Perugia, le scarpe finiscono nell’umido

Assemblea Auri: aumenti in tariffa a partire dal 2018, ma gli extracosti saranno addebitati a Gest. «L’Umbria è di nuovo pronta a gestire i rifiuti in autonomia»

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Ok, magari il servizio non sarà sempre impeccabile. Magari la gestione dei rifiuti avrà molti punti oscuri – come recenti inchieste hanno denunciato – tanto da far sorgere il dubbio che gli sforzi dei cittadini nel fare la raccolta differenziata siano vanificati dai passaggi successivi al conferimento. Ma bisogna ammettere che pure i cittadini ci mettono il loro ‘carico’ per complicare la vita agli operatori ecologici.

GESENU: LA VICENDA EXTRACOSTI

La foto-segnalazione

La segnalazione Quando i bidoni sono strapieni – come è successo a Natale – ci sta che i rifiuti vengano conferiti un po’ alla buona (anche se, lo ricordiamo, questa pratica è illecita e passibile di multa), ma quando invece la raccolta è regolare proprio non si capisce per quale motivo si verificano certi episodi di sciatteria o – meglio – di vera e propria inciviltà, come quello che è stato segnalato da un lettore alla nostra redazione.

La scarpa nell’umido Per ragioni di privacy non indicheremo il punto esatto dove è stata scattata la foto a corredo di questo articolo. Ci limitiamo a dire che il bidone in questione è uno di quelli ‘condominiali’ che in genere vengono posizionati all’inizio delle stradine periferiche, al servizio di tutti gli appartamenti che insistono sul tratto di strada. Siamo nel territorio del Comune di Perugia, in una zona a ridosso del centro storico, nei pressi di una scuola.

RIFIUTI A PERUGIA, L’APPELLO: «FATE LA DIFFERENZIATA»

Chi è stato Non è escluso quindi che l’autore del ‘misfatto’ possa essere una persona di passaggio o magari proprio uno degli studenti che frequentano la scuola, a cui magari si sono rotte le scarpe di ginnastica durante l’ora di educazione fisica. E avrà pensato bene di disfarsene nel primo bidone utile. Senza badare al fatto che si trattava di un bidone di quelli dedicati ai rifiuti organici, dove possono finire solo rifiuti alimentari e di potatura, materiali biodegradabili, in apposite buste di plastica. E come è possibile vedere dalla foto anche questa condizione è disattesa.

Tariffe Proprio nella giornata di venerdì 12 gennaio si è svolta l’assemblea dei sindaci del sub ambito 2 dell’Auri. Oggetto della riunione i piani finanziari della Tari. La buona notizia è che gli extracosti per le criticità che hanno portato l’Umbria a dover far ricorso agli impianti fuori regione non saranno scaricati sui contribuenti, mentre la cattiva è che ci saranno comunque degli aumenti. «In questa importante occasione di confronto – ha commentato il presidente dell’Auri Cristian Betti – sono emerse le azioni che saranno avviate nel corso dell’anno. A soli otto mesi dalla nascita dell’Auri, possiamo finalmente tracciare un programma per uscire dalla fase di criticità e dire che il peggio è alle spalle. Questo risultato è stato possibile in quanto l’Auri si pone in un’ottica di ambito unico, sfruttando la sinergia dell’intera impiantistica regionale e superando i particolarismi che hanno caratterizzato la gestione dei rifiuti in passato».

Autonomia umbra Fin da subito l’Autorità d’ambito ha avviato le fasi di predisposizione del nuovo Piano d’ambito regionale. Ciò ha consentito di analizzare le effettive potenzialità dell’impiantistica del territorio umbro e di indicare le possibili soluzioni di sistema da attuarsi senza il ricorso a nuovi impianti. «Possiamo affermare – hanno spiegato dall’ufficio di direzione dell’Auri – che l’attuale dotazione impiantistica, comprensiva di quella che sta per andare a regime, ovvero Belladanza e Casone, consente di poter gestire il ciclo dei rifiuti esclusivamente in ambito regionale, rendendo nell’arco di pochi mesi del tutto autonomo il sistema umbro».

Extracosti e tariffe Per quanto riguarda gli aspetti tariffari, al gestore Gest Srl non sono stati riconosciuti gli extra costi 2017 in quanto, «dopo una dettagliata istruttoria – spiegano da Auri -, alla stessa Gest è stato addebitato il mancato funzionamento del sistema impiantistico. In merito agli anni precedenti, le eventuali responsabilità sono oggetto di attenzione da parte della Corte dei Conti che ha già avviato una procedura volta al recupero di eventuali somme pagate in eccedenza dai Comuni nella gestione del servizio rifiuti». Per quanto riguarda le tariffe 2018, spiegano dall’Auri , si è riusciti a contenere l’aumento entro margini accettabili che saranno variamente declinati nei piani finanziari dei Comuni, evidenziando che i maggiori aumenti riguarderanno le tariffe di smaltimento. «A tal proposito, è importante sottolineare come sempre più le articolazioni tariffarie porteranno a premiare i Comuni con le più alte percentuali di raccolta differenziata, ovvero quelli che più minimizzano il ricorso allo smaltimento in discarica dell’indifferenziato e quelli che raggiungono le più basse percentuali di impurità del rifiuto umido, volano per un concreto avvio dell’economia circolare del riuso dei materiali».

Controlli Da ultimo il presidente Betti ha tenuto a ribadire che «l’Auri svolgerà nei prossimi mesi una capillare azione di verifica e controllo nei confronti delle società che gestiscono il servizio rifiuti, in ordine ai costi e alla qualità del servizio resi». Dopo le tante criticità, insomma, viene messo in sicurezza il sistema e si ricomincia a programmare.

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