Piastra Terni-Narni: «Ipotesi di bandi»

L’assessore regionale Chianella fa il punto: «Area in parte già operativa, appalto concluso». Discorso diverso per Foligno: «Diffidato il ministero»

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Un passaggio nel question time di martedì mattina per fare il punto sulle piastre logistiche di Terni-Narni, Foligno e Città di Castello-San Giustino. L’assessore regionale ai trasporti Giuseppe Chianella ha aggiornato la situazione rispondendo all’interrogazione dei consiglieri M5S Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari.

Terni-Narni

Ad illustrare l’atto è stata la Cabonari: «A quasi 20 anni dall’inizio dell’iter burocratico, la realizzazione della piastra logistica di Foligno è ferma, inutilizzata. Nel frattempo la piastra logistica di Terni-Narni, costata oltre 23 milioni di euro, appare da anni come una grande cattedrale nel deserto ancora inutilizzata, sebbene manchino appena 100 metri di binario per il collegamento alla rete ferroviaria nazionale. Anche la piastra logistica di Città di Castello-San Giustino sarebbe ancora inutilizzata e non collegata alla ferrovia». Chianella in merito alla piastra Terni-Narni ha sottolineato che «l’appalto è concluso e l’opera collaudata, con l’area in parte già operativa, vedi lo spostamento dell’agenzia delle dogane di Terni. Sviluppumbria ha prodotto ipotesi di bandi per operatori che volessero assumere la gestione della base logistica su gomma ed eseguire la progettazione per l’innesto con la ferrovia». 

Diffida al ministero per Foligno

Scenario diverso per Foligno: «Il progetto – ha proseguito Chianella – fu approvato dal Cipe nel 2008, ma con ben 14 prescrizioni e 6 raccomandazioni di cui tenere conto, e fu aggiudicato nel luglio 2013, mentre solo nel 2014 è stato redatto il progetto esecutivo che tiene conto dei rilievi tecnici e delle prescrizioni, oltre che dell’evoluzione normativa intercorsa tra l’anno 2008 e il 2014. Il ministero ha poi convocato la conferenza dei servizi nel 2015, ma ancora non se ne conoscono gli esiti finali: le competenze della struttura del ministero che se ne occupava sono state trasferite alla nuova direzione del trasporto stradale e da allora nessuna autorizzazione né alcun diniego sono mai pervenuti. La Regione, che è il soggetto esecutore, ma sotto la vigilanza del ministero, ha ottemperato a tutte le prescrizioni e presentato il proprio progetto esecutivo fin dal 2014, ma l’incertezza e l’attuale silenzio del ministero non consentono di poter spendere le risorse entro la tempistica programmata, al punto che nel settembre 2018 abbiamo diffidato il ministero affinché porti a conclusione il progetto». Conclusione per Città di Castello: «I lavori in appalto si sono conclusi in ottobre ed è stata realizzata anche la viabilità di raccordo con il nuovo svincolo stradale, dopo un accordo tra Regione e Comune per il trasferimento della viabilità da regionale a comunale, ferme restando le competenze di Anas, a cominciare dalle rampe. La Regione appalterà anche alcuni lavori inizialmente non previsti utilizzando economie dell’appalto principale e sta affidando con un bando la gestione di questa piastra logistica, in accordo con l’amministrazione comunale».

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