Perugia, follia ultras: caccia al magrebino

Un video inedito getta nuova luce sul brutto episodio di violenza dopo la festa dei 110 anni del Grifo

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Una vera e propria spedizione punitiva a margine della festa dei 110 anni del Grifo. Questa l’ultima versione – raccontata da un video del quale umbriaOn è entrata in possesso – di una storia che ha trasformato alcune vie del centro storico di Perugia, da luogo dov’era in corso una notte di festa, in un campo da battaglia per una sorta di caccia al ‘magrebino’.

Provocazioni e reazioni
I fatti risalgono alla sera del 9 giugno quando, in un clima di festa, qualcosa fa scattare la violenza. Secondo alcuni testimoni, durante i festeggiamenti in piazza IV Novembre alcuni magrebini, forse per fatti legati allo spaccio, hanno cominciato a litigare tra loro sulle scalette, degenerando in un pericoloso lancio di bottiglie di vetro. Non contenti gli stranieri hanno cominciato ad inveire contro un folto gruppo di ultras che festeggiava. A questo punto la reazione è stata veloce e in una iniziale confusione i magrebini sono fuggiti.

La ‘caccia’ Ma la cosa non sarebbe finita li e alcuni ultras hanno cominciata un’altra serata e un’altra ‘festa’, questa volta tutta dedicata alla caccia ai magrebini. In questa caccia all’uomo si sono registrati dapprima alcuni piccoli episodi per le vie del centro, prima in via dei Priori dove sono volati alcuni ceffoni tra tifosi e un tunisino e poi in corso Garibaldi.

Via Ulisse Rocchi L’episodio più grave però è accaduto dopo l’una e mezza nella via che sale dall’Arco Etrusco: un gruppo di ultras, scendendo la via, ha riconosciuto uno  dei ragazzi sotto mira, che stava mangiando un kebab in un esercizio di via Ulisse Rocchi, qui i ragazzi vestiti con i colori del Grifo hanno cominciato ad attaccare la vetrina del negozio, frantumandola e cercando in tutti i modi di colpire il ragazzo che era all’interno, lanciando bottiglie e qualunque oggetto si trovasse per la via.

Vetri rotti e bottiglie lanciate Atti di panico ripresi in un video: bottiglie e oggetti scagliati con assurda violenza, che gettano una luce torva – peggio, un sottile velo nero – su una tifoseria che invece, negli ultimi anni, ha dimostrato di essere capace di portare con dignità i colori della propria città in giro per l’Italia.

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