 22.30 circa. A Ponte Felcino, Mario Pasquino, attivista di sinistra, sta attaccando manifesti elettorali di Potere al Popolo in compagnia di un cugino. Racconterà di essere stato accerchiato da 4 persone incappucciate, armate di bastoni. Non è chiaro se fossero già lì o si sia trattato di un ‘agguato’: la dinamica precisa è ancora da chiarire. Ma il dato di fatto è che c’è stata una rissa, al termine della quale Pasquino si è ritrovato con i vestiti lacerati e le gambe piene di sangue. In ospedale gli diranno che ha subito 4 coltellate, per fortuna non gravi, due alla schiena e due alle gambe. Il cugino se l’è cavata con una contusione alla tesata, a causa di una bastonata. Alcuni residenti vedono la scena da lontano, senza però essere in grado di ricostruire precisamente l’accaduto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il 118. Ad indagare è anche la Digos di Perugia, mentre la Scientifica è intervenuta per i rilievi del caso.

IN SERATA PRESIDIO ANTIFASCISTA IN PIAZZA IV NOVEMBRE

Riunione in Prefettura In attesa che vengano concluse le indagini in corso, la Prefettura ha disposto un rafforzamento delle misure di prevenzione per evitare il ripetersi di episodi analoghi. Lo rende noto un comunicato dal quale si apprende che nel pomeriggio di mercoledì sull’episodio di Ponte Felcino si è tenuto un incontro, convocato dal Prefetto Raffaele Cannizzaro, al quale hanno preso parte il Questore di Perugia Giuseppe Bisogno e i comandanti provinciali dei Carabinieri e Guardia di Finanza. Nel corso dell’incontro, dedicato ad approfondita analisi di quanto avvenuto e delle sue possibili implicazioni, il Prefetto ha sottolineato l’importanza di uno sforzo corale di tutti per l’ordinato e sereno svolgimento del rimanente periodo di campagna elettorale. Poco prima il Prefetto aveva incontrato la presidente regionale dell’Anpi e ed il segretario organizzativo della Cgil di Perugia.

‘SCINTILLE’ POTERE AL POPOLO – CASAPOUND IN TV – VIDEO

Potere al Popolo: «Aggressione fascista, stasera presidio» Quando già nelle redazioni erano arrivate le prime reazioni e i primi commenti, Potere al Popolo Umbria ha diffuso la propria versione, prima con un post sulla pagina ufficiale poi con comunicato stampa, che ricostruisce l’episodio attribuendolo al «clima di odio scatenato in questi mesi da una classe politica irresponsabile che ha soffiato sul fuoco sta producendo i suoi frutti avvelenati. A pagare il prezzo di questa violenza siamo noi, i migranti, i diversi, gli attivisti solidali. Chiediamo lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste, in questa campagna elettorale vogliamo parlare di lavoro, di giustizia sociale, di quei diritti sociali negati dalle politiche neoliberiste degli ultimi vent’anni, di difesa dell’ambiente, della piaga del precariato pubblico e privato e di tutti i punti di un programma nato dal basso, dalle centinaia di assemblee territoriali svolte in tutto il Paese. Ma dinanzi all’ennesimo atto di violenza non possiamo rimanere indifferenti, mobilitarci è un dovere civico contro chi alimenta odio e guerra fra i poveri. Questa sera ore 18 in piazza IV Novembre a Perugia presidio popolare, contro il fascismo e l’austerity che lo alimenta». Non una individuazione degli esecutori materiali (la denuncia è contro ignoti infatti) ma – in generale – di un clima pesante provocato dalla presenza nella contesa di formazioni neofasciste.

Antonio Ribeco (Casa Pound)

Casa Pound: «Noi gli aggrediti» Nel primo pomeriggio la versione di CasaPound, che punta a ribaltare le responsabilità e, nei fatti, conferma che ad aver sferrato le coltellate sono proprio militanti dell’associazione: «Nell’aggressione di questa notte a Perugia gli aggrediti sono i militanti di CasaPound Italia, che si sono limitati a difendersi da un attacco a freddo, come i video della telecamera presente sul luogo dimostreranno. In questo momento stiamo andando a denunciare l’aggressione da parte di ignoti subita nella notte». A dichiararlo è Antonio Ribecco, responsabile regionale umbro di CasaPound Italia, che spiega: «Il nostro nucleo di militanti è stato sorpreso nella notte, mentre era fuori per l’attacchinaggio dei manifesti elettorali. A un certo punto, da una macchina, un gruppo di persone a volto coperto, armato di bastoni, è sceso e ha aggredito i nostri militanti, che erano disarmati e non avevano altri oggetti in mano se non la scopa con cui stavano mettendo i manifesti. Dopo un lancio di bottiglie, c’è stata l’aggressione vera e propria, dalla quale i militanti di Cpi si sono unicamente difesi. Dato che sembra ci siano dei video già in possesso degli inquirenti, realizzati da alcune telecamere presenti nella zona – conclude Ribecco – auspichiamo che la verità emerga al più presto e che si ponga fine a questa escalation di violenza portata avanti unicamente dall’antifascismo militante e dai suoi padrini politici». Non una difesa, quindi, ma una versione diametralmente opposta dell’episodio, in merito al quale, evidentemente, gli inquirenti dovranno fare chiarezza. Dalla Questura, intanto, non arrivano conferme sulla effettiva presenza di immagini dell’episodio.

