‘Popoli e religioni’, a novembre torna l’appuntamento

Terni: ‘First man’ il tema centrale, si parlerà anche di Italia e volontariato. Il direttore Casali: «Festival più a rischio che mai»

Condividi questo articolo su

Sarà dedicata al primo uomo sbarcato sulla luna, con due focus anche sul mondo del volontariato e sull’Italia, l’edizione 2019/2020 del ‘Terni Popoli e Religioni film festival’, un appuntamento che tornerà ad animare la vita culturale cittadina dal 9 al 17 novembre prossimi. L’anteprima della kermesse è stata presentata mercoledì mattina al Cenacolo San Marco.

Tre argomenti

‘First man’ è il tema portante della quindicesima edizione, che però si concentrerà anche sugli altri due filoni. In particolare «dopo aver attraversato ed esplorato le tante culture del pianeta – ha detto Arnaldo Casali, direttore artistico del festival – era doveroso soffermarsi sull’Italia e le nostre radici in quanto si sente il bisogno di integrare gli italiani che non conoscono la propria identità e temono la diversità». Ci sarà anche un concorso specifico sul volontariato, «un settore che coinvolge attivamente – ha sottolineato Francesco Venturini, presidente dell’associazione San Martino di Terni – 6 milioni di italiani». Per il vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese, il tema ‘First man’ «ci permette di rimettere al centro l’uomo, in un momento in cui la vita umana ha sempre meno valore».

Niente soldi dal Comune

«Dalla bozza di programma che ho avuto modo di leggere – ha dichiarato l’assessore comunale alla cultura, Andrea Giuli – il festival appare più avvincente e coinvolgente del solito mettendo in campo iniziative di vasto ambito. Se c’è un rammarico – ha sottolineato Giuli – è quello di non poter contribuire economicamente alla riuscita di questo importante evento». Per ora ‘Popoli e Religioni’ ha potuto beneficiare di 17 mila euro ottenuti attraverso la partecipazione ai bandi della Fondazione Carit e di un finanziamento ministeriale di 10 mila euro, oltre a 4 mila 500 euro dall’ufficio di presidenza della Regione (lo scorso anno le risorse erano state 70 mila), ma gli organizzatori fanno appello alla cittadinanza evidenziando che «si tratta di un festival cinematografico internazionale per la città e della città che ha bisogno del contributo di tutti». Da questa esigenza è nata l’idea di dare vita ad un crowdfunding, per sventare il pericolo – l’ennesimo, ma questa volta ancora più concreto degli scorsi anni – che il festival sia arrivato definitivamente al suo capolinea. Quanto a nomi e dettagli del programma, verranno resi noti prossimamente, in ogni caso – ha assicurato Casali – «non sarà un’edizione sottotono».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli