Perugia, ztl e auto: «Poco confronto»

Lo strappo del consigliere Miccioni, Pd: «Via dall’osservatorio Ztl, giunta non è interessata a confrontarsi con residenti e commercianti»

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Sembra essere sempre più vicino il traguardo, a Perugia, per ottenere l’apertura 24 ore su 24 della Zona a traffico limitato in centro storico.

Nuove aperture Dopo mesi di battaglie, polemiche e assemblee infuocate per la decisione portata avanti dalla giunta Romizi di aprire i varchi anche il sabato mattina, con la città divisa tra favorevoli e contrari, il comitato dei commercianti del centro storico, capitanato da Paolo Mariotti, ha proseguito gli incontri con l’assessore alla mobilità e al commercio Cristiana Casaioli per far sì che i cittadini siano invogliati a raggiungere gli esercizi commerciali dell’acropoli, trovino parcheggio e a un prezzo non troppo esagerato. 

Tra le ipotesi che sembrerebbero incassare il consenso di tutti, commercianti e assessori, per il momento, c’è quella di installare i pilomat in via Marzia, piazza del Circo e via Bonazzi per creare quell’area di passaggio libero che dovrebbe diventare piazza Italia. Lì, poi, come già anticipato nei mesi scorsi dall’assessore, le strisce gialle, cioè gli stalli riservati ai residenti, si coloreranno di blu, con la sosta aperta a tutti. L’idea è di regalare un’ora di parcheggio gratis – Sipa permettendo – a chi farà acquisti superiori a 30 euro nei negozi convenzionati, ma solo al silo di piazza Partigiani. Al vaglio, ancora, l’ipotesi di permettere il passaggio libero delle auto su via Baglioni h24 così come il prolungamento dell’orario del Minimetrò durante le serate estive.

Lo strappo di Miccioni Che la nuova viabilità cittadina strizzasse l’occhio solo a una parte della città era chiaro a tutti da un tempo. E proprio a causa della «mancanza di dibattito col resto della città» che si è consumato il nuovo strappo. A portarlo avanti è il consigliere comunale in quota Pd Leonardo Miccioni che ha deciso di dimettersi dall’Osservatorio sulla Ztl. «Nelle premesse – spiega Miccioni – l’osservatorio avrebbe potuto rivestire un ruolo molto importante, di supporto al lavoro della giunta, un reale punto di incontro fra le associazioni dei residenti, i rappresentanti di commercianti e professionisti con l’amministrazione comunale, per discutere ed elaborare proposte su come migliorare la fruibilità del centro storico. È con questo spirito che ho dato la mia disponibilità a prendere parte alla commissione, in un’ottica di piena e positiva collaborazione nell’interesse della città. Purtroppo, da luglio 2017, data di insediamento dell’organismo, non se ne è saputo più nulla e i buoni propositi rispetto al coinvolgimento della commissione, all’allargamento della partecipazione e alla organizzazione di nuovi incontri sono rimasti lettera morta».

Poco confronto L’impressione, spiega il consigliere Miccioni, è che le istanze e i suggerimenti dei cittadini e di coloro che il centro lo vivono e lo animano, non siano minimamente prese in considerazione dalla giunta, che «dimostra chiusura e scarsa volontà di confrontarsi, oltre a un immobilismo che ha prodotto solamente una situazione di stallo; in quattro anni nulla è stato fatto per l’accessibilità al centro storico e le problematiche poste dai perugini sono ancora lì, in attesa di essere non solo risolte, ma almeno discusse».

Dimissioni «Ricordo – conclude Miccioni – che anche le linee programmatiche di mandato del sindaco pongono il miglioramento della accessibilità nel centro storico tra i temi centrali da dirimere, indicando la necessità di aprire un confronto con i cittadini e i soggetti economici sul sistema Ztl. Ritengo opportuno e necessario che la discussione torni alla città e che le decisioni non siano più circoscritte ai soli dirigenti e alla giunta. Per questo oggi rassegno le mie dimissioni da componente dell’osservatorio comunale per il rilascio dei permessi Ztl, con l’intento di riaccendere il dibattito cittadino sul miglioramento dell’accessibilità al centro storico, tema di forte interesse per tutta la comunità perugina e su cui la città ha molto da dire».

 

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