Oddo replica a Goretti: «Macché fallimento»

In conferenza, l’allenatore del Perugia – stuzzicato in settimana sugli obiettivi stagionali – risponde stizzito: «Sto giocando con la stessa squadra che arrivò ottava»

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Parte lento, Massimo Oddo, poi accelera, come quando correva sulla fascia destra per arrivare al cross, e la stoccata arriva nel finale, quando dice chiaro e tondo che le parole di Goretti non gli sono piaciute. Il dt in settimana lo aveva messo all’angolo, parlando di ‘fallimento’ in caso di mancata promozione in serie A. Un concetto che l’allenatore non accetta e respinge nettamente. Facendo anche un paragone con la passata stagione. Poi le spiegazioni sui tanti cambi di modulo e formazione.

LE PAROLE DI GORETTI IN SETTIMANA

«Nessun fallimento se non andiamo in A»

«Io sono assolutamente d’accordo con il direttore – dice Oddo riferendosi a Goretti – quando dice che il nostro obiettivo è andare in serie A e che al momento siamo inferiori a tre o quattro squadre. L’unica cosa su cui mi sento di dissentire è sul concetto di ‘fallimento’. Non deve esistere la parola ‘fallimento’, va cancellata dal nostro vocabolario. Perché tu puoi fare un grandissimo campionato, poi prendi un autogol al novantesimo dell’ultima partita e per quello non vai in serie A. Diventa un fallimento?. Potremmo parlare di fallimento se andassimo ai playout, al massimo se non riuscissimo a raggiungere i playoff, ma non accetto che si parli di fallimento in caso di mancata promozione, che si raggiunge anche grazie ad una sere di alchimie e combinazioni favorevoli».

IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DI ODDO

Le parole di Oddo su Goretti – Video

«Lo scorso anno questa squadra arrivò ottava»

Poi, forse preso dalla tensione, il tecnico commette un piccolo scivolone, paragonando questa stagione con quella passata. Un paragone che regge sui nomi, meno sulla genesi di quella stagione, che visse di alti e bassi e di tante insicurezze, con una squadra fatta all’ultimo minuto, per rifondare un gruppo che aveva deluso società e ambiente.

«Noi – ha detto Oddo – di fatto giochiamo con la stessa formazione base del girone di ritorno della scorsa stagione, che arrivò ottava e secondo tutti aveva fatto un buon campionato. Le uniche differenze sostanziali sono Di Chiara a sinistra e Iemmello davanti; poi al posto di Verre (che fece 12 gol) c’è Buonaiuto. Per il resto siamo gli stessi. E allora mi dovete spiegare per quale motivo quella squadra che arrivò ai playoff per un pelo (anzi, in verità fu premiata solo grazie alla retrocessione del Palermo; ndr) e per tutti aveva fatto un buon campionato e invece questa squadra se non va in serie A è un fallimento».

«I cambi? Mica sono pazzo…»

Poi il tecnico risponde anche ad un’altra accusa, un po’ di Goretti un po’ (anche) di molti commentatori. E cioè quella relativa alla scarsa identità di questa squadra, che cambia spesso uomini e moduli. Troppo spesso. Il tecnico, come già aveva fatto in passato, sottolinea due concetti chiave: che il modulo e gli schemi sono relativi e che spesso durante la partita la squadra impostava a tre pur giocando, sulla carta, a quattro; ma anche che certi cambiamenti eccessivi sono stati dettati dall’emergenza.

«Non ho perso il filo conduttore, tranquilli, i tanti moduli e i tanti giocatori che ho cambiato non sono capitati perché l’allenatore è diventato pazzo. Ci sono state vicissitudini che mi hanno portato a fare certe scelte. Ho letto certe analisi e certe statistiche che sono vere in parte. Perché è vero che abbiamo giocato spesso bene a quattro ma è pur vero che in quelle partite spesso impostavamo a tre».

«Al tempo stesso vi posso dire che se non avessi perso Angella non avremmo mai giocato a tre, un modulo che non mi piace e che in carriera ho fatto solo per esigenze congiunturali. Ma ora comunque cercheremo di impostarci sempre con un sistema, cioè con quattro difensori e tre centrocampisti. E se pure dovrà giocare Falasco, che è un terzino, vorrà dire che si adatterà».

Pordenone-Perugia, i convocati

Oddo senza Nicolussi Caviglia

Oltre agli infortunati Kouan e Angella, il tecnico Oddo ha lasciato fuori anche Rodin e Nicolussi Caviglia. Non è chiaro il motivo dell’esclusione del giovane centrocampista: sicuramente non c’entra la stanchezza. In nazionale (era con l’under 20) ha giocato appena 10 minuti.

L’elenco dei convocati: Fulignati, Vicario. Di Chiara, Falasco, Gyomber, Mazzocchi, Nzita, Rosi, Sgarbi. Balic, Carraro, Dragomir, Falzerano, Konate. Buonaiuto, Capone, Falcinelli, Fernandes, Iemmello, Melchiorri.

L’ex Tesser ne chiama 22

 

Bindi, Di Gregorio, Jan Jurczak. Almici,  Barison, Camporese, De Agostini, Semenzato, Stefani, Vogliacco, Zanon. Chiaretti, Gavazzi, Mazzocco, Misuraca, Pasa, Pobega, Zammarini. Candellone, Ciurria, Monachello, Strizzolo.

Arbitro di Pordenone-Perugia

Arbitro Robilotta di Sala Consilina, assistenti Lombardi di Brescia e Mokhtar di Lecco. Quarto uomo Prontera di Bologna.

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