Perugia, un flash mob per salvare il basket

L’appello social per non far chiudere il campetto di piazza Grimana: appuntamento, ognuno con un pallone, per domenica 2 luglio

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L’appuntamento è per domenica due luglio, alle 18,30. Rispondono con un flash mob i tantissimi giovani, studenti ed ex studenti, colpiti dalla notizia che alcuni cittadini residenti intorno a piazza Grimana abbiano firmato un esposto per chiedere al comune di intervenire contro l’eccessivo rumore e casino che si viene creare quando i ragazzi giocano a basket.

Il cartello con gli orari

L’esposto Contro la pallacanestro, ma anche il bar Fortebraccio, ci sono le firme di una quarantina di residenti non soddisfatti neanche dagli orari imposti dal comune per giocare a basket nell’unica piattaforma al centro della città in cui si ritrovano studenti di ogni nazionalità dopo le lezioni. Così, anche se i cartelli indicano che si può giocare solo dalle 9 all’una e dalle 15,30 fino alle 22, l’esposto è arrivato al sindaco. Che, come da prassi, ha inviato sul campo i tecnici dell’Arpa e del comune per le rilevazioni acustiche. Ma in difesa del basket e dell’importanza che quel campetto riveste a Perugia, si è mobilitata, piano piano, l’intera città.

L’appello, lanciato sui social, in poco tempo sta raggiungendo decine e decine di persone. L’invito rivolto a ciascun partecipante è quello di portare una palla da basket ciascuno, così che si riuscirà nell’intento di ‘farsi sentire per davvero’. A lanciare l’idea, nei giorni scorsi, ci aveva pensato il gruppo ‘L’umiltà di chiamarsi Minors’. «Lo splendido campetto a tutto campo è uno dei pochissimi ritrovi cestistici della città. Una città giovane, in espansione, che conta quasi 170.000 abitanti. Ecco. Peccato che il Sindaco abbia ricevuto, in questi giorni, una petizione in cui 40 cittadini chiedono la chiusura del campo, nonostante gli studenti giochino all’interno degli orari concessi dal comune. Lo 0,0235% degli abitanti di Perugia odia la pallacanestro. Lanciamo un appello agli altri 169.960: trovatevi qui un giorno, dal neonato al novantenne, tutti con una palla in mano, per fare una foto di gruppo. Sarebbe bellissimo».

Foto di gruppo In attesa di vedere come finirà il braccio di ferro tra residenti – certi, poi, che lo siano tutti – e giovani cestisti, ma anche di capire che fine farà il bar davanti alla Stranieri che, con la sua presenza, ha tolto un altro lembo di terra a spaccio e degrado, il flash mob mira a sensibilizzare tutti circa l’importanza sociale e culturale del campetto da basket. «Più siamo meglio è» spiegano gli organizzatori, certi di portare a casa una foto di gruppo da guinnes dei primati.

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