‘Popoli e religioni’: «Punto di riferimento»

Terni, per gli organizzatori però «è un carro su cui tutti vogliono salire, ma al quale pochi vogliono dare una spinta». Al produttore Daniele Tomassetti interessa Papigno

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di Fra.Tor.

«Quasi 7 mila spettatori al cinema, più di 8 mila spettatori online che hanno seguito il festival in diretta Facebook, oltre 110 segnalazioni su mezzi di comunicazione locali, nazionali e internazionali, 75 ospiti, 85 opere cinematografiche proiettate, 13 giornate complessive, 11 giorni di festival dal 10 al 20 novembre più due anteprime il 5 e il 7 ottobre». Sono questi i numeri della tredicesima edizione di ‘Popoli e religioni – Terni film festival’, che il direttore artistico Arnaldo Casali ha definito «un’edizione storica, che segna un enorme salto di qualità per la kermesse organizzata dall’Istituto di studi teologici e storico sociali, e impone una seria riflessione sul suo futuro».

Le istituzioni Quando è nato, nel 2005, il festival «era una delle molte manifestazioni culturali offerte alla cittadinanza ternana. Nel corso degli anni è cresciuto progressivamente fino a diventare il festival del cinema della città e, insieme a Religion Today di Trento e il Tertio Millennio di Roma, uno dei tre più importanti festival spirituali italiani». All’indomani della tredicesima edizione e dell’ingresso nella Tavola mondiale dei festival religiosi, «Popoli e Religioni può dire di essere diventato il più importante evento culturale della città di Terni e un festival cinematografico di rilievo nazionale e internazionale, che potrebbe ora trasformarsi in una delle manifestazioni di maggiore prestigio e richiamo turistico dell’Umbria. Se solo venisse preso sul serio dalle istituzioni pubbliche. Se i traguardi raggiunti fino – ha sottolineato Casali – ad oggi si devono alla passione e all’impegno dei volontari dell’Istess, per fare il definitivo salto di qualità è infatti indispensabile una presa di posizione, e di coscienza, delle istituzioni pubbliche, che a tutt’oggi poco o niente hanno fatto per promuovere e sostenere questa iniziativa, preferendo investire altrove, e con dubbio esito, le risorse più significative».

ARNALDO CASALI: «IL FESTIVAL O CRESCE O MUORE» – IL VIDEO

Tomassetti vuole Papigno La kermesse ternana «è diventata ormai un luogo di incontro per gli addetti ai lavori, un appuntamento importante non solo per il pubblico ma anche per attori, registi e produttori. Da segnalare, infatti, il vivo interesse manifestato da alcuni produttori presenti al Festival, come Daniele Tomassetti, nei confronti del complesso cinematografico di Papigno, inaugurato da Roberto Benigni con ‘La vita è bella’ vent’anni fa, ormai da anni in stato di totale abbandono, e che potrebbe tornare ad ospitare importanti produzioni cinematografiche».

I finanziamenti Il direttore dell’Istess Stefania Parisi ha ricordato, poi, che «la spesa complessiva del Festival quest’anno è stata di 80 mila euro. Ad oggi, l’unico sostegno importante alla manifestazione è quello della fondazione Carit, con 28 mila euro, mentre più modesti contributi, quantunque fondamentali per la sopravvivenza della manifestazione, sono arrivati dalla Regione Umbria, con 13 mila e dalla Conferenza episcopale umbra, con 10 mila». Di fatto, ha evidenziato Arnaldo Casali, «ad oggi quello del Terni film festival appare un carro su cui tutti vogliono salire, ma al quale pochi vogliono dare una spinta».

Charlie Chaplin Il giorno di Natale del 1977 moriva a Vevey, in Svizzera, una delle massime icone della settima arte: Charlie Chaplin. Per celebrare l’anniversario ‘Popoli e religioni’ ha organizzato un evento speciale del ‘Terni film festival’ in collaborazione con il Cityplex Politeama di Terni, che chiuderà la festività natalizie continuando a sviluppare il tema della metamorfosi. «Mercoledì 5 gennaio alle 21 – ha spiegato Arnaldo Casali – nel cinema ternano va in scena lo spettacolo ‘Charlie e in Natale del 1977’ che ripercorre, attraverso un flusso di coscienza ambientato negli ultimi minuti di vita del regista quasi novantenne, l’esistenza del più grande genio del cinema muto, autore anche di capolavori del cinema sonoro come ‘Il grande dittatore’, ‘Luci della ribalta’ e ‘La contessa di Hong Kong’ con Marlon Brando e Sophia Loren».

L’evento Scritto da Arnaldo Casali, direttore artistico del festival, e tratto dal libro ‘Il giorno di Natale’, lo spettacolo vede protagonista «una delle voci più belle del cinema italiano: Marzia Ubaldi, moglie di Gastone Moschin, doppiatrice, tra le altre, di Judi Dench e fondatrice a Terni della scuola di recitazione ‘Mumos’. La voce della grande attrice italiana sarà accompagnata, dal vivo, dalle musiche composte dallo stesso Chaplin ed eseguite alla fisarmonica da Emanuele Grigioni e dalle immagini montate da Aferdita Demiri e Luca Mannoioli. Lo spettacolo sarà seguito dalla proiezione della versione restaurata di ‘Tempi moderni’, forse il film più bello di Chaplin e sicuramente più significativo, perché segna proprio il passaggio dal muto al sonoro. Contrario alla nuova tecnologia, che riteneva avrebbe fatto perdere di poesia la magia del cinema, Chaplin la utilizzò per questo film in modo del tutto originale: tutti i dialoghi del film sono muti, il sonoro viene utilizzato quasi esclusivamente per i rumori e l’unico personaggio che parla è il proprietario della fabbrica dove il film è ambientato. Per colmo di scherno, poi, Chaplin nel film non parla mai, in compenso canta in una lingua completamente inventata e incomprensibile». La serata del 5 gennaio si chiuderà con la proiezione del corto tratto anch’esso dal libro ‘Il giorno di Natale’, che vede l’ultima interpretazione di Gastone Moschin, diretto da Giacomo Moschetti e presentato in anteprima all’ultima edizione del ‘Terni film festival’.

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