Perugia, Nesta e la tavola apparecchiata

L’allenatore ringrazia Breda e punta sull’entusiasmo: «Vincere a Empoli». La piccola bugia di Santopadre sul primo contatto con il neo allenatore

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di P.C.

Nesta sembra aver capito l’antifona. Visto che l’obiettivo era creare entusiasmo, il neo allenatore del Perugia parla soprattutto di quello, sia in conferenza stampa sia negli allenamenti, puntando a infondere carisma ed energia mentale prima nei giocatori, poi nei giornalisti, infine nella piazza. Che ci riesca o meno questo si vedrà. Ma è su quello che sta puntando.

Nesta in conferenza stampa

Auguri Mondiali Del resto non può fare altrimenti, considerando che al momento della firma aveva 4 giorni per preparare la prima partita e 12 per la seconda, il preliminare playoff, che il Perugia con ogni probabilità giocherà contro il Venezia di Pippo Inzaghi, compagno di squadra di Nesta al Milan e in nazionale: erano insieme anche nel Mondiale del 2006 (anche se entrambi hanno giocato poco). L’altro possibile avversario è il Bari di Fabio Grosso, lui sì protagonista assoluto di quella spedizione. Nesta racconta che entrambi gli hanno fatto gli auguri, ma solo perché tutti sanno che porta male: «Per questo glieli ho fatti anche io».

NESTA, LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE – INTEGRALE

Diamanti giocherà L’unica concessione ai temi classici di una conferenza prepartita (non parlerà alla vigilia di Empoli) è legata al tridente e al ruolo di Diamanti, che poi sembra essere stata l’altra ragione che ha convinto Santopadre e Goretti all’inaspettato cambio in panchina: «Diamanti in campo era un rompiscatole, ma è un genio. I due attaccanti sono fortissimi. Poi è ovvio ci si debba sacrificare perché parcheggiare uomini lì davanti non serve a niente se non sono poi i primi a fare la fase difensiva». Questa considerazione, unita all’infortunio di Mustacchio (stagione a rischio) spiana la strada ad un ritorno al 4-3-1-2, che poi è il modulo con cui questa squadra aveva cominciato, con Giunti. 

LE PAROLE DEL PRESIDENTE SU BREDA – INTERVISTA VIDEO

Parentesi Breda A conti fatti, quindi, Roberto Breda è stata solo una parentesi, una cura per un malato in agonia, una confezione di antibiotici che poi, esaurito l’effetto e passata la patologia, ha lasciato il paziente troppo fiacco nel fisico e nella testa. Per questo poi la società ha deciso di cambiare medicina, innestando quello che a suo giudizio potrebbe essere un tonico con effetto energizzante. «Alla fine il ‘normalizzatore’ Breda ci aveva normalizzato troppo», si è fatto scappare il presidente dopo la conferenza, quando i giornalisti lo hanno legittimamente rincorso per saperne di più su una decisione sorprendente, per tempi e modalità.

Intervista a Santopadre

Ricostruzioni contrastanti Santopadre aveva subodorato la cosa e per questo aveva pensato bene di dileguarsi subito dopo la rapida presentazione del tecnico e dopo aver fornito la sua versione dei fatti sull’esonero di Breda e sulla scelta di Nesta. Ricostruzione che convince solo in parte e che, involontariamente, lo stesso neo allenatore smentisce. Entrambi dicono che la presenza dell’ex capitano laziale a Perugia sia stata una semplice casualità. Addirittura Santopadre fa capire che non ne sapeva nulla, non spiegando però il motivo per cui Nesta avesse al collo il pass All Area (di certo inconsueto per un ‘semplice’ allenatore ospite seppur campione del mondo) e sia stato addirittura accompagnato in visita guidata in campo e nel centro sportivo.

Primi contatti I resoconti invece non collimano per niente quando si parla dei primi contatti. Santopadre dice che si erano sentiti dopo l’esonero di Giunti («prima di Breda»), cioè a fine ottobre. Nesta parla invece di dicembre («poco prima di Natale). A occhio, la versione del neo tecnico sembra la più coerente anche perché ad ottobre l’ex capitano della Lazio era ancora al Miami: si è dimesso infatti il 18 novembre. Una piccola bugia le cui ragioni sono facilmente comprensibili: ammettere che si siano sentiti in inverno, significherebbe confermare che dopo meno di due mesi la società si era già pentita della scelta di Breda, come del resto aveva già lasciato intuire anche Goretti, in una recente intervista televisiva.

