Piediluco senza seggio: protesta e petizione

Terni, il Pd interroga il sindaco – «Rivedere la decisione, alternative esistono» – e raccoglie firme: «Disimpegno dal voto è certo»

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Decisamente indigesto per i piedilucani lo ‘sfratto’ del seggio elettorale 114 – per problemi di agibilità degli spazi, dovrà trasferirsi a Marmore – in vista delle prossime elezioni europee del 26 maggio. Tanto che martedì è scattata l’interrogazione consiliare del Pd accompagnata da una petizione: raccolta firme al via e si prevedono proteste analoghe anche in Valserra, visto che il seggio 78 dell’ex scuola di Giuncano – per ragioni analoghe – verrà portato alla scuola ‘Di Sarra’ di vocabolo Trevi.

VOTO A TERNI, ‘SFRATTATI’ GIUNCANO E PIEDILUCO

«Decisione assurda, va rivista perché gli spazi ci sono»

«Considerando – scrive il consigliere comunale Francesco Filipponi (Pd) nella sue interrogazione rivolta al sindaco di Terni e alla giunta – che con un atto unilaterale ha cancellato dopo circa 73 anni il seggio elettorale nel centro abitato di Piediluco, penalizzando di fatto una comunità che non merita tutto ciò; che la conseguente chiusura del seggio determinerà un disimpegno totale nel voto da parte degli elettori; che è possibile predisporre il seggio in altre strutture di proprietà pubblica, come ad esempio i locali dell’ex centro di documentazione situati nell’ex scuola media; che l’amministrazione comunale ha a disposizione anche i locali del Circolo Canottieri di Piediluco, il quale non avrebbe nessuna difficoltà a concedere l’uso per favorire la costituzione di un seggio elettorale; che tale struttura è a norma in quanto vi si svolgono le attività sportive e remiere; si chiede al sindaco e alla giunta di rivedere questa decisione assurda e di valutare le altre ipotesi sopra evidenziate, al fine di garantire ai cittadini di Piediluco la possibilità di poter svolgere il proprio diritto-dovere nel luogo di appartenenza».

Petizione al via

Al contempo, su iniziativa del circolo Pd di Piediluco, parte la petizione rivolta al sindaco Latini e al prefetto di Terni Paolo De Biagi per rivedere la decisione: la raccolta di firme è stata avviata martedì.

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