Polemiche su Perugia 1416: «E’ volontariato»

L’attacco di Rosetti, M5S, su fondi del comune, assunzioni e poca trasparenza. L’assessore risponde: «Si cerca marcio dove non c’è»

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Non si spengono i riflettori sulla rievocazione storica perugina. Al centro delle polemiche, però, non c’è l’assegnazione del palio quanto, piuttosto, la volontà di far luce su fondi e finanziamenti all’associazione, di natura privata ma finanziata con i soldi del comune, che gestisce la macchina organizzativa di Perugia1416.

L’assessore Severini

Accesso atti Dopo l’esposto alla Corte dei Conti, firmato qualche mese fa dagli esponenti del Partito Democratico, a tornare alla ribalta è il Movimento 5 Stelle. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il diniego di accesso agli atti richiesto dalla capogruppo Cristina Rosetti. In una lettera firmata e recapitata nei giorni scorsi al gruppo consiliare, il presidente dell’associazione, nonché assessore alla cultura del comune di Perugia Teresa Severini, scrive che «l’associazione è di natura privata, come da statuto, e quindi non soggetta alla legge 241/90», quella cioè relativa ai procedimenti amministrativi.

L’associazione «Non sia mai che si vogliano vedere gli atti degli organi direttivi dell’associazione Perugia 1416, nata a marzo del 2016 e fondata dal Comune di Perugia, le due università e alcuni soggetti privati, tra cui consiglieri comunali, come Nucciarelli, ed ex candidati nelle liste a sostegno di Romizi» commenta la portavoce Rosetti che da tempo sta portando avanti un lavoro approfondito su enti e partecipate del comune «per comprenderne la gestione e anche le modalità di assunzione di dipendenti, oltre che l’affidamento di incarichi e consulenze».

PARLA L’ASSESSORE SEVERINI – L’INTERVISTA

Palazzo della Penna Un diniego insolito, secondo la Rosetti. «Ma siccome l’assessore Severini è magnanima, ci fa una concessione: anche se gli atti non sono accessibili, ce li mostrerebbe, però, attenzione, presso la sede legale dell’associazione, cioè a Palazzo della Penna, proprio nella sede dell’assessorato e alla presenza di un membro del consiglio direttivo, previa richiesta. Poi vai a leggere le carte e i bilanci comunali e scopri che Perugia 1416, l’associazione privata presieduta dall’assessore è finanziata per oltre il 70 per cento dal Comune di Perugia, su un totale ricavi di poco più di 134 mila euro, 100 mila sono rappresentati dal contributo del Comune. E, poi, quanto paga ancora l’associazione per quella sede? Non risulta da nessuna parte il canone che l’associazione è tenuta a corrispondere».

La Severini con il sindaco Romizi

300 mila euro Sui soldi investiti nella prima edizione, quella sfortunata che coincise con il nubifragio che colpì Perugia nel giugno del 2016, le cifre si attestano, tra dirette e indirette, sui 190 mila euro. A questi si sommano gli altri 140 mila euro investiti nel 2017 e sulla cui legittimità sarà chiamata ad esprimersi anche la magistratura contabile.

Assunzioni? C’è poi un altro mistero. Quello delle ‘assunzioni’ che, secondo il carteggio, sarebbero dei semplici incarichi a termine per due posizioni. «L’associazione non ha avuto – scrive l’assessore – e non ha in essere alcun contratto di assunzione di personale dipendente». Ma i due collaboratori, spiega la Rosetti, sono scelti tramite un avviso pubblicato sul sito internet dell’associazione e «diramato via Twitter e a voce. La Gazzetta ufficiale non si usa più?» .

‘Trasparenza’ Mentre i 5 Stelle promettono di andare avanti e di investire della questione le principali autorità di controllo, a confermare che sull’operato dell’associazione c’è la massima trasparenza è la stessa Teresa Severini, ‘braccata’ da umbriaOn sulle scale di Palazzo della Penna. «Gli atti e i documenti, in estrema trasparenza, sono tutti disponibili qui nella sede dell’associazione – dichiara – non diamo documenti fuori ma è tutto consultabile, dal bilancio ai verbali dei consigli direttivi». Nessuna assunzione, solo incarichi professionali, conferma.

Volontariato Il lavoro dell’associazione si basa sul volontariato, chiarisce l’assessore. «E’ tutto lavoro volontario, l’associazione lavora da pazzi per la città, per dare un nuovo afflato. Dispiace vedere che si vuole per forza cercare del marcio, dove del marcio non c’è». Un’associazione no-profit, chiarisce l’assessore, che lavora tutto l’anno non solo durante la rievocazione vera e propria. Convegni, incontri, studi e approfondimenti storici. «Il discorso non è se piace a me o piace a lei, il discorso è se piace alla città: ci sono eventi vari, non sono quello culminante di giugno, che coinvolgono tutta la città e tutti i soldi spesi vengono investiti nella città. Non vedo davvero la necessità e l’opportunità di fare questa polemica. Resto stupita».

 

 

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