Perugia, matrimoni: «No alla trascrizione»

In consiglio comunale passa il riconoscimento sulle unioni ma non quello sui matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso. Il Pd: «Guardare al futuro»

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di L.P.

La strada verso il riconoscimento dei diritti sembra ancora lunga. Almeno a Perugia, dove il consiglio comunale, nella seduta di lunedì pomeriggio, ha approvato il riconoscimento e la tutela delle coppie formate da persone dello stesso sesso, mentre ha bocciato l’ordine del giorno sul riconoscimento dei matrimoni contratti all’estero.

Unioni civili Con 16 voti a favore è quindi passata la mozione promossa dai consiglieri Pd Bori, Bistocchi, Mencaroni e Mori che hanno ricordato come il Parlamento europeo ha chiesto più volte agli stati dell’Unione di rimuovere gli ostacoli frapposti al matrimonio di coppie omosessuali, ovvero a un istituto giuridico equivalente, garantendo pienamente diritti e vantaggi del matrimonio e consentendo la registrazione delle unioni, con ciò confermando gli orientamenti della Corte europea dei diritti dell’uomo. «Non a caso  – affermano i promotori – l’estensione del matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso è stata introdotta in ben 14 paesi europei, mentre il matrimonio egualitario è già in vigore in Irlanda ed in numerosi altri Stati mondiali, mentre altri Paesi hanno deciso di estendere alle coppie omosessuali alcuni o tutti i diritti del matrimonio attraverso nuovi istituti giuridici analoghi al matrimonio».

Diritti per tutti In Italia, nonostante la diffusione delle convivenze omosessuali stabili, il legislatore nazionale tarda a dare seguito a tutte le sollecitazioni delle Corti italiane ed europee e a legiferare in materia di unioni omosessuali, tanto che aumentano le coppie omosessuali che si recano all’estero per potere accedere a un diritto negato in patria Per questo i consiglieri Pd hanno proposto di impegnare il sindaco a mettere in campo tutte la azioni politiche ed istituzionali per chiedere al Parlamento di rispondere al più presto all’invito rivoltogli dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 138 del 2010 approvando subito una disciplina di carattere generale, finalizzata a regolare diritti e doveri delle coppie di persone dello stesso sesso e delle famiglie omogenitoriali, riconoscendo un diritto fondamentale . a tutte le coppie di fatto. Ma anche a promuovere iniziative di inclusione dirette a tutte le famiglie, comprese quelle omogenitoriali, rispettose dei diritti e dei doveri per ciascuna di esse.

Matrimoni all’estero Nulla da fare, invece, per la questione delle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero. «Il centro destra sceglie di respingere, per la seconda volta, la richiesta di trascrizione dell’atto di matrimonio celebrato all’estero – commentano i consiglieri Bori e Bistocchi – tra cittadini italiani dello stesso sesso. Nella stessa direzione dell’ordine del giorno va, invece, l’ordinanza del Tribunale di Perugia, a cui si è rivolta una giovane coppia perugina perché si esprimesse sulla mancata trascrizione del loro matrimonio contratto in un altro Paese, che, dopo due udienze, ha deciso di sospendere il giudizio in attesa di quella che ha definito l’’auspicabile’ approvazione della legge sulle unioni civili in Parlamento». L’ennesima occasione persa, secondo l’opposizione, in cui si è fatto prevalere logiche e dinamiche politiche interne che tradiscono ancora una mentalità «retrograda e conservatrice. Serve guardare al futuro, e non al passato: ce lo chiede il Paese, ce lo chiede la città di Perugia».

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