Perugia: «Problemi irrisolti alla Pallotta»

Degrado, incuria e frequentazioni poco rassicuranti. Nuovo faccia a faccia tra residenti e sindaco: «Sia incontro risolutivo»

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Di nuovo faccia a faccia tra il sindaco Romizi e i cittadini della Pallotta. Giovedì sera, infatti, il primo cittadino aveva invitato ad un nuovo incontro i residenti e alcuni delegati del comitato civico Perugia:social city, tra cui il fondatore Giampiero Tamburi.

La sede dell’ex Telecom

Il quartiere I problemi, alla Pallotta, non sono pochi. Tra bivacchi e bagordi nel parco aretino, lo stato di degrado e incuria di alcune strutture e, infine, l’abbandono totale di alcune zone che sono diventate ricettacolo per spacciatori, vagabondi e la micro criminalità più o meno diffusa. Dopo aver chiesto ai residenti di ‘pazientare’, il sindaco ha mantenuto la promessa e li ha incontrati di nuovo dopo un primo appuntamento lo scorso settembre.

La struttura

L’ex Telecom «Il primo problema è lo stato di estremo degrado e di incuria in cui viene lasciato, da un infinità di tempo, la sede dell’ex Telecom in via Jacopone da Todi – spiega il coordinatore Tamburi – chi si trova a passare da quella via, è impossibile che non posi lo sguardo su quell’enorme complesso edilizio che, dalle grate che hanno installato alle finestre e alle porte, assomiglia alla prigione di Alcatraz abbandonata». Per i residenti cercare di garantire maggiore sicurezza attraverso l’utilizzo di grate potrebbe non essere sufficiente ad evitare l’occupazione e l’invasione da parte dei senza tetto. Tutta l’area, poi, è spesso lasciata all’incuria e alla sporcizia. «Manca manutenzione in tutta l’area – spiega ancora Tamburi – il piazzale è ricoperto di arbusti, le terrazze di alcuni stabili in disuso, quando piove, si riempiono di acqua. Così abbiamo rinnovato l’invito al sindaco ad intimare alla società proprietaria di mettere in atto tutti i lavori necessari per una completa sicurezza».

Il parco Aretino di notte

Il parco Aretino C’è poi la situazione, sempre più tesa, della convivenza tra residenti e «una cospicua comunità latino americana» che da circa 15 anni si ritrova al parco Aretino, ogni fine settimana ma spesso anche nei giorni lavorativi, creando non pochi disagi ai cittadini che abitano nei palazzi che affacciano sull’area verde. «E’ una continua interruzione della quiete pubblica – spiega – giorno e notte. Il loro atteggiamento non tiene minimamente conto di chi in quella zona ci vive e ci vuole anche riposare. Urla, musica a tutto volume, fumi e sporcizia. La convivenza nel rispetto reciproco che aveva chiesto il sindaco due mesi fa si è rivelata un disastro». L’invito alla convivenza, dunque, sembra caduto nel vuoto e l’esperimento, secondo i residenti, è miseramente fallito.

E di giorno

Manutenzione assente C’è poi il degrado e l’abbandono in cui versa il parco tra via Bambagioni e via Silvio Pellico, a ridosso della fermata in via della Pallotta della ex Ferrovia centrale Umbra. Erbacce altissime, piante di olivo non curate per cui molte si sono seccate rischiando, magari, di cadere sopra qualcuno, discarica a cielo aperto delle cose più impensate, «gettate lì da gente maleducata e mancante del tutto di quel decoro che dovrebbe essere nell’interesse di tutti. Una zona che, se lasciata in quelle condizioni, è un nascondiglio perfetto per chi volesse spacciare o drogarsi, come in effetti spesso accade, per non parlare poi della possibilità di chi si reca lì per un fugace incontro d’amore ‘mercenario’».

Il parco Aretino

Strisce pedonali Chi si deve occupare della manutenzione, pubblico o privato che sia, deve farlo. «Inoltre vista la pericolosità per l’attraversamento stradale per i pedoni è stata avanzata la richiesta di predisporre nell’immediato il ripristino della segnaletica orizzontale nella porzione di via della Pallotta dove è stato fatto il lavoro della nuova asfaltatura. Il sindaco Andrea Romizi, recependo le nostre istanze, si è reso totalmente disponibile a prendere in esame le possibilità, da noi prospettate, per dare una risposta concreta alle soluzioni dei problemi discussi. Con la speranza – conclude Tamburi – questo incontro sia in qualche modo risolutore e che ci possa far dire, in futuro, che l’amministrazione comunale è veramente attenta e risolutrice delle reali problematiche nella nostra collettività».

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