Unioncamere Umbria, primo maggio amaro

L’Usb: «Preavviso di licenziamento per i lavoratori. Pagano loro per la disputa campanilistica tra le Camere di commercio di Perugia e Terni»

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dell’Usb Federazione Umbria

Non sarà una giornata di festa, quella di mercoledì 1° maggio, per i lavoratori di Unioncamere Umbria che martedì mattina si sono visti recapitare le lettere che preavvisano il loro licenziamento, che avverrà tra 60 giorni. Il tutto nasce da una disputa campanilistica e di potere tra le Camere di Commercio di Perugia e di Terni, che non intendono accordarsi, pur essendo, per la regione Umbria, previsto l’accorpamento dal decreto di riforma delle Camere di Commercio.

Scandaloso che, di quella disputa campanilistica e di potere, a farne le spese siano i lavoratori, che nulla hanno a che fare con lotte per il mantenimento di cariche e poltrone. Nessun riscontro concreto c’è stato da parte delle due Camere di Commercio, nonostante l’accordo del 27 febbraio scorso, sottoscritto presso l’assessorato allo sviluppo economico della Regione Umbria e l’incontro di ieri, 29 aprile, convocato dal ministero dello Sviluppo Economico, svoltosi alla presenza del consigliere per le imprese, le crisi di impresa e del lavoro del ministro Luigi Di Maio, dove è stato ribadito, ancora una volta, che la normativa sulla riforma delle Camere di Commercio prevede ed impone la tutela dei livelli occupazionali, della continuità e del trasferimento delle funzioni e dei compiti dell’Unione regionale.

Lo stesso presidente dell’ente camerale perugino, in suo comunicato, aveva assicurato che la messa in liquidazione e soppressione di Unioncamere Umbria non avrebbe avuto ripercussioni a livello occupazionale con la trasformazione su base regionale di Promocamera, alla quale sarebbero stati trasferiti compiti e personale. Al di là di buoni propositi, proclami ed annunci, oggi c’è però un fatto concreto, presente sulle lettere ricevute dai lavoratori, il ‘licenziamento per giustificato motivo oggettivo per cessazione attività’: quelle attività e funzioni pubbliche che però non possono cessare, perché le norme di legge impongono il loro trasferimento e con esse del personale che le svolge.

I prossimi giorni saranno fondamentali per formalizzare un accordo tra le due Camere di Commercio di Perugia e Terni, al fine di assolvere le previsioni normative e per evitare lo scioglimento anticipato di Unioncamere Umbria, da considerarsi illegittimo se non avverrà all’interno del percorso tracciato e indicato dal dettato normativo. Usb auspica che in questo breve lasso di tempo si riesca a trovare una definitiva soluzione, altrimenti riterrà direttamente responsabili tutti gli attori in campo in questa vicenda, che saranno chiamati a dar conto nelle sedi opportune.

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