Terni, recita a scuola ‘vietata’: è polemica

L’assessore Alessandrini: «La dirigente ha detto no per non disturbare le altre religioni». La preside della Garibaldi: «Rispetto per tutti, la visita del vescovo lo testimonia»

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Il ‘caso’ lo ha sollevato l’assessore comunale alla scuola, Valeria Alessandrini: «No alla recita natalizia perché disturba le diverse culture religiose presenti nell’istituto – ha scritto in una nota diffusa sabato -, questa la decisione di una dirigente scolastica di Terni che ha vietato lo svolgimento di una iniziativa natalizia legata alla messa in scena di quadri viventi con protagonisti i bambini e a tema la nascita di Gesù». Una ricostruzione che, stando così le cose, rischia di creare una nuova aspra polemica sui temi dell’integrazione, ma che la dirigente della scuola in questione, l’Anita Garibaldi di via I Maggio, contesta.

Assessore deluso

Valeria Alessandrini

«Inutile sottolineare la delusione e l’amarezza – si legge nella nota dell’assessore – che ho provato nell’apprendere la notizia. Mi auguro ci sia un ripensamento in tal senso in considerazione del rispetto di quei valori cristiani che fanno parte della nostra storia e del nostro patrimonio culturale. Rispettare chi professa altre religioni non significa dover rinunciare per forza a riconoscere le nostre radici, anzi. Solo rispettando quello che siamo stati e, quindi, quello che siamo, riusciremo a far capire agli altri che ognuno é libero di professare la propria fede, ma é anche tenuto a rispettare la storia e la cultura del paese dove vive. Spero venga consentito a bambini e ragazzi dell’istituto di vivere e condividere con i compagni e i propri genitori i momenti più belli, intensi e significativi del Natale».

La versione della scuola: «Esempio di integrazione e tolleranza»

Maria Elisabetta Mascio

La vede in modo diverso la dirigente scolastica della direzione didattica Mazzini, di cui fa parte l’Anita Garibaldi, Elisabetta Mascio. «Il fatto non sussiste – ribatte -, quella del presepe vivente, che tra l’altro non si è mai svolto all’interno della scuola, era solo un’ipotesi neanche formulata ufficialmente. Dire che sia stato vietato è dunque assolutamente inappropriato, questa scuola da 12 anni è un esempio di integrazione, tolleranza e rispetto. L’Anita Garibaldi è una scuola plurale che rispetta tutte le sensibilità, le culture e i sentire religiosi, sulla base delle indicazioni che ci dà la Costituzione. Basta aprire l’home page del sito internet dell’istituto per rendersene conto, visto che viene dato conto della visita pastorale che la scorsa settimana ha svolto a scuola il vescovo Giuseppe Piemontese – alla ‘Mazzini’, ndr – ha svolto. Dunque apertura e rispetto, ma seguendo le regole che il principio di laicità ci impone». La polemica finisce qui? Questo si vedrà.

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