Vuoti sguardi bianchi «Abbiamo perso il derby – spiega Santopadre – ma quello che mi ha fatto pensare è stato vedere lo sguardo dei giocatori, che erano bianchi, impauriti. Lì per lì non me la sono sentita di prendere decisioni drastiche, ma poi nelle partite successive la situazione è precipitata, fino all’ultima, dove ho visto una squadra senza motivazione e lì mi sono reso conto che il nostro allenatore non poteva dare più nulla. Lo spogliatoio non mi dava la sensazione di credere nella promozione, io invece ci credo ancora e per questo ho pensato fosse giusto far saltare nuovamente il banco. Ho perso tre playoff, non voglio rivivere certe sconfitte».

SELFIE E ABBRACCI ALL’USCITA – VIDEO

Nesta studiava Oltre a smentire Santopadre, Nesta in un altro passaggio smentisce anche se stesso, nel breve volgere di due domande. Prima dice che è stato tutto casuale, che si è ritrovato a Perugia solo per salutare Rubinacci (suo secondo a Miami, che vive a Passignano) e che insieme hanno scelto di andare a vedere il Perugia. Poi però ammette che da mesi segue le partite del Perugia, confrontandosi proprio con Rubinacci e poi andando a rivedersi le partite sulle piattaforme internazionali, quando ancora viveva a Miami. «So tutto di tutti», dice perentorio. Lo fa per rassicurare chi avesse dei dubbi sulla conoscenza del gruppo, ma al tempo stesso ammette, di fatto, che i contatti sono rimasti sempre vivi e la possibilità di un suo arrivo sulla panchina del Grifo sempre concreta in questi mesi.

NESTA, INGRESSO IN CAMPO E DIRETTIVE AI RAGAZZI – GALLERY

La ricostruzione di Nesta «Ci siamo sentiti qualche mese fa – racconta il neo tecnico perugino – mi era stato proposto di venire a Perugia, ma io avevo un mezzo impegno con un’altra squadra, che poi non si è concretizzato. In questi giorni sono venuto a salutare il mio secondo e venuto a vedere la partita, ci siamo visti con Goretti, che conosco da piccolo, ho conosciuto il presidente. Mi hanno fatto passare in campo e mi è piaciuto. Mi hanno fatto visitare i campi di allenamento e mi sono piaciuti»: se non era un sopralluogo, poco ci manca. Però Nesta giura che non c’era nulla in ballo: «Quando sono uscito mentre tornavo a casa mi è arrivata la telefonata. Sono tornato indietro e ho accettato. Se stavo a Roma o stavo a Miami non accettavo di certo. È stato tutto molto casuale». Con tutto l’affetto possibile, risulta davvero difficile credere a questa ricostruzione e non sappiamo nemmeno se convenga al Perugia che passi questa storia: a certi livelli, tanta casualità fa rima con approssimazione.

IL PRIMO ALLENAMENTO A PIAN DI MASSIANO – SENSAZIONI

Perché solo un mese Il contratto è fino al 30 giugno, con la promessa di parlarne a stagione finita. «Facciamo il fidanzamento poi, se ci troviamo bene, ci sposiamo», dice Nesta, che lascia la famiglia fuori e vuole anche rendersi conto se è in grado di gestire la cosa anche dal punto di vista personale. Ma la sensazione è che, a prescindere da come andranno i playoff, Nesta sarà sulla panchina del Perugia anche nella prossima stagione. «A Miami ho fatto la scuola, qui è calcio vero»

Il caffè a Breda Ovviamente Nesta è consapevole delle voci che si rincorrono e del fatto che molti tifosi, pur non amando il suo predecessore, sono rimasti spiazzati per il trattamento che gli è stato riservato. Per questo, all’inizio della conferenza, uno dei primi pensieri è per lui: «Voglio ringraziare Breda e i ragazzi che mi hanno portato ai playoff senza che io ne avessi alcun merito, mi hanno fatto trovare la tavola apparecchiata, come si dice. Non conosco Breda di persona ma sicuramente sarà una brava persona. Purtroppo il calcio è questo. Quando lo vedo magari gli offro un caffè».

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