Posizioni organizzative Polemica ad Orvieto

L’Usb va all’attacco dell’amministrazione: «Le pagheranno i lavoratori, non siamo d’accordo»

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Il Comune di Orvieto torna ad assegnare ai propri dipendenti gli incarichi di posizione organizzativa, per una spesa complessiva di circa 60 mila euro, ma non tutti sono d’accordo su questa scelta: l’Usb, infatti, «prende atto» della decisione, ma ricorda che la riorganizzazione della macchina amministrativa è stata dal sindacato «mai condivisa e sempre contrastata».

Le critiche Per la sigla di base è stato infatti adottato un «modello organizzativo caratterizzato da scelte sbagliate, che nulla hanno a che fare con gli obiettivi dell’efficientamento e miglioramento dei servizi ai cittadini e che hanno, di contro, generato disservizi e prodotto disagio e malcontento tra i lavoratori dell’ente». I costi per gli incarichi assegnati, ricorda l’Usb, «sono a totale carico del Fondo del salario accessorio dei lavoratori dell’ente» e quindi «l’operazione non ha nulla a che fare con il risanamento del bilancio del Comune». «Il riconoscimento degli incarichi di posizione organizzativa – spiega una nota del sindacato -, ha di fatto azzerato ogni possibile margine operativo attualmente presente sul Fondo dei lavoratori, necessario a riconoscere incentivi per la produttività generale e miglioramento dei servizi o qualsivoglia altro istituto contrattuale, dovuto per le funzioni e responsabilità assunte, diverse dagli incarichi di posizione organizzative assegnati».

Gli ispettori La scelta sarebbe stata fatta nonostante la ‘spada di Damocle’ dell’ispezione effettuata dal ministero delle Finanze sulla costituzione ed utilizzo dei Fondi degli anni 2010-2015, che comporterebbe ulteriori tagli dei Fondi a carico degli anni a venire. «Ci chiediamo quindi – scrive ancora l’Usb – quali saranno le voci che verranno tagliate per rispondere agli addebiti contestati e le conseguenti ricadute sui servizi da erogare al territorio. Alla luce di quanto detto, appare ancor più incomprensibile la scelta fatta di prosciugare ogni margine operativo del Fondo del 2018 con i nuovi incarichi di posizione organizzativa. Ora vedremo se l’amministrazione avrà la faccia tosta di richiedere denari ai lavoratori che dovranno difendersi individualmente e rispondere di colpe non loro, ma da ricercare nella discutibile competenza amministrativa di chi ha costituito i Fondi negli anni oggetto dell’ispezione».

Premiati gli stessi L’Usb si dice pronta a contrastare un’operazione che definisce «ingiusta, resa ancora più pesante dagli errori commessi e sanzionati dal Mef, addirittura eclatante nella scelta di procedere con gli incarichi di posizione organizzativa conferiti, per la stragrande maggioranza, ai medesimi funzionari ai quali erano stati sospesi per un anno, in barba al principio di rotazione previsto dal Codice sulla trasparenza ed anticorruzione che le pubbliche amministrazioni dovrebbero attuare».

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