Perugia, ‘finti poveri’: Finanza ne scopre 20

Hanno incassato dallo Stato 160 mila euro di assegni sociali senza averne diritto. Tra loro anche due stranieri

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Incassavano l’assegno sociale dell’Inps senza averne diritto oppure fruivano in maniera indebita di ‘prestazioni sociali agevolate’: per questo motivo 20 persone sono state denunciate dai finanzieri del comando provinciale di Perugia nell’ambito degli accertamenti finalizzati a verificare il corretto utilizzo del denaro pubblico. Falso o di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato i reati che vengono contestati loro, per un importo complessivo di circa 160 mila euro.

Nell’assisano Tra i casi più eclatanti, quelli concernenti gli assegni sociali, la cui erogazione a beneficio di cittadini comunitari e non, per un ammontare pari a 450 euro mensili, è subordinata, oltre che allo stato di povertà ed al compimento di 65 anni di età, al soggiorno nel territorio italiano per almeno 11 mesi. La tenenza di Assisi, infatti, ha individuato due coniugi di origine albanese, formalmente residenti in Italia, che per ben 5 anni hanno continuato a percepire l’assegno sociale pur vivendo stabilmente nel proprio paese d’origine. Non solo: i finanzieri hanno accertato che i due cittadini sono saltuariamente rientrati in Italia unicamente allo scopo di beneficiare gratuitamente di visite sanitarie specialistiche.

Nel capoluogo Il gruppo di Perugia ha invece smascherato un cittadino perugino, beneficiario da anni dell’assegno sociale, che, in realtà, conseguiva un reddito ben al di sopra della soglia di povertà dalla propria attività di recupero materiali ferrosi, per la quale non aveva mai presentato alcuna dichiarazione. Più in generale, le fiamme gialle del comando provinciale di Perugia, nel quadro dell’ attività di polizia economico finanziaria svolta a tutela delle risorse pubbliche, hanno svolto nei mesi scorsi numerosi controlli, tra l’altro, nel campo delle cosiddette ‘prestazioni sociali agevolate’, esaminando le dichiarazioni Isee presentate dai contribuenti, versanti in situazioni di asserito disagio economico, allo scopo di ottenere agevolazioni sul pagamento delle rette relative a refezioni scolastiche, asili nido, scuola bus e contributi per la locazione di immobili.

Benefici revocati Gli accertamenti hanno permesso di rilevare che, in numerosi casi, i richiedenti hanno presentato all’ente erogante dichiarazioni mendaci, omettendo di indicare parte di patrimoni e redditi conseguiti di cui avevano la disponibilità, con lo scopo di poter rientrare nella fascia reddituale che gli permettesse di accedere al beneficio. Oltre alla denuncia, nei confronti dei 20 denunciati è stata richiesta agli enti erogatori la revoca del beneficio concesso ed il recupero dei 160 mila euro che nel complesso sarebbero stati indebitamente percepiti.

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