A DICEMBRE LA DOPPIA MANIFESTAZIONE – SERVIZIO E VIDEO

La solidarietà politica «Siamo contro la violenza in ogni caso e quindi respingiamo qualsiasi violenza politica. L’accoltellamento a Perugia di un militante di Potere al Popolo è un fatto grave, gravissimo, che rende ancora peggiore il clima di una campagna elettorale – dichiara Andrea Maestri, candidato di Liberi e Uguali – da mesi lanciamo allarmi sulla situazione sempre più preoccupante sotto il profilo delle intimidazioni e della prevaricazione. Serve un impegno sotto il profilo delle politiche sociali per svelenire un’aria appestata dall’intolleranza e il rispetto delle leggi in vigore. Esprimo la mia piena solidarietà alla vittima dell’attacco». Intervengono – fronte Pronte Partito Democratico – anche i candidati Walter Verini e Giacomo Leonelli: «Quanto accaduto è un fatto di straordinario allarme e gravità – dice Verini – dalle ricostruzioni, l’episodio appare di matrice politica. Esprimiamo la nostra più ferma condanna contro ogni tentativo e ogni fatto che, con la violenza e l’odio, non solo avvelenano in questi giorni in Italia una campagna elettorale difficile e delicata per il Paese, ma offendono il clima di civile convivenza di Perugia e dell’Umbria, comunità dalle solide radici non violente, democratiche e antifasciste». Per Leonelli è «una notizia che lascia senza parole. Nel 2018 nella nostra città, Perugia, non si può pensare di essere aggrediti e feriti per il proprio pensiero politico. Pensavamo di esserci lasciati alle spalle una stagione di tensione e violenza ed invece dobbiamo ancora farci i conti». La parlamentare uscente Adriana Galgano affida a Facebook la sua reazione: «Esprimo tutta la mia solidarietà alle vittime di questi vili attacchi e alle loro famiglie. Sono agguati che vanno fortemente condannati. I violenti, infatti, vanno isolati e condannati sempre. A maggior ragione in campagna elettorale quando al confronto e al dibattito si sostituiscono coltelli e intimidazioni. Per la violenza non c’è mai spazio. E, in un momento difficile come quello attuale, è ora di riportare il confronto elettorale sulle proposte dei candidati per migliorare la situazione dell’Umbria e del Paese». L’ex presidente del Senato e ora leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, sul proprio profilo Twitter ha scritto: «Palermo, Perugia, Roma: l’odio politico che sta divorando il paese ribolle da troppo tempo. Non aspettiamo oltre, non aspettiamo il morto per fermare tutto questo».

I sindacati «Solidarietà a Potere al Popolo», da Mario Bravi (Cgil) che in un post parla di «un segnale pesante di un clima in cui si respira intolleranza ed esaltazione di totalitarismo a cui va data una risposta forte». Parla di «aggressione fascista» Vincenzo Sgalla: «Serve una risposta immediata e compatta all’ennesima aggressione di chiaro stampo fascista avvenuta ieri notte a Perugia. La gravità di questo episodio, che arriva dopo svariate altre provocazioni, è sotto gli occhi di tutti. Stanno già arrivando da numerosi luoghi di lavoro attestati di solidarietà e prese di posizione delle Rsu. Chiediamo in primo luogo che i responsabili siano individuati al più presto e assicurati alla giustizia. Chiediamo che gli organi competenti si attivino immediatamente per ripristinare un clima di normalità e rispetto delle più elementari regole democratiche. La Cgil è e sarà in prima linea per respingere la violenza fascista». Solidarietà anche dalla Camera del Lavoro Terni che «condanna fermamente l’ulteriore aggressione fascista avvenuta nel corso della notte. Da tempo come Cgil chiediamo l’applicazione di provvedimenti previsti dalla Costituzione e dalle leggi vigenti che vietano la riorganizzazione di movimenti e partiti ispirati al fascismo. Non possono essere più tollerati espressioni e simboli che fanno dell’odio razziale e della violenza politica il loro messaggio identitario, pertanto ribadiamo a tutte le forze politiche democratiche la necessità di una netta e decisa iniziativa che metta fine a questo clima di odio».

Comune e Regione «L’amministrazione comunale condanna fermamente l’episodio di violenza che, martedì scorso, a Ponte Felcino ha visto feriti alcuni attivisti di Potere al Popolo. La violenza non può che essere rigettata e perseguita con assoluta severità, tanto più se perpetrata in un momento così importante per un’intera comunità e per la democrazia, come le elezioni. Nell’esprimere viva preoccupazione per quanto accaduto, richiama tutti ad un confronto politico rispettoso e civile, nel quale siano a prevalere contenuti e proposte programmatiche per il bene del nostro Paese». Questa la nota dal Comune. Poco prima aveva parlato anche la presidente del consiglio regionale Donatella Porzi: «Il clima di violenza che si respira in queste elezioni inizia ad assumere contorni allarmanti e i fatti di Ponte Felcino, preceduti da quelli di Palermo, sono gravi e senza precedenti per la nostra regione e per il nostro Paese. La politica, soprattutto in questo periodo non accenda fuochi. La violenza che ne deriva porta solo negatività e barbarie, a perdere sono la civiltà e la democrazia». Nel pomeriggio interviene anche la Lega: «L’estremismo non fa parte di alcun dibattito politico e deve essere condannato senza distinzione. Questi episodi evidenziano solo l’esasperazione di alcuni ambienti della politica con comportamenti che condanniamo», dice Candiani, che però attacca la Porzi «che rimane in silenzio di fronte ai violenti striscioni minatori esposti ad Umbertide contro Matteo Salvini, ma richiama i principi di democrazia e civiltà di fronte all’aggressione di un esponente con ideologie politiche, sicuramente, più affini alle presidente stessa. Noi riteniamo che gli episodi di violenza debbano essere tutti condannati, senza distinzione alcuna e ci aspetteremmo lo stesso dal presidente di un’assemblea legislativa».

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