Perugia, non perdere l’effetto ‘anno uno’

Goretti ha promesso che non sarebbe stato un nuovo anno zero, Oddo la pensa allo stesso modo e chiede di rafforzare il parco giocatori di proprietà, ma le voci di mercato vanno in senso opposto

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di P.C.

Dietro la faccia da guascone scanzonato, Massimo Oddo nasconde un profilo da serio professionista del calcio, che sa ciò che vuole. E in conferenza stampa lo ha fatto capire chiaro e tondo. D’altronde, pur non avendo l’appeal mediatico di Nesta, pur non facendolo pesare, può vantare una carriera ricca di trofei e di esperienze importanti da calciatore e ancor di più da allenatore.

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Massimo Oddo

Un palmares di successo

L’ex terzino di Lazio e Milan – stesso percorso di Nesta, con cui si è laureato campione del mondo nel 2006 – ha ricevuto tante domande ma ha dato poche risposte concrete nella sua conferenza, non dicendo quello che non poteva dire, ma dicendo invece quello che poteva e voleva dire, a cominciare dall’idea progettuale che c’è dietro l’accordo biennale sottoscritto con la società di Pian di Massiano: «Mi hanno detto che hanno sempre avuto questo problema con gli allenatori, che fanno un anno e poi vanno via, io invece credo che questa sia una piazza da progetto…». Come a dire: «Volete programmare? Eccomi, sono qua». Una disponibilità non scontata da uno che ha già due esperienze importanti in serie A e al primo colpo ha centrato la promozione col Pescara (vincendo i playoff, una chimera qui a Perugia, dove nella poule promozione non si vince una partita dai tempi della C).

Ripagare la disponibilità

Ma questa disponibilità ora va ripagata. Goretti lo sa: Oddo lo pretende. E non è un caso che – fra una battuta, una risata e un ammiccamento complice al direttore tecnico che sedeva al suo fianco – abbia fatto scivolare il numero dei calciatori di proprietà: «Oggi ci sono già 12-13 giocatori di proprietà, il prossimo anno ce ne devono essere 16. Così come la società dall’allenatore che concluda il biennio, l’allenatore si aspetta dalla società che continui il progetto di crescita… perché se quest’anno partiamo da 12 giocatori di proprietà e l’anno prossimo me ne ritrovo 7 c’è qualcosa che non va». Capito il concetto?

Tante voci di cessioni

Eppure, pur ricordando che il calciomercato comincia formalmente il primo luglio, si sentono tante, troppe voci sul Perugia che riguardano soprattutto cessioni.

Le cessioni preventivabili

Leali, in porta, non è certo di rimanere; Bianco, capitano non giocatore nella seconda metà dell’ultima stagione, è dato ormai per partente; idem i rientranti dai prestiti Ngawa e Mustacchio, che non fanno parte del progetto tecnico. E fin qui rientriamo nell’ambito del preventivabile. 

Le cessioni inattese

Il problema è che anche su giocatori potenzialmente ‘chiave’ nel progetto tecnico-tattico di Oddo. Vlad Dragomir, arrivato a parametro zero, potrebbe essere usato per monetizzare una ricca plusvalenza, soprattutto se il talentino rumeno dovesse esplodere ai campionati europei. E si parla di cessione anche per Federico Melchiorri, che potrebbe tornare a Pescara, dove proprio con Oddo fece un ottimo campionato. Un altro giocatore di proprietà è Marcello Falzerano, protagonista di un ottimo girone di ritorno. Ma pure lui è dato per partenze, possibile pedina di scambio nell’operazione che potrebbe portare Iemmello in biancorosso. Infine, c’è Buonaiuto, un talento purissimo che potrebbe fare il trequartista titolare nel modulo di Oddo. Ma pure lui è dato in partenza: si parla di Empoli (dove ritroverebbe Bucchi) e Cremonese. 

Gli acquisti: tante idee di prestito

Insomma, Oddo si starà preoccupando… a meno che a tutte queste (possibili) cessioni corrispondano altrettanti acquisti a titolo definitivo. Al momento invece su parla soprattutto di prestiti. Si parla di un gruppetto di giovani dal Sassuolo (Scamacca, Frattesi, Marin e Simone Franchini), di Filippo Costa (terzino sinistro della Spal) e di Francesco Deli, che si sta svincolando dal Foggia, che non si è iscritto. Lui, sì, diventerebbe di proprietà.

Ma a Oddo basterà? Certo, Goretti, come al solito, sarà in grado di allestire una squadra di assoluto valore. Ma con tutte queste cessioni di giocatori di proprietà certo non si potrà più parlar di ‘anno uno’, come invece era stato annunciato.

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