Peste suina africana, respinti 112 maiali

Provenienti dalla Polonia, erano stati consegnati a gennaio ad un allevamento di Cannara. In campo la Usl Umbria 1

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È stata interamente rispedita al mittente una partita di ben 112 suini provenienti dalla Polonia – nazione interessata dalla patologia della peste suina africana – che a fine gennaio era stata introdotta in un allevamento di Cannara (Perugia).

Provenienza non certa

Lo comunica il servizio di sanità animale della Usl Umbria 1 che ha eseguito l’operazione, evidenziando anche una non corretta identificazione degli animali che non consentiva di individuarne la provenienza e non garantiva la sicura corrispondenza degli stessi alle garanzie sanitarie attestate nei documenti di accompagnamento. L’attività è stata messa in atto – spiega l’azienda sanitaria – «al fine di scongiurare la presenza del virus della peste suina africana, presente in Polonia».

Sequestrati e rispediti al mittente

Gli animali sono stati messi sotto sequestro e, in accordo con il ministero della Salute, è stata avviata la procedura di spedizione al mittente: il tutto si è verificato a fine gennaio ma l’iter si è concluso pochi giorni fa ed è stato reso noto dalla Usl nella mattinata di venerdì. «La procedura di rispedizione è stata molto laboriosa – riferisce la Usl Umbria 1 -. Ha coinvolto il ministero della salute, l’ufficio veterinario per gli adempimenti CEE di Ancona, l’ambasciata della Polonia, l’ispettorato veterinario della Polonia e ha dovuto superare le opposizioni dei legali dei vari operatori esteri coinvolti».

Operazione importante

«Si tratta di un’importantissima azione di vigilanza permanente, a tutela del consumatore ma anche di tutti gli operatori della filiera suinicola – dichiara il direttore del servizio di sanità animale Giovanni Battista Pauselli – che porterà i suoi frutti anche in futuro.  È infatti importante lanciare il segnale agli operatori esteri del settore che gli animali in arrivo nel nostro territorio vengono puntualmente controllati ed accettati solo se conformi a quanto prevede la specifica normativa».

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