Pozzo Ast ‘inquinato’, revocata l’ordinanza

Lo stop per il consumo umano era arrivato il 20 dicembre a causa del nichel troppo alto. Nuove analisi e situazione sbloccata: «Valore conforme ai limiti previsti»

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Lo stop attraverso l’ordinanza di Leonardo Latini era arrivato lo scorso 20 dicembre a causa «di una non conformità del parametro nichel non conforme per le acque ad uso potabile». Nel prelievo nei giorni precedenti il valore registrato era stato di  27,2 µg/L su un limite di 20 e quindi il sindaco di Terni, con un atto specifico, aveva vietato all’Ast di destinare al consumano umano le acque del pozzo Ast P1St: a distanza di due settimane c’è la revoca del provvedimento dopo l’ulteriore analisi di Arpa Umbria

Parametro ok

Il 27 dicembre l’Arpa è entrata nuovamente in azione per un nuovo controllo – hanno coinvolto anche il pozzo Ast p2St, anche questo destinato al consumo umano – e nelle ultime ore l’Usl Umbria 2 ha comunicato a palazzo Spada che questa volta i parametri sono risultati conformi. Scattata dunque la revoca dell’ordinanza sindacale con, tuttavia, un ‘consiglio’.

Superamento limiti

Nella parte conclusiva dell’ordinanza Latini invita l’Ast a «sospendere cautelativamente l’utilizzo a scopo umano delle acque emunte dai pozzi sopra indicati, qualora i controlli che Usl Umbria 2 ha intenzione di ripetere sui medesimi, mostrino superamenti dei limiti previsti per la potabilità delle acque dalla normativa sopra richiamata».

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